image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Come mai nella serie Netflix sul caso Yara Gambirasio non si parla della foto che potrebbe scagionare Massimo Bossetti? C'entra il produttore e regista della docu-serie, Gianluca Neri, perché...

  • di Otto De Ambrogi Otto De Ambrogi

2 agosto 2024

Come mai nella serie Netflix sul caso Yara Gambirasio non si parla della foto che potrebbe scagionare Massimo Bossetti? C'entra il produttore e regista della docu-serie, Gianluca Neri, perché...
Cosa manca nella discussa serie Netflix sul caso dell’omicidio di Yara Gambirasio? Gianluca Neri, produttore e regista del progetto, era presente in aula durante il processo a Massimo Bossetti. Seduto nei banchi della difesa. Come mai? Neri, al tempo, era entrato in possesso di una foto satellitare che mostrava il luogo del ritrovamento di Yara, scattata durante il periodo della scomparsa, in cui secondo alcuni tecnici non si vedrebbe il suo corpo. Un’ipotesi che, se mai venisse avvalorata, sposterebbe l’attenzione sulla possibilità che Yara sia stata uccisa all’interno della palestra. Ma come mai nella serie non si parla di questo collegamento?

di Otto De Ambrogi Otto De Ambrogi

La serie Netflix sul caso di Yara Gambirasio continua a far discutere, soprattutto per il taglio innocentista che è stato percepito da molti spettatori. Presente nel corso degli episodi anche Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo in via definitiva con l’accusa di omicidio, che per la prima volta ha parlato davanti alle telecamere. Produttore e regista della docuserie Gianluca Neri, già autore della docu-serie SanPa: Luci e tenebre di San Patrignano, che non era del tutto estraneo al caso di Yara: “Partecipando alle udienze del processo d’appello, ho avuto fin da subito l’impressione di trovarmi in un circo nel quale ognuno recitava la sua parte, con magistrati e media impegnati a costruire l’immagine del mostro”. Neri, infatti, a partire dalla seconda udienza di appello al Tribunale di Brescia, ha preso parte al processo seduto nei banchi della difesa. E, ci chiediamo, come mai questa circostanza non viene mai menzionata nella serie? Non solo, Gianluca Neri nel 2017 ha scovato una foto scattata dal satellite WorldView-1 il 24 gennaio 2011, nel periodo in cui Yara risultava ancora come persona scomparsa. Le tracce della tredicenne di Brembate Sopra si sono perse il 26 novembre del 2010, per poi essere ritrovata senza vita in un campo incolto di Chignolo D’Isola il 26 febbraio 2011. Un particolare, questo della fotografia, di non poco conto, che al tempo uscì sulle varie testate giornalistiche e che è presente anche nella pagina Wikipedia di Gianluca Neri. Ma da dove arriva questa foto? L’autore la scova durante il processo di lavorazione a Unknown1, documentario sull'omicidio di Yara Gambirasio girato in inglese. Nella foto il corpo di Yara a quanto pare sembrerebbe non esserci, e Neri decide di consegnarla alla difesa di Massimo Bossetti, al tempo condannato in primo grado all'ergastolo.

Gianluca Neri, produttore della serie Netflix su Yara
Gianluca Neri, produttore della serie Netflix su Yara
https://mowmag-store.myspreadshop.it

Alcuni esperti, per via del grado di nitidezza della foto, hanno ritenuto che sia impossibile stabilire se al momento dello scatto il corpo di Yara fosse o meno presente sul campo di Chignolo D’Isola. Ovviamente c’è anche chi la pensa diversamente. Come mai questa circostanza legata alla fotografia, che lega in prima persona Neri con il caso di Yara, non viene mai riportata nella serie Netflix? Se il corpo di Yara davvero non era presente nel momento in cui la foto è stata scattata, e venga avallata come prova, questo potrebbe andare a sostenere la tesi secondo cui Yara sia stata uccisa all’interno della palestra. E quindi, come mai non si è premesso che l’autore del progetto probabilmente sta dalla parte di Bossetti? "Io non so se Massimo Bossetti sia innocente oppure colpevole. So che in Italia si dimentica spesso l’articolo 533 del codice di procedura penale, secondo il quale è meglio avere un colpevole fuori che un innocente in galera. È il principio della condanna oltre ogni ragionevole dubbio. E vale anche di fronte ad Hannibal Lecter. Farebbero bene a rileggerselo un po’ tutti i politici, a destra e a sinistra. Io sono un uomo di sinistra. Eppure credo che, con la caccia giudiziaria contro Silvio Berlusconi, la sinistra abbia consegnato alle procure le chiavi del paese, aprendo uno spazio enorme all’arbitrio dei magistrati, e alimentando il desiderio di manette del paese”. La serie, comunque, il dubbio che Bossetti sia innocente o meno lo ha istillato nella mente degli spettatori. Ma ci chiediamo, è giusto che ormai i processi invece che svolgersi nelle aule dei tribunali si tengono su Netflix? Ai posteri l’ardua sentenza…

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Netflix Italia (@netflixit)

https://mowmag.com/?nl=1

More

Fabrizio Corona: “La serie su Yara? Bossetti è convinto di essere non un accusato di omicidio, ma un attore”. E svela quanti soldi gli avrebbe dato Netflix per il caso Gambirasio

di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

la voce della verità?

Fabrizio Corona: “La serie su Yara? Bossetti è convinto di essere non un accusato di omicidio, ma un attore”. E svela quanti soldi gli avrebbe dato Netflix per il caso Gambirasio

Per Elisa, il caso Claps su Netflix: in arrivo una campagna innocentista per Restivo come per Bossetti su Yara Gambirasio?

di Otto De Ambrogi Otto De Ambrogi

proprio ora?

Per Elisa, il caso Claps su Netflix: in arrivo una campagna innocentista per Restivo come per Bossetti su Yara Gambirasio?

Arriva il commento di Massimo Bossetti sulla serie su Yara: "Mi ha fatto emozionare". Forse perché Netflix l’ha fatto sembrare innocente sul caso Gambirasio?

di Otto De Ambrogi Otto De Ambrogi

che batticuore

Arriva il commento di Massimo Bossetti sulla serie su Yara: "Mi ha fatto emozionare". Forse perché Netflix l’ha fatto sembrare innocente sul caso Gambirasio?

Tag

  • Netflix
  • Omicidio
  • Serie tv

Top Stories

  • FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…

    di Riccardo Canaletti

    FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…
  • Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere

    di Riccardo Canaletti

    Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere
  • Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…

    di Aldo Nove

    Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…
  • ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...

    di Riccardo Canaletti

    ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...
  • Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."

    di Alberto Bertoli

    Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."
  • Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

    di Aldo Nove

    Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

di Otto De Ambrogi Otto De Ambrogi

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Dopo Alberto Angela, anche Alessia Marcuzzi cancellata dalla Rai: addio a “Boomerissima” in anticipo, ma quali sono le cause? Un altro caso “Noos”?

di Diana Mihaylova

Dopo Alberto Angela, anche Alessia Marcuzzi cancellata dalla Rai: addio a “Boomerissima” in anticipo, ma quali sono le cause? Un altro caso “Noos”?
Next Next

Dopo Alberto Angela, anche Alessia Marcuzzi cancellata dalla...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy