In vista del concerto di Taylor Swift a Milano il 13 e il 14 luglio vi spieghiamo come è nato il fenomeno dell’eros Tour e perché è l’evento del secolo (per ora) in ambito musicale e non solo. Lo facciamo pubblicando un estratto del libro di Lucia Monina, in arte Lucciola, dove racconta l’ascesa della star, ora miliardaria, che fa alza il più dei Paesi in cui va in tour e fa tremare, letteralmente, la terra. E ora, come vi abbiamo detto, è anche uno dei nomi che i Democratici propongo per scegliere un sostituto per Biden. Parliamo di una cantante i cui biglietti per San Siro vengono rivenduti online anche a 13 mila euro, una cantante in grado di riempire gli stadi di football solo perché va a vedere le partite del fidanzato, Travis Kelce. Da Taylor Swift: La popstar che si è presa tutto il mondo (Diarkos, 2024), il capitolo sull’eros Tour, Alla conquista del mondo.
Esistono i tour, e poi c’è l’Eras Tour, che è una storia a parte. Un’impresa con cui Taylor, a anni, batte ogni record mondiale, superando l’inimmaginabile. Con cui può dar sfogo a tutte le sue personalità artistiche, sfiorando tutti i generi, country, indie, pop, folk, tutto in uno, passando da un’era all’altra della sua immensa carriera in una sola serata. Un vero e proprio show, non un semplice concerto. Il primo novembre 2022, dopo l’uscita di Midnight, in occasione di una sua apparizione televisiva in Good Morning America, programma molto seguito negli Stati Uniti, Taylor annuncia l’Eras Tour. La tournée avrebbe visto il primo appuntamento a Glendale, in California, il 17 marzo 2023 e l’ultimo a Vancouver, in Canada, l’8 dicembre 2024. Gli spettacoli avrebbero toccato tutti i continenti tranne l’Africa, con ben settantacinque spettacoli in Nord America, nove in Sud America, dieci in Asia, sette in Oceania e cinquantuno in Europa, per un totale incredibile di 152 tappe totali. Tutto questo in solo un anno e mezzo. A pochi mesi dall’inizio il tour è già record d’incassi, il più alto di tutti i tempi, facendo rientrare Taylor nella lista del 2024 dei miliardari di «Forbes», grazie a un patrimonio di 1,1 miliardi di dollari. Il precedente Lover Tour del 2019 era stato accorciato data la condizione di salute della madre che destava forti preoccupazioni a Taylor. Poi era arrivata la pandemia da Covid-19, con l’isolamento, il distanziamento sociale e i lockdown, che aveva diffuso la paura della fine di un’epoca, quella degli eventi dal vivo, di massa. Taylor, come tanti altri musicisti, era stata preoccupata dalla possibilità che la propria carriera potesse essere così stravolta. Nascevano, in quel periodo, Folklore ed Evermore, gli album del 2020 che parlano proprio di queste tematiche. Le misure di contenimento del virus la tengono in stand by fino al 2022, quando esce Midnight, e lì l’annuncio dell’Eras Tour: un evento che serve anche a recuperare gli anni di solitudine, di prigionia nelle case, di rarefazione di ogni momento di socialità e divertimento collettivo, in cui i live erano morti per tutti. E per riappropriarsi dell’opportunità di esibirsi, dato che il tumore di sua madre l’aveva fatta cadere in fondo alle priorità di Taylor. Era la sua occasione per riprendersi tutto, per riavere contatto diretto con i fan, per dimostrare una volta per tutte quanto valesse. Senza neppure rendersi conto di passare a un livello superiore, quello della leggenda, sbaragliando ogni record, spostando più in alto l’asticella del realizzabile, costruendo una cosa mai vista nella storia dell’industria musicale e degli eventi dal vivo. Ciò che gli Swiftie aspettavano da anni, andando oltre la loro immaginazione. Un evento carico di tutte quelle emozioni che ravvivano Taylor, che fanno bruciare dentro il giusto fuoco per performance che lasciano tutti a bocca aperta.
Ecco perché l’Eras Tour funziona. Ma non solo. Funziona anche perché corona la passione di Taylor per il cinema e per l’arte, dandole la possibilità di essere protagonista di un vero e proprio show, che potremmo trovare in un teatro senza problemi, uno show che appassiona chi la ama e la segue da sempre, ma anche chi non la conosce, rompendo i confini della semplice esibizione musicale. Sono questi i presupposti della compravendita di biglietti più forsennata della storia, mettendo i fan nella condizione di andare a Vienna se non riescono ad andare a Milano, di partire da Palermo per la data di San Siro, di andare a Zurigo perché non riescono a registrarsi per Parigi: una lotta agguerritissima all’ultimo ticket, che crea connessioni in tutto il mondo, solo per Taylor. Per le tappe dell’Eras Tour i fan si preparano per mesi, creando outfit adatti agli album, alle ere che preferiscono: stile cowboy con stivali, cappello da mandriano e colore verdi per Debut; giallo e vestiti più sofisticati per Fearless; viola per Speak Now; rosso e outfit passionale per Red; azzurro e discotecaro per 1989; nero e aggressivo per Reputation; rosa e dolce per Lover; sul verde e stile indie per Folklore ed Evermore; infine un argento con lustrini e paillettes per Midnight. Ci si può sbizzarrire quanto si vuole, un vero evento al quale prepararsi, come andare alla festa di un’amica. Il pubblico diventa attivo, rispetto al solito ruolo passivo dei fan, e ognuno rispecchia e riporta l’era che più gli appartiene e apprezza, dando voce alla propria creatività. Ci si ritrova circondati da persone colorate, euforiche, desiderose di dimenticare tutto in una serata e trasformare le proprie emozioni in uno spettacolo comune, in cui i fan ricoprono una fetta prorompente di show, scambiandosi braccialetti colorati a suon di canzoni, facendo parte di qualcosa. Tre ore e mezzo sono tante per un concerto, ma non abbastanza per Taylor, che volendo omaggiare ogni suo album crea uno spettacolo di quasi quattro ore, in cui canta e fa cantare ininterrottamente, all’unisono. Una dimostrazione estrema di professionalità artistica. Lei stessa ha dichiarato, in più occasioni, che una delle cose di cui va più fiera è sicuramente la sua etica del lavoro, che le ha sempre permesso di andare avanti, anche nei periodi più complessi e difficili, come dal 2015 al 2017, durante la sua pausa, prima di Reputation. Insomma, Taylor sa muoversi nello showbiz, sa stare sul palco e offrire al proprio pubblico più di quanto possa chiederle, usando come unica arma la musica, i suoi testi, le sue canzoni. Una professionalità forte e determinata, che giustamente ha saputo mettere da parte quando sua madre stava male, senza farsi quindi sovrastare da essa, ma accompagnare in questo percorso. Ecco perché sa gestire un tour come l’Eras, e perché nonostante le prove continue, i viaggi sfiancanti e i mille vorticosi impegni, Taylor si è sempre ritagliata del tempo per interloquire con i fan, dedicandogli piccole dirette, spoiler e anticipazioni del concerto, e qualche ora in studio per sé, per scrivere e registrare il nuovo album.
Sì, sembra incredibile, ma Taylor nel 2024 è riuscita a registrare e fare uscire un disco, The Tortured Poets Department, durante il mastodontico Eras Tour, uno degli show più pesanti, difficili e stressanti possibili. Solo perché ne sentiva l’esigenza, verso se stessa e i suoi fan. Questo a dimostrazione di quanto per lei la musica sia una priorità, a cui dedica cuore e anima su più progetti, anche in momenti artisticamente complessi. Tutto ciò rende Taylor una vera performer, che riesce a far innamorare il pubblico grazie alla sua enorme capacità di unire più arti in un solo spettacolo, non solo fatto di musica, ma anche di recitazione, ballo, cinema, effetti speciali, una sorta di documentario musicale della sua vita, da cui è nato Taylor Swift: The Eras Tour, un film che ha riempito le sale dei cinema in tutto il mondo. Dal buttarsi in una vera e propria vasca, totalmente vestita, al cambiarsi abiti tra un’era e l’altra mentre balla e canta sul palco, fino agli spettacolari giochi pirotecnici che la circondano e accompagnano durante lo show, i luoghi in cui Taylor si esibisce si trasformano in veri e proprio cinema all’aperto. L’Eras Tour è il giusto coronamento a una carriera straordinaria, che arriva dopo l’uscita del suo decimo album, con la giusta maturità ma con ancora tanta grinta da vendere, un omaggio ad anni di duro lavoro e un ringraziamento al suo pubblico fedele senza il quale nulla sarebbe stato possibile. Ma soprattutto, l’Eras Tour è una celebrazione alla musica, un inno all’arte capace di salvare la vita delle persone, una festa che Taylor Swift ha voluto dedicarle e dedicare a tutti color che senza di essa sarebbero perduti.