Signori, altro che Giubileo, altro che Europei: il vero evento del 2026 ha già un nome e un cognome: Niccolò Moriconi, in arte Ultimo. I suoi fan hanno iniziato dal momento zero il conto alla rovescia per il suo Raduno degli Ultimi, previsto per il 4 luglio 2026 a Tor Vergata. Conto alla rovescia persino tra gli albergatori della Capitale, che stanno assistendo a un fenomeno quasi mai visto prima: prenotazioni compulsive di hotel, b&b e perfino case vacanza con ben 11 mesi di anticipo. Numeri? 250 mila biglietti venduti in tre ore, conquistando il record mondiale, nemmeno una popstar internazionale riuscirebbe a fare meglio, con la promessa che sarà l’unica data live del 2026. Quindi: chi c’è, c’è. E chi non c’è… non è Ultimo. Nel frattempo, Roma si prepara all’impatto. Gli hotel iniziano a registrare sold out in zona Tor Vergata, ma anche molto più in là, fino a San Giovanni e perfino al litorale. I più previdenti hanno già piazzato la prenotazione “non rimborsabile” su Booking, convinti che tra un anno i prezzi schizzeranno alle stelle. È strategia o paranoia? Dipende dai punti di vista. Per qualcuno è l’unico modo per risparmiare, e magari investire quei 40 euro salvati in una fascetta del tour. L’economia 2.0.

Ma se da fuori Roma ci si organizza, i romani come la prendono? Beh, chi scrive, romana e con la fortuna di vivere a venti minuti da Tor Vergata, ammette che sta seriamente pensando di affittare casa su Airbnb per quei due giorni, e andare a dormire da mamma e papà. Perché con quei 500 euro a notte, ci paghi due rate del mutuo. Il business è business. Anche se sei fan di Ultimo. E poi c’è Tor Vergata, la grande dimenticata. Per anni abbandonata ai fantasmi nei pratoni dell’università, e ora pronta a diventare la nuova “Woodstock de’ noantri”. Ci sono già voci di corridoio che parlano di accampamenti organizzati con settimane d’anticipo, tende stile scout, camper, amici che fanno le ronde per salvare il posto sotto la transenna. Se succede sarebbe “bello davvero”, e potrebbe essere l’inizio di una vera rivalutazione urbanistica spinta dai fan. Urbanistica emozionale, la chiameremo. Ultimo docet. Quello che è certo è che Ultimo, sempre senza urlare e senza pubblicità aggressive, ha già fatto la storia prima ancora di salire sul palco. E Roma si prepara con nonchalance. Perché sì, forse è follia prenotare con un anno d’anticipo. Ma per Ultimo, questa follia sembra valerne la pena. Oh yes!

