Partiamo da un nome: Leonardo Cositorto. Se qui su MOW ci occupiamo dei “fuffa guru”, questo è quello che ha sbloccato l'ultimo livello del gioco: il fuffa guru supremo. Un mitomane che in un paio di anni ha accumulato 176 accuse per frode e associazione a delinquere, oltre a una latitanza di lusso nelle spiagge di Santo Domingo. Partito dall'Argentina, ha espanso il suo business fino alla Colombia, all'Uruguay e al Sud America tutto, allargandosi a macchia d'olio fino agli Stati Uniti e attraversando l'Oceano fino in Europa. La cialtroneria intercontinentale di Leonardo Cositorto è al centro del documentario di Netflix L'impero delle illusioni: il caso Genéracion Zoe, disponibile sulla piattaforma dallo scorso 23 maggio. Ma veniamo alla storia: poco prima della pandemia, Leonardo Cositorto fonda una scuola di coaching. Sprona le persone a credere nelle proprie capacità, a cogliere loro le opportunità che la vita offre; il tutto accompagnato dalla convinzione di chi, e non potrebbe essere altrimenti, crede nelle bugie che racconta. Così, quando l'esaltazione di Cositorto incrocia la voglia di rivalsa sociale, il gioco è fatto. Con il Covid il business si ingrandisce: le chiusure, la gente rimasta senza lavoro sono linfa vitale per promettere nuove prospettive professionali e non solo. Gli iscritti aumentano in maniera esponenziale. Cosa si chiede loro? Di portare altri iscritti, guadagnando così denaro e commissioni; si chiede inoltre di investire soldi in Genéracion Zoe, così da poterli riguadagnare in seguito con gli interessi del 7.5%. Insomma: uno schema piramidale in cui, a un certo punto, si scoprirà che i soldi investiti non esistono più. Nel frattempo, si crea un vero e proprio ecosistema: concessionarie, scuole, palestre, squadre di calcio di proprietà di Genéracion Zoe. Persino l'acquisto di miniere. Gli argomenti degli incontri non vertono più solo sulla comunicazione: criptovalute, trading, formazione imprenditoriale, neuromarketing, l'obiettivo di creare un movimento politico e civile. Negli uffici si lavora a ritmo continuo.
Al centro della scena c'è sempre lui, Cositorto: questa sorta di uomo della provvidenza che si circonda di adepti, ma li chiama “leader” per farli sentire dei pari anziché dei dipendenti. I discorsi sembrano avere un senso: le nozioni base delle varie discipline ci sono, la motivazione pure; Cositorto è ipnotico. Nei palazzetti gremiti, la gente lo ascolta con gli occhi lucidi: «Ci siamo sottratti al paradigma culturale schiavista e siamo entrati nel paradigma dell'abbondanza» arringa lui. Tradotto: qui abbiamo fatto i soldi, tanti soldi. La tv ne parla, qualche giornalista si insospettisce ma non ha prove. Finché un hacker irrompe su Twitter: ma lo avete visto chi è Cositorto? Era uno che vendeva libri porta a porta col padre, non è mica un imprenditore, perché mai gli date i vostri soldi. La polizia è costretta ad aspettare le denunce per poter procedere: ne arrivano tre tutte insieme, il re è nudo. L'epilogo di questa storia? Il business crolla a picco, Cositorto scappa a Santo Domingo ma ha ancora la faccia tosta di organizzare classi online attraverso una vpn. Alla fine lo prendono nell'aprile 2022, però lui continua a dichiararsi innocente: lo hanno voluto rovinare. C'è di più: a parte i collaboratori stretti, gli altri se la sono cavata. E che fanno adesso? Ironia della sorte, proprio i coach. Qualche contenuto di senso, eloquio convincente, fiducia in se stessi, il mantra delle opportunità, il culto del leader, sii imprenditore di te stesso. Li riconoscete? Gli elementi base dei fuffa guru ci sono tutti: e quando non ci sono le affiliazioni, allora sono servizi o corsi a prezzi gonfiati.