image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Deinfluencer
Deinfluencer

Il futuro degli influencer? Dolorismo e piagnisteo, usati come brand per incantare masse di babbei

Veronica Tomassini

16 febbraio 2024

Quale sarà il futuro degli influencer? Fra nuovi libri dal genere indefinibile e piagnistei spiattellati sui social, lo scenario sembra uno: quello di un pietoso dolorismo, da usare come brand per incantare follower (e babbei). Nel nuovo capitolo della rubrica “Deinfluencer” Veronica Tomassini riflette sulla sempre maggiore manipolazione comunicativa (a tratti persino ipnotica) della categoria dei volti noti del web, che arrivano a sfruttare sventure e tragedie di ogni sorta, pur di creare hype per i propri marchi

di Veronica Tomassini Veronica Tomassini

Pensavo al futuro dell’influencer, immaginando scenari distopici, la fine felice e orwelliana di una elefantiaca presa per i fondelli, che i più dotti chiamerebbero manipolazione comunicativa, gaslighting, ipnosi abbastanza spicciola e finanche idiota ma efficace, stando ai risultati. Il soggetto destinatario - cosiddetto follower – di solito con indole prosaica, ha mangiato tutte le foglie possibili, abboccando all’amo di una pesca miracolosa nel gioco di specchi, a volte cafone. A volte anche. Cafone, nel senso di: sguarnito di discrezione e eleganza. I labbroni debordanti hanno forgiato replicanti con i connotati sovrapponibili, che sono un po’ Joker, un po’ umanoidi sbalzati da un romanzo di Philip Kindred Dick. I labbroni e le influencer? Non è un’equazione onesta? 
Torniamo al punto. Il futuro dell’influencer, franate tutte le balle al momento spendibili nel mercato, reindirizzato il pandoro con zucchero rosa nelle migliori delle Rehab, cosa possiamo aggiungere? Prospetto una razza di umani già istruita con disdegno dalle agenzie di comunicazioni più attrezzate. Cioè roba da professionisti. Ecco, parliamo dell’archetipo ‘eroe’ da lanciare su piazza. Eroe tirato su nella contingenza, per cui bisogna intanto individuare la contingenza, poi tirarci fuori l’eroe, il simbolo. Qualcosa che induca al piagnisteo, con trolley zeppi di parolone di demagogia, cipigli pedagogici, frasi da brand del pietismo un tempo amico del dolore, oggi alter ego di un pubblicitario scaltro. Mettiamola così: l’effetto risonante sono i fischi all’Ariston. Tradotto in un pastello: un travet con indosso il tight di un ambasciatore. Cosa vi ispira?

Chiara e Valentina Ferragni
Chiara e Valentina Ferragni, fra le più famose influencer italiane

Un palco importante. Una specie di ricatto morale per cui troviamo il simbolo, al centro, illuminato, riverberi di lamé a ricordarci la fitta di una coscienza (artefatta perlopiù, dovuta, non so, congrua al momento) di una qualche tragedia. L’applauso è un passaggio obbligatorio. Il simbolo sul palco importante, suo malgrado, diventa un brand. Un marchio. Diventa qualcosa che compete non più all’ordine della morale e di quella latebra oscura e pudica che detiene la nostra intimità, la nostra purissima consapevolezza; no affatto. Ne vien fuori ammaliziata, suo malgrado, dicevo. Dimostrandosi compartecipe all’intuizione di un broker, il qualcosa intendo, che in origine non biforcava in moralismi sboccati o televisivi, non tuonava invettive patafisiche post patriarcali versus fantomatici sospetti patriarcali, in una immaginaria società patriarcale, con termini estrapolati a pennello nel vademecum delle ovvietà. In origine era soltanto un fatto privato. Bene. Il brand del dolorismo ha individuato i suoi portantini. Qualcuno è credibile, un paio d’ore a esser buoni. Se non fosse che in una istanza brevissima l’esultante platea del portantino del brand si traduce in un auditorio inselvaggito. Dobbiamo riflettere sul perché la platea sgami tutto e subito. Dove sono finiti i babbei che mangiavano tutte le foglie ferragnesche ed epigone? Dove siete finiti? C’è già in corso di definizione, con una scuderia acconciata persino, un catalogo di libri spadellati all’indomani di una tragedia qualsivoglia. Instant book. Un pentolone, dentro cui cuociono gli ingredienti che per l’appunto un tempo si dicevano: contrizioni. Sventure. Tormenti. Fatti indicibili. Il marchio del dolorismo non teme di arrischiare autori neofiti. Gli autori che firmano libri, non definibili, genere: dolorismo. Leggeremo libri sul dolorismo, mangiando popcorn. Inseriremo il segnalibro a pagina venti. Gli influencer del futuro saranno strateghi del dolorismo. Ci insegneranno le tonalità, il twin set da indossare. Il celestino o un colore opaco. Dipende dalla sfiga.

20240215 165555673 1235

More

Ma proprio Selvaggia Lucarelli, che lavora con i trend, elogia Ghali e si scaglia contro Mara Venier e gli influencer? “I morti di Gaza vi servono per...”

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Guerre in trend

Ma proprio Selvaggia Lucarelli, che lavora con i trend, elogia Ghali e si scaglia contro Mara Venier e gli influencer? “I morti di Gaza vi servono per...”

E se le influencer avessero una parte nella storia del “sessismo” italiano (da Lino Banfi e Striscia la notizia)?

di Veronica Tomassini Veronica Tomassini

deinfluencer

E se le influencer avessero una parte nella storia del “sessismo” italiano (da Lino Banfi e Striscia la notizia)?

Selvaggia Lucarelli contro Alfonso Signorini e gli influencer che nascondono gli hashtag per la pubblicità. Dopo il caso Ferragni ha trovato il nuovo trend da cavalcare? Ecco l’ultima frontiera del debunking

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Pagati ma sinceri

Selvaggia Lucarelli contro Alfonso Signorini e gli influencer che nascondono gli hashtag per la pubblicità. Dopo il caso Ferragni ha trovato il nuovo trend da cavalcare? Ecco l’ultima frontiera del debunking

Tag

  • Influencer
  • social media

Top Stories

  • Ma davvero Mario Sechi ha sostituito Alessandro Barbero a Rai Storia? La notizia circola, Gli stati generali attacca (ma cancella), è in trend su Google ma tutto è riesploso da un post su Facebook...

    di Beniamino Carini

    Ma davvero Mario Sechi ha sostituito Alessandro Barbero a Rai Storia? La notizia circola, Gli stati generali attacca (ma cancella), è in trend su Google ma tutto è riesploso da un post su Facebook...
  • Concerto Blackpink a Milano, ma perché la girl band K-pop fa impazzire i giovanissimi (in particolare le ragazzine) Blink, che fanno pagare oltre 100 euro ai genitori per vedere Lisa, Jennie, Rosé and Jisoo da lontano all'Ippodromo Snai La Maura?

    di Beniamino Carini

    Concerto Blackpink a Milano, ma perché la girl band K-pop fa impazzire i giovanissimi (in particolare le ragazzine) Blink, che fanno pagare oltre 100 euro ai genitori per vedere Lisa, Jennie, Rosé and Jisoo da lontano all'Ippodromo Snai La Maura?
  • Non rompete il caz*o a Ultimo per le vacanze a Taormina: yacht da 50 milioni? “Tutto pagato dal clan dei tristoni”. Solo preso a noleggio, niente ostentazione. E sulla presunta crisi con Jacqueline…

    di Giulia Ciriaci

    Non rompete il caz*o a Ultimo per le vacanze a Taormina: yacht da 50 milioni? “Tutto pagato dal clan dei tristoni”. Solo preso a noleggio, niente ostentazione. E sulla presunta crisi con Jacqueline…
  • "APRIMI IL CU*O" è il tormentone dell'estate 2025? Tutto quello che sappiamo sulla canzone virale sui social (TikTok) e su Vera Luna, artista (vera o fake?) che stuzzica la sonnacchiosa estate pop

    di Emiliano Raffo

    "APRIMI IL CU*O" è il tormentone dell'estate 2025? Tutto quello che sappiamo sulla canzone virale sui social (TikTok) e su Vera Luna, artista (vera o fake?) che stuzzica la sonnacchiosa estate pop
  • E CHE SI FA? Temptation Island, l'intervista impossibile ad Alessio Loparco: “Sto cercando lavoro, questa storia ha prodotto solo cose negative. La tv una parentesi da chiudere”. Ma davvero si sposa con Sonia Mattalia? E poi...

    di Jacopo Tona

    E CHE SI FA? Temptation Island, l'intervista impossibile ad Alessio Loparco: “Sto cercando lavoro, questa storia ha prodotto solo cose negative. La tv una parentesi da chiudere”. Ma davvero si sposa con Sonia Mattalia? E poi...
  • LA TV FA SCHIFO: basta Pippo Baudo da morto in prima serata per capirlo. Papaveri e Papere, replica del 1995 su Rai 1, è più vivo di Zona Bianca su Rete 4?

    di Irene Natali

    LA TV FA SCHIFO: basta Pippo Baudo da morto in prima serata per capirlo. Papaveri e Papere, replica del 1995 su Rai 1, è più vivo di Zona Bianca su Rete 4?

di Veronica Tomassini Veronica Tomassini

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Sangiovanni a Sanremo è lo scempio che dimostra quanto la salute mentale interessi solo come hashtag

di Grazia Sambruna

Sangiovanni a Sanremo è lo scempio che dimostra quanto la salute mentale interessi solo come hashtag
Next Next

Sangiovanni a Sanremo è lo scempio che dimostra quanto la salute...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy