Luca Beatrice, critico d’arte di fama internazionale, si è spento a 63 anni. Ad annunciarlo è il fratello Giulio sui social: "Due fratelli non sono due amici, sono due rami dello stesso albero. Buon viaggio, fratello". Ricoverato alle Molinette di Torino dopo un infarto, Beatrice lascia un segno indelebile nella cultura italiana. Nato nel 1961 a Torino, ha dedicato la sua vita all’arte contemporanea, insegnando in prestigiose istituzioni come l’Accademia Albertina, lo IULM di Milano e l’Accademia di Brera. Laureato in Storia del cinema, ha affiancato agli studi una prolifica carriera di curatore, iniziata negli anni '80 con mostre sul futurismo torinese. Beatrice è stato direttore della GAM di Torino, presidente del Circolo dei Lettori e curatore della Quadriennale di Roma. Tra i suoi incarichi più prestigiosi, la curatela del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia nel 2009, dove celebrò Marinetti e il Futurismo. Curatore di mostre iconiche su Warhol, Hopper, Pollock e molte altre, è stato anche autore di saggi e biografie, spaziando dall’arte alla musica. Memorabile il suo lavoro per il memoriale Heysel, un omaggio alle vittime che intrecciava arte e passione calcistica. Devoto alla Juventus, Luca Beatrice univa il mondo della cultura e dello sport con un carisma che lo rendeva unico. Alla nascita di MOW fu uno dei primi a credere in noi, scrivendo per anni su qualsiasi argomento, dall'alto al basso, come un vero intellettuale dovrebbe fare. Lui lo ha fatto. Il suo sguardo critico, la sua passione e la sua umanità resteranno impressi nella memoria collettiva.
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