Gira e rigira il 2023 sarà ancora l'anno dei Måneskin? Sicuro il 20 gennaio tirano fuori il loro nuovo album Rush!, tra i più “attesi” dell'anno (già recensito bonariamente da Rolling Stone Usa), e pure mezzo spoilerato per via delle uscite passate. Eppure Damiano e Co saranno talmente rock e trasgressivi che a stretto giro si fumeranno persino una canna, mentre si allenano a scattare altri centomila selfie con la faccia incazzata. Del resto The Show Must Go On, signore e signori, lo spettacolo deve continuare. Chiedete e vi sarà dato, purché l'abbia già fatto qualcun altro. Non a caso negli scorsi mesi abbiamo già visto le giarrettiere maschili, il vestiario glam, la sniffata (oui) vedo non vedo, il mezzo topless della bassista (altro cliché, la bassista inteso), e pure lo spacca-strumenti a firma Gucci (che abbiamo sinceramente difeso). Altro che scandali, tutto perfettamente costruito a livello d'immagine, come il più riuscito prodotto commerciale figlio del suo tempo, quello del politicamente corretto e di tutte quelle altre balle spacciate per rivendicazioni che tanto piacciono ai giovani e pure alle milf che svengono per il manzo romano. Tanto per chiarire, Putin buh, Meloni buh, non sono mica messaggi da ribelli. Piuttosto fare un live per i morti degli stadi in Qatar, quello sì, sarebbe stato rock’n’roll.
Ma andiamo avanti, e per facilitare il compito ai quattro imitatori, perché non far trovare, nella calza delle befana, un bel prontuario di cose da reinterpretare nell'anno in corso (e non solo). Del resto, se vuoi entrare nella leggenda, sono passaggi quasi obbligatori. Carta e penna, specie al management, cominciamo.
1. Vai coi live; un bel concerto sul tetto di un palazzo, come la storica esibizione dei Beatles del 1969 (a poche centinaia di metri da Piccadilly Circus). Altra doppietta, uno nell'Anfiteatro degli Scavi di Pompei e uno a Venezia, alla stregua dei Pink Floyd. L'arte che incontra l'arte. E ci vogliamo rovinare, allungando a una nuova tre giorni di pace e musica, Woodstock chi? Come ce capisco.
2. In tour, e non presentarsi sul palco, perché immersi in una vasca di champagne con una groupie. Come insegna Bobby Keys, capace di farsi licenziare dai Rolling Stones. Ancora, far esplodere il bagno dell'hotel e poi entrare con una Rolls Royce in piscina, sulla falsariga di Keith Moon (The Who). E l'evergreen per eccellenza, lanciare il televisore dalla finestra dell'albergo, sport preferito di Keith Richards, ma anche Jerry Lee Lewis e John Bohnam (Led Zeppelin). Come ce capisco.
3. Sul palco? Facile facile, bruciare la chitarra, vedi Jimi Hendrix, la prima volta nel 1967. Ancora, decapitare un pipistrello, Ozzy Osbourne docet. E avete detto nude look? Allora, volete mettere qualche tutina color carne o cerotti a croce sulle tette con i calzini pubici di Anthony Kiedis e dei suoi? Memorabile la loro performance, in tutti i sensi, al Kit Kat Strip Club di Hollywood nel 1983 (locale piuttosto malfamato, aggiungi), dove suonarono per la prima volta completamente nudi, eccetto appunto un calzino sulle parti intime. Thanks Red Hot Chili Peppers. Come ce capisco.
4. Usi e costumi: strappare la foto del Papa in diretta Tv, al pari di Sinéad O’Connor (al Saturday Night Live). Ma anche tenere serpenti velenosi e un leone di montagna come animali domestici, vedi Slash dei Guns N'Roses. O sniffare formiche dal pavimento, ancora il caro Ozzy Osbourne. Come ce capisco.
5. Fidanzate e ammiratori; altro che Solero Algida (Giorgia Soleri, fidanzatadiDamianodeiMåneskin - tutto una parola), mille volte un amore folle e scandaloso che fa sognare, come quello dello chansonnier Serge Gainsbourg e l'attrice Jane Birkin. Impossibile non pensare a loro e non collegarli alla celebre Je t'aime moi non plus. Una delle tante stravaganze della coppia? Una volta, per mettere fine a un litigio, lei si gettò nella Senna, mica si fece le treccine con i peli delle ascelle. Ancora, la “vecchia” conoscenza Iggy Pop, che le prese di santa ragione durante un concerto dopo l'ennesimo insulto rivolto a una gang di biker. Anche se coi fan Damiano è più avanti, e come la Amoroso già rifiuta autografi e selfie. Come ce capisco.
Tutte idee geniali (di altri), e da realizzare prima dei 27 anni, visto che poi il contratto misteriosamente scadrà e il cantante si lancerà da solista. Morte della band, rip. Senza sottovalutare la filosofia di Francesco Guccini, che da Fabio Fazio rispediva al mittente le estrosità degli altri: “Non mi sono mai infilato una piuma di struzzo nel culo per cantare”. Quanto so originali, quanto so trasgressivi i Måneskin.