Come fanno dei ragazzi a malapena ventenni a promettere entrate fisse a chiunque? Quanto costa (e cosa serve) per diventare un “fuffa guru” del trading? Ma soprattutto, cosa c’è dietro questo fenomeno? A queste domande ci ha risposto Lo Zio Kat, esperto di trading e di finti guru che sulla sua pagina Instagram pubblica contenuti in cui smonta i miti di questi personaggi. Nel corso dell’intervista, abbiamo fatto nomi e cognomi: “Big Luca? È uno dei pionieri, ma ora è praticamente intoccabile”. Mentre su Gurulandia: “È un podcast interessante, ma forse c’è della fuffa dietro, nascosta”. Quei guadagni, comunque, che molti guru mostrano orgogliosamente sono solo delle simulazioni: “In realtà non hanno nulla”. Insomma, un mondo di facciata, che serve solo da tramite per raggiungere alcune società che mettono i soldi veri. Poi i chiarimenti sui fuffa guru che spariscono, le conseguenze sociali per chi viene fregato e il processo (e il prezzo) di trasformazione in guru spiegato nel dettaglio. Compreso il famoso viaggio a Dubai.
Zio Kat, uno che vede quello che fai sui social potrebbe pensare che tu sia partito come guru per poi cambiare idea. È così?
No, assolutamente. Io però ho fatto molti approfondimenti con le persone del settore. Posso contare molto sulla community, che adesso è piccolina, ma prima ne avevo una molto grande che poi mi è stata buttata giù da segnalazioni Telegram. Ero scomodo per alcune persone. Di recente ho deciso di approfondire il mondo del trading perché è quello che adesso sta in qualche modo rovinando la vita di molti adolescenti.
C'è un'alternativa virtuosa nella comunicazione del trading online?
Sì, ma non è semplice. Faccio un esempio: una volta incidere un disco era un grosso problema, servivano soldi, conoscenza, uno studio di registrazione, mentre adesso basta un programma e puoi produrre la musica che vuoi. Poi, se hai fortuna, mettendola su Spotify la gente comincia a conoscerti e fai il boom. Uno su due milioni riesce, però comunque c'è la possibilità. Il discorso è che adesso i ragazzi vedono questo mondo di troppe possibilità facili, vorrebbero una vita di pochi sforzi. È ovvio che poi pensano: come fanno quei guru ad avere quelle macchine? Ma quella è solo una maschera.
Come mai c’è questa relazione tra il mondo del trading e il miglioramento personale?
Qui bisogna fare una distinzione: se uno si professa come un guru del trading e poi comincia a parlare di crescita emotiva, soddisfazioni personali, che comunque sono tutte correlate al successo, può anche andare bene. Se comincia però a impattarmi emotivamente dicendo, per invogliarmi, “stufo di guadagnare 1200 euro, non ti senti un fallito?”, è chiaro che se io effettivamente ho qualche problema finanziario, o sto affrontando un mese difficile, vengo catturato. In quel momento non mi stai parlando del tuo metodo per guadagnare, e allora non sei più un professionista del trading, ma sei come un pr di una discoteca. Mi stai traghettando da un esperto che io non conoscerò mai, perché i fuffaguru sono solo dei tramiti.
I fuffa che appaiono non sono quelli che ci mettono i soldi effettivamente: c'è qualcuno dietro di loro?
Sono delle società solitamente ubicate fuori dall’Italia: Tenerife, Romania, Dubai. Le sedi sono tutte lì. Queste società sono gestite da delle persone che hanno potere di acquisto, hanno dei soldi extra e cercano un modo per guadagnare in modo passivo. Occorrono dei ragazzi che siano conosciuti già su internet, in modo che abbiano già dei “polli”. Più persone questi portano, più fatturato per l’azienda: funziona tutto come quel famoso schema Ponzi.
All'inizio i ragazzi che investono lo fanno attraverso conti fittizi, sono delle prove che fanno per vedere la loro preparazione.
Esattamente, però il classico minorenne che dice di voler provare trova l'intermediario che è il guru: questo ti dice di mettere cento euro, per ipotesi, ma quello che fanno intendere è che più metti, più i boss vedono che sei un investitore e ti prendono prima rispetto agli altri. Bene, effettivamente ti fanno sempre guadagnare all’inizio. In 36-48 ore circa, ti fanno vedere con i grafici che ti è andata benissimo proprio perché hai puntato bene, come sei stato consigliato. Quindi ti danno indietro i 100 euro più ipotetici 25-30, a seconda della percentuale che tu accetti nel contratto quando fai il conto virtuale. Quindi uno gasato con 30 euro di utile di guadagno in 8 ore vuole subito reinvestire. E c’è gente che comincia a mettere tre volte tanto. La seconda volta mettono 300, convinti di portarsi 90 a casa. Da quel momento iniziano i problemi, perché ti fanno aspettare, poi ti dicono che è andata male, ma che ti conviene tenere il conto aperto. Fumo negli occhi per non farsi rompere le scatole. E cominciano a non risponderti più.
Ma se uno investisse di più e guadagnasse potrebbe subito tenersi i soldi e basta, no?
Quando trovano un pesce grosso che magari mette subito 3mila euro e si prende il 30% in più c’è il rischio che se la svigni. In questo caso entra in gioco una clausola che dice che una volta messi i soldi nel conto non si possono prendere: cioè loro possono decidere se ridarteli o meno nei 365 giorni successivi. Quindi sono anche tutelati.
Non puoi prendere la liquidazione del tuo guadagno?
No, assolutamente no.
Ma come fanno queste persone, tipo Mick Cosentino o Big Luca, a diventare i volti di queste realtà?
Big Luca è stato uno dei pionieri. Quindi loro sono entrati in un momento in cui il trading non era neanche una nicchia, ma una scommessa. Hanno speso un sacco di soldi e hanno anche comprato un sacco di titoli che non sono reali per creare notizia. Poi pagano delle recensioni in modo che siano positive, quindi loro hanno creato tutto il trend. Big Luca sostanzialmente non è stupido, i ragionamenti che porta non sono male. Cioè una persona può anche dirsi soddisfatta di quelle consulenze, che lui dice di farsi pagare 10mila euro.
Quello che sorprende è che ci siano persone così giovani, come Thomas Macorig, che ha detto di aver fatto 10milioni a 20 anni, abbiano avuto l’opportunità di entrare in contatto con quelle società che ci mettono i soldi veri.
Quei soldi che mostrano sono delle applicazioni fatte ad hoc, ma non c’è niente di reale. In pratica creano da un computer un conto bancario che non esiste, è una demo. Loro si mettono dentro su questo conto corrente finto 3 milioni di euro, per ipotesi, e fanno vedere che nell'arco di tre settimane hanno avuto una risalita del 7-8%, non troppo, altrimenti non è credibile. Qualche perdita ogni tanto, ma poi di nuovo la cresta in salita per far vedere che hanno recuperato. Questi non possiedono queste cifre, non hanno nulla.
Come si diventa un fuffa guru? Dall'inizio alla fine del processo.
La spesa più grossa è quella che devi investire per farti un nome, in modo da prenderti dei clienti, quindi si creano un profilo Instagram che è gratuito. Una volta creato cominci a comprare migliaia di follower indiani, quelli che costano meno, gli internazionali. Quando raggiungi 30mila follower circa, metti il profilo privato e a quel punto ti metti la foto, ti crei il tuo nome d'arte o quello che vorrai usare quando sarai un vip, e da lì cominci a mettere nella bio cosa sei, chi sei, e cominci soprattutto a metterti le fotografie. Attenzione, le fotografie devono essere impattanti, devi far vedere a qualcuno che lui può diventare come te. Quindi la vita che tutti sognano, con soldi e macchine. Poi incontri il classico Big Luca, facciamo un nome, che dice “va bene lavorerai per me e ti darò delle percentuali”. Con queste, ti promette, potrai sopravvivere in modo fantastico. Quindi ti dà i contatti di quell’albergo di Dubai. Per andare, però, servono almeno quattro, sei persone.
A quel punto comincia la costruzione vera dell’immagine. Ma quanto costa tutto ciò?
Andare a Dubai con un aeroplano, diciamo in economy, costa intorno ai 380-520 euro. Andate e ritorno. Mettiamo 400 euro di media. Stai lì dai 7 ai 10 giorni e, se stai in economy, cioè proprio se prendi un appartamento fuori da Dubai, vicino all'aeroporto, sei sui 150 a notte. Diciamo che solo per volo e alloggio spendi 1300 euro. Adesso però devi fare le foto in un posto bello, quindi un appartamento di lusso con piscina. Ecco, solo una notte, si può fare solo quando gli appartamenti sono grandi, si tirano fuori 250 euro a testa, generalmente diviso in sei persone. Poi la macchina da affittare, la classica Lamborghini, come vediamo sempre, o la Mercedes: una giornata costa sui 800 euro. Diviso quattro, siamo intorno ai 200 euro a testa. E quindi siamo a 1.700. Lì devi comunque vivere e siamo sui 60-70 euro al giorno, perché devi fare anche i trasferimenti che costano tanto, i taxi, quei servizi lì. Quindi 7 giorni sono circa 600 euro: 2.300 euro solo per avere i contenuti da postare una volta tornati in Italia.
Ma servono i follower anche reali, non solo quelli comprati.
Per questo cominciano a fare le sponsorizzate su Instagram, perché l'unico modo per crescere con le persone vere. Con 30mila follower circa quindi hai credibilità, ma ti crei su misura le persone che vuoi che vedano il tour su Instagram. Ti puoi personalizzare la nicchia: ragazzi da 15 a 30 anni interessati alla finanza, e ti cominci a fare migliaia di follower reali, che poi si con quelli taroccati. A quel punto hanno follower reali interessati, ma gli manca la benzina. Cioè, gli manca qualcosa che spinga le persone a iscriversi al corso. Ecco lì Big Luca che li sta aspettando.
E come entra in gioco?
Luca dice: “Perfetto, avete creato un bellissimo account, adesso per tutte le persone che portate nel mio server vi garantisco una percentuale, che può essere anche del 10%”.
Qualcuno potrebbe dire che alla fine sono 3mila euro di investimento iniziale ma in un tempo neanche troppo lungo si può recuperare ampiamente.
Certo, perché se raggiungo centinaia di persone rientro e dopo comincio a guadagnare. Il problema è sempre la fonte.
Cioè dove uno mette i soldi?
Lì si apre il secondo marasma: l’80% di chi si prende i soldi poi sparisce. Ecco perché mettono le sedi fuori dall’Italia. Loro hanno tutto il tempo necessario per sparire prima che facciano le verifiche qui in Italia, perché non è immediata l’apertura di un’indagine. Se non sei in Italia, poi, occorre avvisare le ambasciate estere. E loro dicono che questo individuo lì non è un criminale.
È quello a cui ti riferivi quando hai detto che questo mondo farà del male ai fuffaguru stessi?
Assolutamente sì, perché questi ragazzini sono quelli che pagheranno per primi. Perché questi, anche se certi sono in buona fede, saranno la colpa dei disagi o delle perdite di denaro di chi ha investito. Ci sono casi in cui ventenni si sono trovati sotto casa non solo coetanei, ma anche i genitori. Cioè è venuto fuori un casino in giro per l'Italia. Queste cose però non le dicono.
Le conseguenze sociali sono pesanti.
Pesantissime. Se poi un ragazzo perde tutto, è disposto a fare qualsiasi cosa per recuperare anche una piccola parte, arrivando a fare le cose anche peggiori. I fuffaguru, poi, non possono sparire a Dubai, come si potrebbe pensare.
Perché?
A Dubai ci puoi stare solo tre mesi consecutivi, a meno di farsi la residenza, cosa che non fa nessuno. Per questo sono costretti a tornare in Italia una settimana, per fare il visto per poter tornare di nuovo a Dubai altri tre mesi. Loro tornano in silenzio, fanno il visto, registrano un po' di cose e ripartono.
Il problema è che se la polizia li sta aspettando in Italia è un problema.
Infatti, prima o poi si dovranno reinventare. Dicono che sta iniziando qualcosa di nuovo grazie all'intelligenza artificiale, ma questo è ancora tutto embrionale.
Per ora cosa sappiamo?
Non ci saranno più ragazzini-guru in carne e ossa, ma saranno tutti degli avatar, perché costa veramente poco per certe aziende.
Sì, ma sporgendo denuncia, nel caso di truffe, si potrebbe comunque raggiungere chi l’intelligenza artificiale la sta utilizzando, no?
È vero, ma si creeranno dei giri incredibili, società quasi irraggiungibili. Il denaro entra sempre nei conti esteri, che però sono tutelati fino a una certa soglia. Per questo creano molti più conti, abbandonando poi quelle banche che non gli servono più.
Ma come fa un istituto finanziario serio ad aprire conti a queste persone?
Perché questi non sono nemmeno istituti finanziari. Sono cose tipo Revolut, che non ha la sede qui in Italia, un ente finanziario che dà un ottimo servizio. Quello che può succedere, se magari faccio degli acquisti un po' particolari con quella carta, è che io debba eventualmente rispondere nel paese di appartenenza. Ma a meno di cose veramente strane loro non vanno neanche a rompere le balle.
C'è una connivenza clamorosa tra questi enti, gli intermediari e i guru.
Assolutamente sì. Alcuni, comunque, fanno le cose fatte bene e onestamente.
Qual è la differenza tra un Marco Montemagno o un Luca Mastella e i fuffaguru?
Montemagno è un caso un po' particolare perché lui sa un po' di tutto di lui. Però faccio un altro esempio: alcuni guru hanno contattato Massimo Boldi, e questo è successo davvero, e gli hanno esposto il loro progetto. Pagandolo, poi, hanno usato la sua faccia per sponsorizzare un link Telegram per insegnare a guadagnare facilmente. Ecco, una persona normale vede Massimo Boldi e si fida, ma non sempre questa fiducia è ben riposta.
Cosa pensi di Gurulandia?
Il format è indovinato, invitano delle persone che comunque raccontano storie interessanti, è piacevole da sentire. Dovrebbe crescere anche di più, non ha molti follower in rapporto a quello che stanno portando. Metterei sempre un grande punto di domanda perché le persone che vanno lì dicono di non essere neanche pagate, vogliono andare lì per farsi pubblicità. Diciamo che quel sito da me è attenzionato. Mi sa che c'è un po' di fuffa dietro, nascosta.