Altro che tormentoni estivi: il vero spettacolo di questa stagione ha il sapore di una storia lunga una vita. La pace ritrovata tra Loredana Bertè e Renato Zero è il gesto più luminoso che potrete vedere quest’estate. È successo a La Spezia, in una serata di caldo feroce in cui la Bertè ha tenuto il palco con la solita forza: dai classici intramontabili alle canzoni più recenti, fino al toccante Rap di fine secolo cantato avvolta nella bandiera della Palestina, per ricordare la tragedia di Gaza. Poi, come in ogni tappa, i fan in parrucca blu e bandana “Ribelle” sono saliti a cantare Figlia di…. Ma questa volta c’era un ospite speciale.
Renato Zero, fratello artistico e amico fraterno di Loredana, si è materializzato sul palco mentre risuonavano le note di Una stupida scusa. Un abbraccio, un sorriso, e quelle parole che spazzano via qualsiasi incomprensione: "Noi siamo i migliori anni della nostra vita". Un segno che le ferite – anche quelle più dolorose, alimentate da vecchi dissapori e silenzi – possono ora tornare a rimarginarsi. Per anni non si erano parlati. La Bertè lo aveva detto a Belve, con una punta di malinconia. Le cause? Mai del tutto chiarite, tra storie di diritti d’autore e incomprensioni. Ma ieri sera, sotto gli applausi di un pubblico in delirio, tutto questo è apparso ormai lontanissimo. Come qualsiasi dubbio sul valore di Loredana, che non dovrebbe mai essere in discussione: "Sei un mito!", ha urlato Zero. C’è chi continua a cercare la colonna sonora della propria estate tra le playlist di Spotify e chi, come noi, l'ha trovata in un gesto laterale alla musica, ma altrettanto importante: un abbraccio, un incrocio di sguardi e il sorriso tra due grandi artisti che, nonostante tutto, faceva male vedere così distanti.
