Cosa aspettarsi da F1, il nuovo film prodotto da Apple Studios con Brad Pitt nei panni di un pilota di Formula 1? Forse per l’attore di Once Upon a Time in Hollywood e Fight Club è finalmente arrivato il ruolo che noi aspettavamo da anni e che lui sognava da sempre. Dalle prime immagini del film, sentiamo l'adrenalina appiccicata al volante e la tensione nelle mani di Pitt (anche nel video diventato virale in cui l'attore è a bordo di una Ferrari guidata da Leclerc). L'obiettivo di F1? Creare una leggenda in pista, far vivere allo spettatore l’emozione di essere un campione, ma anche fargli assaporare l’amaro di una sconfitta. Nella testa del protagonista di questo racconto, quella grande promessa mai realizzata di nome Sonny Hayes. E in quella di Pitt, quel personaggio mai arrivato. Al centro della storia c’è un pilota leggendario che, dopo un incidente, rischia di perdere tutto. Trent’anni dopo, sopravvive correndo da mercenario, fino a quando il suo ex compagno di squadra, Ruben Cervantes (Javier Bardem), a capo di una scuderia sull’orlo del baratro, gli fa un’offerta impossibile da rifiutare. Quale? Tornare in Formula 1, salvare il team e dimostrare di essere ancora il migliore. La grande promessa mai realizzata. E così tutto si muove e si rincorre veloce, velocissimo in pista. Il rombo dei motori, la tensione che avanza, il passato torna a galla insieme al dolore, la tenerezza, la voglia di riscatto e di essere qualcuno: il potere dietro il nome di Sonny Hayes. Ma F1 aprirà un nuovo capitolo nella carriera di Brad Pitt? E soprattutto i racing movie cambieranno per sempre?


Il cinema di racing movies ne ha visti tanti, a partire da Grand Prix del 1966, il primo vero e spettacolare tentativo di trasformare le corse in un genere cinematografico. Circa una decina di anni fa abbiamo avuto Rush, che ha lanciato Chris Hemsworth su scala mondiale. Ma negli ultimi tempi è mancato un nome, un film capace di parlare sul serio a tutti, di arrivare a un pubblico che non fa distinzioni di genere, che entra in sala – o, in questo caso, apre una piattaforma – per il puro gusto di vedere una storia. Che sia avventura, romance, un sottogenere o un thriller, alla fine la verità è che dovrebbe contare solo questo: il cinema è sempre stato un posto in cui tutto e tutti si uniscono davanti a un'idea che diventa immagine. E da quello che abbiamo visto nel trailer di F1, la sensazione c’è tutta, il progetto appare. Così come si sente, forte e chiaro, il budget spropositato ma ancora incerto investito per produrreil film (un tempo si parlava di 300 milioni di dollari, ma la voce è stata successivamente smentita). Chi c'è dietro? Apple Studios che con un film del genere dichiara di volersi imporre sul mercato, far vedere che i film li sa pensare e produrre (F1 è stato girato durante i reali weekend dei Gran Premi o in collaborazione con Formula 1 e la comunità F1, compresi i 10 team di F1 e i loro piloti, la Fia e gli enti promotori delle gare). Se è vero che la piattaforma in Italia non è diventata ancora mainstream, ha già dimostrato di conoscere la qualità negli ultimi mesi distribuendo Disclaimer, la miniserie capolavoro di Cuarón presentato a Venezia 81. Allora, F1 dove si posiziona? Segnerà un prima e un dopo per il genere? Probabile, anzi, auspicabile. Perché stavolta pare che Brad Pitt si sia messo davvero in gioco, tanto da aver impressionato in pista persino Lewis Hamilton. E se quello che vedremo sarà davvero la perfetta fusione tra realtà e spettacolo – con le mani giunte in preghiera chiediamo al regista del film e della serie Top Gun, come direbbero in Boris, di non “smarmellare” – allora, forse, potremo dire che, a 61 anni, per Brad Pitt è iniziata una nuova era.

