L’estate porta consiglio e libri in economica comprati in edicola sul lungomare, o libri meno in economica comprati dagli scaffali delle novità in Feltrinelli, o libri consigliati da un amico o un influencer su TikTok; per non deludere nessuno anche noi consigliamo alcuni libri da leggere sotto l’ombrellone, ma anche senza essere sotto l’ombrellone, libri talmente buoni che potreste leggerli anche in autunno o in qualsiasi altra stagione, anche in treno, in casa, sotto Natale, insomma, è chiaro che i libri buoni siano libri buoni sempre e non soltanto per le ferie. Quest’anno ne sono usciti alcuni fondamentali, leggeteli per fare i fighi, per fare gli intellettuali o gli antintellettuali, per godervi una bella storia. Iniziamo.
1 e 2) “La porta” di Georges Simenon (Adelphi, 2024), ma anche “La prigione” (Adelphi, 2024)
Partiamo da un presupposto. Chi sa scrivere gialli sa scrivere tutto. Georges Simenon ci regala l’ennesimo piccolo capolavoro, fatto di ossessione e paralisi esistenziale. Un uomo mutilato che guarda dalla finestra ciò che accade fuori e poi… E poi leggetelo. Simenon è il barista della letteratura, quel che volete bere lui ce l’ha. Se non La porta, provate La prigione, un romanzo dotato di ironia e leggerezza novecentesca, quella che noi definiremmo pesantezza (ma immaginatevi a vivere nel secolo di Heidegger e Kafka). Un giovane direttore di rivista dovrà confrontarsi con una notizia che a breve diventerà di dominio pubblico: sua moglie ha ucciso sua sorella, di cui lui era l’amante. E… E leggetevelo.
3) “Un raggio verde” di John D. MacDonald (Mattioli 1885, 2024)
Qui abbiamo un problema, perché è un thriller, e i thriller, quelli buoni, non si raccontano. Sono come i sogni e le sbronze, finiscono quando finiscono. Peggio per voi che non avete avuto la fortuna di restare una notte, ne basta una, a leggere questo grande romanzo che piacerà agli ambientalisti (ma questo non conta nulla; ciò che conta è che piaccia ai lettori. E piace).
4) “Elegia americana” di J. D. Vance (Garzanti, 2024)
Una riedizione di un libro che venne salutato come un romanzo autobiografico fondamentale per capire l’ascesa di Donald Trump. Ai tempi l’autore era un anti-trumpiano convinto, ora è il suo candidato vicepresidente. Questo ha spinto l’editore a ripubblicare il libro, ricordando (pessima scelta stilistica) con un bollino il film di Netflix ispirato a esso. In molti lo stanno criticando, perché criticano J. D. Vance (e criticano Vance perché criticano Trump). Se non volete farvi fottere dai nuovi inquisitori leggete uno dei libri più interessanti di questo momento e poi scegliete voi se odiare o no chi l’ha scritto. È vero, “Elegia americana” vi fa capire l’America più dei podcast di Francesco Costa.
5) “Riaffiorano le terre inabissate” di M. John Harrison (Atlantide, 2024)
Difficile sovrastimare la porta di questo libro, un romanzo perfetto, uno dei migliori di un autore prolifico. Lo ha scritto a settantacinque anni ed è il miglior Harrison che possiate trovare in giro. E il miglior Harrison è una delle esperienze più immersive che possiate sperare di avere. Libro cupo che tiene insieme cospirazionismo, crisi climatica, depressione e amore, qualsiasi cosa questo voglia dire in un mondo fatto di riflessi e strane creature che si muovono nell’acqua.
6) “Gotico rosa” di Luca Ricci (La Nave di Teseo, 2024)
Citarsi è bene, ma non citarsi è meglio. Tuttavia qualche volta conviene: “Potremmo dire: il racconto è il politicamente scorretto della narrativa italiana” (Il Foglio). Perché è così, Luca Ricci è politicamente scorretto perché approfitta della grande letteratura, piuttosto che dei piccoli temi di moda. Gli approfittatori sono persone cattivissime, che ti costringono a leggere cose troppo buone per non volerle menzionare in più articoli possibili.