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Il caso Claps su Netflix: perché con chi ha permesso che il corpo di Elisa fosse nascosto per 17 anni in una chiesa non ci indigniamo mentre per l’intervista a Bossetti sull’omicidio di Yara Gambirasio sì?

  • di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

9 agosto 2024

Il caso Claps su Netflix: perché con chi ha permesso che il corpo di Elisa fosse nascosto per 17 anni in una chiesa non ci indigniamo mentre per l’intervista a Bossetti sull’omicidio di Yara Gambirasio sì?
Chi è meno colpevole dii chi? Elisa Claps e Yara Gambirasio erano solo due ragazzine con tutta la vita davanti quando chi le ha uccise ha deciso di togliere loro tutto quanto. Storie diverse, ma con dei punti di contatto, e che ora sono entrambe disponibili su Netflix. E mentre ci indigniamo per l’intervista a Massimo Bossetti, e per una serie dal taglio troppo innocentista, sarà forse questa la volta buona che per la morte di Elisa si inizierà a puntare veramente il dito contro chi ha contribuito a far si che il suo corpo restasse nascosto, e non solo con Danilo Restivo?

di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

Per i trent’anni della morte di Elisa Claps la Rai ha realizzato una serie che ripercorre fedelmente ogni piccolo passo della storia che è servito per arrivare alla verità. Un grande successo andato in onda in prima serata l’autunno scorso, e che ora è approdato su Netflix a pochi giorni di distanza dalla distribuzione della docuserie su Yara Gambirasio. Cosa unisce i due casi? Entrambe poco più che bambine, entrambe scomparse e poi la macabra scoperta del loro corpo abbandonato da chi ha tolto loro la vita. L’assassino di Elisa è rimasto impunito per tanti anni, libero di uccidere ancora. Nonostante gli indizi a suo carico Danilo Restivo ha continuato indisturbato la sua vita, mentre la famiglia di Elisa sopravviveva un giorno alla volta strutta dall’incertezza. Questo per diciassette lunghi anni. Yara, invece, è rimasta nella terra degli scomparsi per tre mesi, quando uscendo dalla palestra che frequentava si sono perse le sue tracce, come se fosse stata inghiottita dalla terra. Per poi essere ritrovata in un campo incolto delle vicinanze, dove il suo corpo era rimasto esposto alle intemperie per tutto quel tempo…

elisa claps
Elisa Claps
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A Elisa ha fatto da tomba il sottotetto della Chiesta della Santissima Trinità di Potenza per diciassette anni. E qui la domanda è sempre stata solo una. È possibile avere un cadavere nella propria casa e non saperlo? Difficile, ma non impossibile a quanto pare. E cosa è accaduto dopo il ritrovamento del corpo di Elisa? Nulla, la Chiesa dopo un periodo di chiusura è tornata da qualche mese ad accogliere i fedeli come se nulla fosse, come se in quella dimora di Dio non fosse stata assassinata una ragazzina. Eppure il clamore popolare e mediatico non è mai stato tantissimo, e il dito puntato contro la struttura ecclesiastica e la famiglia di Danilo Restivo non ha mai smosso nulla, tanto da affievolirsi nel tempo purtroppo. Al contrario tutti a parlare di Massimo Bossetti, condannato all'ergastolo per l'omicidio della piccola Yara, tutti pronti a professarsi esperti di scienza, invece di ringraziare che il mostro per una volta sia stato consegnato alla giustizia non in tempi biblici. La Chiesa e chi ha "fatto finta di non vedere"? Innocenti. Danilo Restivo? Arrestato in Inghilterra con l’accusa di aver ucciso un’altra donna con le stesse modalità con cui tolse la vita ad Elisa. Perché ora l’intervista a Bossetti ci indigna tanto, mentre siamo disposti a tornare a frequentare un luogo di culto che ha nascosto per anni la verità su un brutale omicidio? E’ quello che ci chiediamo mentre vediamo i fedeli tornare a mettere piede in quella chiesa, con la speranza che il potere della grande diffusione di Netflix rimetta gli spettatori sulla giusta via. Non c’è mai chi è meno colpevole di un altro, e la Chiesa non dovrebbe fare differenza…

Chiesa della Santissima Trinità a Potenza che ha fatto da tomba ad Elisa Claps per diciassette anni
Chiesa della Santissima Trinità a Potenza che ha fatto da tomba ad Elisa Claps per diciassette anni
https://mowmag.com/?nl=1

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