E se il vero avversario politico di Donald Trump alle elezioni presidenziali non fosse il democratico Joe Biden, ma bensì Taylor Swift? Per quanto l’ipotesi possa sembrare assurda, l’influenza della pop star americana da 1,3 miliardi di dollari da tempo va ben oltre la musica country e le classifiche di Spotify. Taylor Swift è infatti un vero e proprio fenomeno e un’icona negli Stati Uniti, non solo per i suoi oltre 114 milioni di dischi venduti e i suoi quasi 300 milioni di follower su Instagram, ma per il suo reale impatto sul potere decisionale delle masse, anche in una questione tanto lontana dalla sua musica come la politica e in particolare le elezioni presidenziali americane del prossimo novembre. Secondo i sondaggi degli ultimi mesi, Joe Biden - forse complici le sue numerosissime gaffe pubbliche nell’ultimo anno, visti anche gli 81 anni d’età - è in svantaggio sull’avversario repubblicano Donald Trump. Il tycoon, infatti, nonostante gli scandali con la p*rnostar Stormy Daniels e la recente condanna per 34 reati di falsificazione di documenti, sembra guadagnare terreno, facendo breccia con le sue “promesse di pace” anche fra gli elettori più indecisi, in un Paese come gli Stati Uniti dove l’astensionismo è pari al 50%, soprattutto fra gli under 35. È proprio qui che si inserisce dunque l’impatto di Taylor Swift, ammirata soprattutto dai giovanissimi. Ma in che modo?
Negli ultimi tempi pare che l’amministrazione di Joe Biden abbia cercato di convincere Taylor Swift a invitare i suoi fan a votare, favorendo ovviamente i democratici, di cui la pop star è notoriamente simpatizzante. Ma un suo intervento in politica è veramente plausibile? Se Taylor Swift dovesse intervenire potrebbe, effettivamente, influire sugli animi dei giovani americani, spostando – presumibilmente – le preferenze verso Joe Biden, rispetto alla massa trumpiana che avanza. Il dubbio ovviamente però è uno: Taylor Swift è disposta a sbilanciarsi tanto? Non sarebbe in realtà la prima volta che la cantante dichiara le sue preferenze in politica, dato che già nel 2018 aveva criticato una candidata del Tennesse, vicina a Trump e soprattutto, nel 2020 aveva mostrato direttamente di sostenere Biden attraverso un post su Instagram, con una foto di biscotti fatti in casa con sopra scritto “Biden 2020”. Sempre nel 2020, la cantante di Shake It Off aveva anche postato un tweet molto critico contro Trump dove diceva: “Dopo aver alimentato il fuoco della supremazia bianca e del razzismo durante tutta la vostra presidenza, avete il coraggio di fingere una superiorità morale prima di minacciare la violenza? La manderemo fuori a novembre”.
Eppure, a distanza di quattro anni, l’ex presidente Donald Trump, non sembra affatto avercela con Taylor Swift, ma anzi, al contrario, in una recente intervista rilasciata a Variety, si è espresso in maniera estremamente positiva sulla cantante definendola come “molto bella” e “insolitamente bella”, oltre che “dotata di molto talento”, arrivando perfino a chiedersi se Taylor Swift sia “davvero una liberal” (da noi sarebbe "di sinistra") o se tutte le sue mosse non siano, in realtà, solo una finzione, anche considerato il fatto che il genere musicale country, non è propriamente il più progressista. Trump ha però aggiunto anche che, come mostrato finora, ipotizza che la stima da lui mostrata, non sia reciproca (anche visti i trascorsi del 2020). Nel suo documentario del 2020 Miss Americana, Taylor Swift aveva detto di voler “stare dalla parte giusta della storia” per quanto riguarda le decisioni in politica e, secondo il New York Times, proprio per questo motivo l’amministrazione di Biden spererebbe molto in un suo intervento anche sulle presidenziali del 2024. È dunque giunto il momento di correre ai ripari per Donald Trump? E chi potrebbe mai ingaggiare, per controbilanciare una come Taylor Swift, definita “Persona dell’anno del 2023” dalla rivista Time? Il dubbio rimane.