image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Cronaca Nera
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Figo Masterchef, ma se paghiamo tanto mangiando di meno è anche colpa sua. "La grande abbuffata" è solo un ricordo

  • di Jacopo Tona Jacopo Tona

14 dicembre 2023

Figo Masterchef, ma se paghiamo tanto mangiando di meno è anche colpa sua. "La grande abbuffata" è solo un ricordo
Il potere di Masterchef continua. Il programma si è posto nella cultura di massa un po' come l’erede di “Non è mai troppo tardi” condotto dal maestro Manzi che, grazie alla divulgazione alfabetica, negli anni 60 aiutò un milione e mezzo di italiani a prendere la licenza elementare. Masterchef ci propone una ri-alfabetizzazione alimentare, costringendoci a ripensare il nostro sistema di sapere sul cibo. Ed ora, se accettiamo il fatto di mangiare meno pagando di più è anche un po' colpa sua. Le grandi abbuffate di un tempo sono lontanissime…

di Jacopo Tona Jacopo Tona

Preriscaldate il cervello a 180°: non so se qualcuno ha visto "La grande abbuffata", un film di Marco Ferreri, uscito nel 1973. Il cast è stellare: Mastroianni, Tognazzi, Philippe Noiret e Michel Piccoli. Essendo un film che ha cinquant'anni, non credo di spoilerare nulla se vi racconto che i quattro protagonisti si chiudono in una villa, decidendo di mangiare fino alla morte. Un anticipo della strategia all you can eat, ma con l'obiettivo di suicidarsi. Bene, non aggiungo altro sul film, se non che c'è una scena in cui esplode un cesso, provocando uno tsunami marrone che inonda tutta la villa, e già soltanto per questo motivo dovreste assolutamente vedere il film. Però, erano gli anni 70, il prodromo dell'abbondanza. Peli abbondanti, barbe lunghe, canzoni lunghe 20 minuti. Se la grande abbuffata fosse stata realizzata con piatti gourmet, non sarebbe morto nessuno dei protagonisti, e niente scena dell'inondazione diarroica, che già all'epoca era stata fischiata in sala, ma oggi verrebbe definita offensiva verso chi soffre di gastroenterite. Mettete il film con il programma TV in una terrina, e mescolate furiosamente con una clava: negli anni 60 l'analfabetismo era ancora a livelli altissimi, per cui si rese necessario mandare in onda il maestro Manzi, con l'idea di insegnare l'italiano agli italiani. Il programma si chiamava “Non è mai troppo tardi”, e grazie al lavoro di divulgazione alfabetica svolto dalla TV pubblica, pare che un milione e mezzo di italiani riuscirono a prendere la licenza elementare.

"Non è mai troppo tardi", condotto dal maestro Manzi
"Non è mai troppo tardi", condotto dal maestro Manzi

Accendete la TV ora, e ora vale come un sempre, nel senso che in qualsiasi momento voi la accendiate, sarà matematicamente impossibile non trovare un programma di gente che cucina o mangia, possibilmente cose gourmet. Il capostipite di tutto fu ovviamente MasterChef, che sta per iniziare la sua tredicesima edizione. Andando oltre la sua natura di reality show, che lo può fare apparire come un qualcosa di puro e innocuo, cerchiamo di capire quale è stato il suo vero impatto sulla società, al livello della percezione che abbiamo del cibo. Perché l'impatto c'è stato, oltre all'impasto, ed è stato anche forte. L'idea, come avvenne per il programma del maestro Manzi, è quella di una ri-alfabetizzazione alimentare. MasterChef ci ha costretti a ripensare, da capo e per intero, il nostro sistema di sapere sul cibo. Perché l'uomo è ciò che mangia, come diceva l'abusatissimo ma vero aforisma di quel gran filosofo che era Ludwig Feuerbach. Così, abbiamo imparato ad apprezzare e a tesaurizzare quelle ridicole porzioni di cibo, messo nel piatto come se fosse un'opera d'arte, e abbiamo scoperto di pensarlo davvero come un qualcosa di museale, e non come una presa in giro. Fin qui nulla di strano, l'idea di mangiare bene ha preso una direzione contemporanea, ed è inutile vagheggiare la stagione in cui una quattro stagioni era soltanto una quattro stagioni, e non aveva sopra il prosciutto di suino violoncellista di Afragola, i carciofi di Viterbo raccolti a mano dagli gnomi, i porcini del bosco di Nottingham e le olive di montagna essiccate con l'asciugacapelli. Il problema è altrove, negli effetti concreti ed economici che questa ideologia nutritiva ha avuto sulla quotidianità.

La cucina di Masterchef
La cucina di Masterchef

Prendete i 2 stipendi medi e metteteli nella centrifuga, dopo averli frullati asciugateli per bene utilizzando il bollo auto, le bollette del gas e un po' di scontrini della spesa settimanale: una volta interiorizzato il fatto che il cibo dev'essere meno, e dev'essere pagato di più, l'accettazione di tutto il resto diventa già più digeribile. L'impatto di quella che mi piace chiamare gourmetizzazione dei consumi sul quotidiano, che MasterChef ci ha fatto conoscere, è stato questo aspetto di coercizione-giustificazione rispetto a quello che chiamano shrinkflation, o sgrammatura, ovvero la procedura economica che consiste nel ridurre le quantità di prodotto mantenendo o aumentandone il prezzo. Procedura che, direi, è sotto gli occhi di tutti, ma che tende a essere da tutti avallata o comunque pensata come giusta. Se ci sono meno biscotti nel pacchetto, e il prezzo al kg è aumentato del 115%, siamo tutti naturalmente portati a pensarlo come giusto, perché l'azienda che li ha prodotti dice che ha usato tutte materie prime di prima scelta, afferma che non ha usato l'olio di palma, strilla di non inquinare, bisbiglia di rispettare le minoranze e l'ambiente in ogni ambito del marketing, dagli spot al packaging. Timeo multinazionali et dona ferentes: temo le aziende anche quando portano doni. La frase veniva detta, nell'originale di Virgilio, anche nel film La Grande abbuffata. Ogni affermazione di bontà e giustizia, da parte delle multinazionali, corrisponde sempre a un uguale e diretto aumento del prezzo, o riduzione della quantità di prodotto. È matematico, come una ricetta. Si, chef.

More

La vera guerra è in corso sul cibo: ecco come l'arma alimentare spaventa il mondo

di Federico Giuliani Federico Giuliani

Ostaggi del cibo?

La vera guerra è in corso sul cibo: ecco come l'arma alimentare spaventa il mondo

Tutti i modi per "fottere" gli aumenti: da trasporti e cibo a caro-libri e vestiti

di Andrea Muratore Andrea Muratore

Rimedi all'italiana

Tutti i modi per "fottere" gli aumenti: da trasporti e cibo a caro-libri e vestiti

Cibo e bevande portati da casa in spiaggia: si può o non si può? Ecco quello che forse non sapete

di Micol Ronchi Micol Ronchi

Magnate tranquilli. O no?

Cibo e bevande portati da casa in spiaggia: si può o non si può? Ecco quello che forse non sapete

Tag

  • Attualità
  • Masterchef
  • Televisione

Top Stories

  • Siamo stati al concerto di Ed Sheeran allo Stadio Olimpico di Roma, ma com'è stato? Zero ballerini o braccialetti. Solo lui, autentico, con le chitarre e plettri giganti come schermo. E Ultimo come ospite...

    di Angela Russo

    Siamo stati al concerto di Ed Sheeran allo Stadio Olimpico di Roma, ma com'è stato? Zero ballerini o braccialetti. Solo lui, autentico, con le chitarre e plettri giganti come schermo. E Ultimo come ospite...
  • Siamo stati al concerto dei Modà a San Siro, ma com'è stato? Un live che zittisce chi li considera "finiti". E se pensate che siano solo nostalgia per cinquantenni non avete capito un caz*o e vi spieghiamo perché…

    di Benedetta Minoliti

    Siamo stati al concerto dei Modà a San Siro, ma com'è stato? Un live che zittisce chi li considera "finiti". E se pensate che siano solo nostalgia per cinquantenni non avete capito un caz*o e vi spieghiamo perché…
  • Siamo stati al concerto di Cesare Cremonini a San Siro, ma com’è stato? Uno spettacolo incredibile, da Luca Carboni a Valentino Rossi sul palco. La formula del suo successo? Forse l’abbiamo capita e vi spieghiamo qual è…

    di Benedetta Minoliti

    Siamo stati al concerto di Cesare Cremonini a San Siro, ma com’è stato? Uno spettacolo incredibile, da Luca Carboni a Valentino Rossi sul palco. La formula del suo successo? Forse l’abbiamo capita e vi spieghiamo qual è…
  • W IL LESBO PATRIARCATO! Elodie si inginocchia a Gianna Nannini che le strizza le tette: a San Siro si consuma l'addio al femminismo, facciamo largo al clitoride rock? [VIDEO]

    di Ottavio Cappellani

    W IL LESBO PATRIARCATO! Elodie si inginocchia a Gianna Nannini che le strizza le tette: a San Siro si consuma l'addio al femminismo, facciamo largo al clitoride rock? [VIDEO]
  • Ma la cinquina finalista al Premio Strega ha mai fatto così cagare? Spoiler: no. Abbiamo letto i libri di Paolo Nori (Chiudo la porta e urlo), Nadia Terranova (Quello che so di te), Andrea Bajani (L'anniversario) e gli altri…

    di Jacopo Tona

    Ma la cinquina finalista al Premio Strega ha mai fatto così cagare? Spoiler: no. Abbiamo letto i libri di Paolo Nori (Chiudo la porta e urlo), Nadia Terranova (Quello che so di te), Andrea Bajani (L'anniversario) e gli altri…
  • LA BOLLA DEI CONCERTI È ESPLOSA! Tour saltati e mancati sold out, ma non saranno finiti i soldi? Troppi live post pandemia si scontrano con stipendi a picco e aumenti dei biglietti: tutti i dati

    di Gianmarco Aimi

    LA BOLLA DEI CONCERTI È ESPLOSA! Tour saltati e mancati sold out, ma non saranno finiti i soldi? Troppi live post pandemia si scontrano con stipendi a picco e aumenti dei biglietti: tutti i dati

di Jacopo Tona Jacopo Tona

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Il docu su Achille Lauro è molto bello proprio perché è (quasi) tutto molto falso

di Michele Monina

Il docu su Achille Lauro è molto bello proprio perché è (quasi) tutto molto falso
Next Next

Il docu su Achille Lauro è molto bello proprio perché è (quasi)...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy