Cominciamo dalle buone notizie. I Måneskin non faranno né interviste né conferenze stampa per il nuovo album Rush! Per caso perculo afflitti giornalisti? Sissignore. Suvvia, il selfie lo scatteremo un'altra volta. Bando alle malinconie, andiamo all'ultimo assaggio del disco, che ormai è già mezzo spoilerato. Gossip in feat con Tom Morello (chitarrista dei Rage Against The Machine e altri ancora). E qui mi dilungo un attimino. Sì perché nel presentarlo il rasato Gucci boy - con logo sulla nuca (Damiano come Bello Figo) s'è scattato una foto gnudo “come mammà l'ha fatto” con solo una stellina (stellona, anzi) a coprire le parti intime. Ma andava bene pure un calzino, stile Red Hot Chili Peppers. La goduria c'è. E anche tanta. Bello de casa. (Leggi le prossime trasgressioni: Måneskin feat MOW). Insomma, niente di rivoluzionario, manco stavolta, capita. Saranno contente le milf ingrifate, che con questa mossa (pubblicitaria) sicuramente si saranno ricordate di ascoltare all'una (di notte) spaccata.
Ma non perdiamoci nei pruriginosi meandri. Parliamo di musica, perché di fittizie provocazioni ne abbiamo piene le palle. O forse era solo un tentativo maldestro per distrarci? Tac. Allora, tacabanda, passiamo alle dolenti noti, a cominciare dalla brevissima durata, sotto i 3 minuti. Per fortuna lontano dalla lagna di The Loneliest, anche se con testo ripetitivo (hanno finito le parole?), che sale però nel ritornello trascinante e orecchiabile. Quanto si sente la mano del chitarrista americano nell'assolo finale! Plauso anche a Thomas Raggi, ingiustamente relegato nell'angolo e forse il migliore dei quattro.
Alla fine un pezzo gradevole, ma non eccezionale, e anche mix di loro brani passati. Ma se come anticipa Rolling Stone Usa (che ha già ascoltato integralmente l'ultima fatica discografica) codesta uscita è una delle migliori dell'album, e considerando le altre già rilasciate, c'è poco da rallegrarsi.
Altro che marce nuziali sui tetti di Roma per il lancio (altra trovata originale, Beatles su le mani). Ma è un matrimonio o un funerale? Per addolcire gli animi (non solo italiani) servirà solo una cosa: togliere quella stella dal cazzo.