Abbiamo visto in anteprima Nonostante di Valerio Mastandrea che ha aperto la sezione Orizzonti della Mostra del cinema di Venezia 81. È il racconto di un gruppo di persone che si ritrovano a lottare tra la vita e la morte in un ospedale (fra cui spiccano gli attori Lino Musella, Laura Morante). Un giorno il protagonista (Valerio Mastandrea) incontra la nuova arrivata (Dolores Fonzi), una donna inizialmente un po’ scostante ma che in poco tempo lo farà innamorare perdutamente. Mastandrea ha detto che con questo suo film voleva raccontare “una storia di un amore con uno spartito semplicissimo, molto classico, come le feste di quando avevamo tredici anni”, eppure noi in Nonostante ci avevamo intravisto molto più di una semplice love story, ancor prima di ammirarlo sullo schermo. Del resto, basta leggere la sinossi del film per rimanerne subito affascinati. Se poi aggiungiamo che l'opera seconda di Mastandrea è stata ideata e realizzata in Italia, un Paese dove spesso i titoli in sala o in televisione non fanno altro che ripetersi, allora...
Il protagonista di Nonostante è un uomo a cui stare su questa terra, resistere e insistere, interessa poco e relativamente, la sciagura più grossa per lui è dimenticare. Sì perché se lui e gli altri pazienti in una simile condizione clinica dovessero mai ritornare sani e salvi alla vita reale, dimenticherebbero quella che hanno appena vissuto nella fase di limbo tra la vita e la morte. Il personaggio di Kirillov ne I Demoni di Dostoevskij diceva: "La vita è dolore, la vita è paura e l'uomo è infelice. Ora tutto è dolore e paura. Ora l'uomo ama la vita, perché ama il dolore e la vita. E così hanno fatto. La vita si concede oggi in cambio di dolore e paura, e qui sta l'inganno. Oggi l'uomo non è ancora quell'uomo. Vi sarà l'uomo nuovo, felice, superbo. Colui al quale sarà indifferente vivere o non vivere, quello sarà l'uomo nuovo. Colui che vincerà il dolore e la paura, sarà lui Dio. E quell'altro Dio non ci sarà più”. Chissà se Mastandrea scrivendo il film ha preso spunto davvero dalla teoria dell’Uomo-Dio dell’autore russo, di certo noi in sala, guardando Nonostante, abbiamo ripensato alle frasi custodite nel libro di Dostoevskij. Che il protagonista di questo film si sia trasformato, a un certo punto della narrazione, in quello stesso uomo nuovo, felice e superbo di cui si parla nel romanzo?
La rapidità con cui l'amore nasce in Nonostante tra i due personaggi ci fa interrogare sulla natura di questo sentimento che sembra sempre sfuggire alle logiche di una spiegazione razionale, rispondendo più a quelle dell'irrazionalità e del destino. E questo ci riporta alla concezione di amore autentico di cui filosofi e pensatori arrovellandosi nei secoli hanno scritto, guardando in questo maledetto e beato sentimento il salto nell'incertezza per definizione, l'atto di fede che non può essere compreso o spiegato interamente con le categorie del pensiero razionale. Perché si sa, l'amore è un evento che può esplodere d'un tratto, sfidando le convenzioni temporali e logiche esattamente come ci mostra Nonostante, attraverso la rappresentazione di un tempo che scorre velocissimo, senza sosta, senza fiato, e diventa anch'esso parte del film. Questo stesso tempo turba e interroga chi è seduto in sala su come sia potuto nascere così in fretta il desiderio famelico ed energetico tra i due, tra un uomo che non credeva di essere ancorato alla vita e una donna che invece lo aveva sempre saputo. Ma quando lo spettatore lo scoprirà forse sarà troppo tardi.