Familia di Francesco Costabile è stato presentato nella sezione Orizzonti alla 81esima mostra del cinema di Venezia. Il film è basato su fatti realmente accaduti in casa Celeste diversi anni fa. Luigi Celeste ammazzò suo padre per difendere sua madre vittima di abusi. E per questo si è beccato nove anni di carcere. Il cast è composto da Francesco Gheghi, Barbara Ronchi, Francesco Di Leva, Marco Cicalese, Tecla Insolia e parla già da sè. Ma alla bravura dei singoli attori si è unita la direzione complessa e sensibile di Costabile (e pensare che questo è solo il suo secondo lungometraggio), che è riuscito perfettamente a orchestrare un piccolo capolavoro per il nuovo cinema, tutto italiano, tutto diverso, tutto così semplice e vivo.
In Familia c’è una frase che viene ripetuta incessantemente: “Denunciare serve a poco, tanto poi ce lo riportano”. A dirlo è prima la madre, poi i figli. Ascoltiamo queste parole sul grande schermo e, immobili, ci chiediamo quante donne oggi, intrappolate in situazioni simili, stiano riflettendo se valga la pena denunciare i propri fidanzati violenti o se invece, così facendo, rischierebbero solo di renderli ancora più crudeli. E così stiamo male con tutte loro. Perché sì, il film di Costabile, che in alcune sequenze guarda teneramente ai 400 colpi di Truffaut mostrandoci un piccolo Luigi che corre, scappa da qualcuno, dal mostro che vive in casa sua verso una meta infinita e lontana, è anche uno schiaffo alle istituzioni. Quelle assenti, spesso incapaci di interpretare il male che vive nelle case delle persone.
Merita un paragrafo a se stante Francesco Gheghi, classe 2003, attore giovanissimo e di straordinaria bravura che è riuscito in questo lungometraggio a smuovere le anime disidratate dalla calura appiccicosa del Lido per farsi guardare, ascoltare. Di lui abbiamo sentito la paura e la responsabilità di questa sfida sul grande schermo, del suo personaggio invece, abbiamo avvertito la fragilità di un adolescente che si avvicina al mondo dei militanti fascisti per sfogare una rabbia. E viene da chiedersi se sia davvero così, se le persone che si riuniscono in questi gruppi non provengano, proprio come ha detto Costabile, da una violenza passata che si è consumata in casa, in strada o in generale nella loro vita. Sarà per questa sopraffazione mai terminata negli anni che il fascismo oggi torna? O non ha mai smesso di tornare? Ad ogni modo, attori come Francesco Gheghi e Tecla Insolia, (anche lei in Familia) ci fanno venir voglia di piangere tanta è la gioia, la commozione, la voglia di continuare a scoprire, con loro, il nuovo cinema italiano.