Ma dove vai, se la cronaca nera non ce l'hai? Al mattino, al pomeriggio: i contenitori di Rai e Mediaset sono dominati da delitti, testimonianze, sangue. Non fa eccezione ovviamente il nuovo Dentro la Notizia, il cui conduttore si porta dietro l'aura di Quarto Grado. Dopo La Ruota della Fortuna in access prime time, l'altra scommessa di Mediaset è stato Gianluigi Nuzzi, scelto come sostituto di Myrta Merlino per il pomeriggio di Canale 5. Solo che nello studio di Nuzzi, a differenza di quello di Gerry Scotti, Pier Silvio Berlusconi non ci va.

La sfida nell'access prime time non è l'unica: anche Gianluigi Nuzzi infatti, avrebbe dovuto dare battaglia ad Alberto Matano con Vita in Diretta. Nelle intenzioni, il cambio di rotta avrebbe dovuto risollevare le sorti del pomeriggio della rete: archiviata Barbara D'Urso e sostituita con una più sobria Merlino, dopo un anno si è capito che una giornalista arrivata da La7, era troppo poco nazionalpopolare rispetto al pubblico di Canale 5. Così si è deciso di cambiare, puntando su un volto Mediaset: e chi è stato messo al timone? Un giornalista che trasmette empatia e familiarità al primo sguardo: Gianluigi Nuzzi. Cioè quello delle inchieste in Vaticano, quello dell'atmosfera cupa di Quarto Grado. Tutto mentre su Rai 1 c'è Alberto Matano che, invece, plana con disinvoltura dalla cronaca all'intrattenimento, forte sia della sua esperienza come volto del Tg1 che delle sua presenza fissa sullo scranno di Ballando con le Stelle.
Aldo Grasso sul Corriere ha scritto che ormai “la cronaca nera è diventata il vero trash della televisione, dietro la maschera rispettabile dell'indagine sociale”. Basta scorrere i tasti del telecomando, per verificare l'affermazione del critico televisivo: un feticcio morboso che attira pubblico e si serializza, dando appuntamento al giorno dopo. Inclusi ovviamente, il pomeriggio di Matano e Nuzzi; del resto, la nera è l'humus in cui il Nuzzi televisivo è cresciuto. La riapertura del caso di Garlasco inoltre, si è rivelata una manna dal cielo. Ma basta la scorciatoia della nera, il sangue di una delle tre “s” del giornalismo, per la riuscita di un programma? Certo che no, come raccontano i dati.

Gianlugi Nuzzi è partito con una settimana di anticipo rispetto al concorrente, mentre era ancora in onda la versione estiva del programma, Estate in Diretta; l'inizio inoltre, è fissato con circa una ventina di minuti di anticipo. Matano inizia alle 17.05 fino alle 18.40, prendendo la linea dalla soap Il Paradiso delle Signore e dalla striscia pomeridana del Tg1; Nuzzi invece attacca alle 16.45, subito dopo la serie turca La Forza di una donna, e va avanti anche lui fino alle 18.40 circa. Favorito rispetto a Matano, dato che inizia senza interruzioni, con tutto il pubblico della soap ancora davanti alla tv. A fronte di due palinsesti simili, nonostante i due contenitori trattino gli stessi argomenti, spesso in contrapposizione, vi è però una differenza sostanziale: spezzettati in vari segmenti per la rilevazione degli ascolti, quello di Alberto Matano cresce durante la puntata; Dentro La Notizia invece, perde pubblico. Il 17 settembre ad esempio, partono entrambi viaggiando su una media del 20% di share medio: Matano però chiude al 21,6%, mentre Nuzzi è al 15,9% nella seconda parte e, di più, i saluti finali scendono al 13%. In pratica, Matano cresce nella parte solitamente riservata all'intrattenimento; Nuzzi al contrario, scende quando esce dal suo terreno, dato che anche a Dentro la Notizia la seconda parte è solitamente dedicata a temi più leggeri. Oppure, chissà, per sfinimento dopo tanta cronaca nera.
Di certo c'è che la sorpresa a favore di telecamere dell'ingresso in studio, per ora Pier Silvio Berlusconi non la fa.
