Se siete tra quanti non aspettano altro che l’arrivo della Milano Fashion Week per non perdersi un evento neanche sotto pena di morte, non potrete non aver incrociato almeno una volta la bella Victoria De Angelis, più o meno desnuda, vera regina delle sfilate meneghine di questo rutilante inizio 2024. Se invece siete tra quanti il mondo preferiscono vederselo in ciabatte e tuta da ginnastica, non necessariamente gold, sfogliando le principali pagine Instagram, ma anche seguendo magazine e quotidiani, sempre lì a raccontarci cosa di eccezionale sta capitando sul fronte del costume e società, non vi sarete persi le ultime news sulla bassista dei Maneskin, vera alter ego di Damiano David, al momento impegnato oltreoceano a collaborare con colleghi americani e ad amoreggiare con Cameron Dove. Quindi eccola amoreggiare con Tizia o Caia, eccola presenziare a questo o quell’evento, eccola a tette di fuori in qualche foto, anche se in questo caso non è che ci sia esattamente uno scoop. Di musica, in genere, almeno recentemente, si parla poco. Anzi, niente. Del resto, terminato il tour mondiale che li ha visti suonare un po’ dappertutto, ora i Maneskin sono in vacanza, ognun per sé e Dio per tutti, gli ultimi tre anni vissuti intensamente in qualche modo da smaltire, perché mai si dovrebbe parlare di musica. Lo sa anche il più idealista degli workaholic, quando si è in vacanza si è in vacanza, parlare di lavoro è off limits. Però, visto che il suo ruolo è indubbiamente quello dell’antagonista interno di Damiano, il loro è un duopolio che vede Thomas e Ethan come evidenti comprimari, ecco che Victoria prima è andata a suonare il basso con i Duran Duran, per altro elogiata come non mai da John Taylor, che l’ha definita la bassista più importante del mondo, e ora uscirsene con il suo primo mix. Il tutto mentre Damiano, a Los Angeles, è andato a omaggiare Jon Bon Jovi al Gala dei Grammy, in ottima compagnia di ben più blasonati artisti, su tutti Bruce Springsteen. La loro foto insieme ha a sua volta fatto il giro del mondo, provocando ulcere perforate in buona parte dei rockettari italici. Quindi la notizia musicale del giorno è che Victoria De Angelis ha sfornato il proprio primo mix, titolo Victoria’s Treat. Un mix che, nell’immagine di copertina, gioca con una neanche troppo nascosta sovrapposizione col marchio Victoria’s Secret, simile il font, per altro illeggibile per chiunque abbia superato i quarant’anni (ho dovuto, giuro, chiedere ai miei figli perché non capivo se ci fosse scritto Beat, Heart o Loved, invece era Treat) e un paio di mutandine rosa a richiamare ulteriormente il brand di intimo più sexy del mondo.
Se dietro ci sia un patto commerciale, Victoria De Angelis potrebbe serenamente essere una testimonial di Victoria’s Secret, pur con una fisicità non esattamente simile a quella delle modelle in genere utilizzate dal brand; ecco, se dietro ci sia un patto commerciale, o anche semplicemente un omaggio non ci è dato saperlo. Immagino che a breve arriverà Selvaggia Lucarelli a dircelo (Selvaggia, si scherza, eh, sai che vengo in pace con te, sempre, massima stima), quel che è certo che il mix in questione, spammato in giro per i social dalla stessa Victoria, ma anche dal manager della band Fabrizio Ferraguzzo, al momento a sua volta negli Usa, è disponibile gratuitamente su Soundcloud. Unica traccia del profilo di Victoria, che quindi oltre che aver pubblicato il suo primo mix ha proprio pubblicato la sua prima opera a suo nome, il mix dura qualcosa come un’ora e quaranta secondi, giocando su sonorità indubbiamente assai lontani da quelli della band romana. Mix che intende essere catalogabile come mix dance, al massimo electrodance, Victoria’s Treat si muove su un beat veloce, con una voce che inizialmente ripete ossessivamente “I shake my ass” su sonorità vagamente tribali. Dentro, ma sicuramente chissà quanti ne ho cannati, ci sono Ciara e Missy Elliot, c’è Justin Jay, c’è Crrdr, il culo da cui tutto parte è quello cantato, si fa per dire, da Yellow Claw presents €uro Tra$h in The Function, brano che apre le piste del mix in questione. Pur essendo, l’ho già ripetuto un numero sufficiente di volte da poter arrischiare senza troppi dubbi di venire catalogato come un boomer bavoso, le tette quelle che in genere Victoria ama esibire, e fa rock, ci mancherebbe pure che uno stia qui a provare a fare il moralizzatore, stavolta è il culo al centro della scena. Culo che viene mosso ritmicamente, in maniera anche piuttosto indiavolata, stando a quel che il mix lascia intendere. Confesso, ho quasi cinquantacinque anni, scrivo di musica dal Novecento, e a lungo mi sono occupato di musica che non aveva nulla di suonato, rivendico di essere stato uno dei primi, se non proprio il primo, ad aver scritto di rap e di cultura hip-hop per un magazine mainstream. Del resto, esattamente ventiquattro anni fa, per questo, avevo già tradotto Angry Blonde, libro a firma Eminem uscito per Mondadori in occasione della partecipazione del biondo rapper al Festival di Sanremo targato Raffaella Carrà. Ho quindi, direi, forse sto flexando ma è a fin di bene, bene mio, una certa esperienza, ma mai mi era capitato di dover descrivere, analizzare, o anche solo raccontare un mix di un’ora, figuriamoci del mix di un’ora uscito a firma della bassista di una band rock. Lo sto quindi facendo ora, con tutte le difficoltà, sempre mie, del caso. Perché il mio approccio alla forma mix è sempre stato prettamente teorico, ho letto tutti gli scritti di Simon Reynolds e Mark Fisher, ma anche quelli di Claudia Attimonelli, Valerio Mattioli e via via fino a David Toop, ma questa non è proprio materia mia, qui a scriverne più che altro perché, come si diceva in esergo, Victoria De Angelis è una che fa notizia, e Victoria De Angelis che tira fuori un mix gratis su Soundcloud è eccome una notizia.
Avendo appunto letto io un sacco di libri sulla cultura dei rave, per dire, vi consiglio Graham St.John, per dire, e il suo Rave, Culture and Religon, o Dallo sciamano al raver: saggio sulla trance di Georges Lapassade, oltre che Techno di Claudia Attimonelli; appunto, pensare che un mix del genere sia stato concepito per essere ascoltato mentre si è in casa, in ciabatte, la pioggia di questa merda di fine febbraio fuori dalle finestre, mi risulta quasi impensabile. Però, siccome mi risulta anche altrettanto impensabile scendere in strada, magari avvicinarmi alla non troppo distante stazione dei treni di Lambrate, e comprarmi qualche pasticca per rendere il tutto non dico piacevole, ma quantomeno coerente, ho letto tutto Irvine Welsh, ma resto umile, direi che se volete farvi un’idea più vicina al reale di come Victoria’s Treat suoni non avete che far altro che ascoltarlo, possibilmente con una bottiglia di Sambuca nei pressi. Victoria De Angelis, lo diciamo da sempre, è un personaggio potentissimo, parlo di immaginario, sotto il mero aspetto dell’iconicità. Buca lo schermo, sia nei video, che con le foto, e parlo spesso dello schermo dei nostri smartphone. Fa notizia, è giovane, bella, rock’n’roll nell’attitudine, ha già raccolto quanto molti musicisti di assai più lunga leva da noi non hanno neanche pensato fosse possibile raccogliere. Potrebbe serenamente aprirsi una carriera a parte da dj, me la immagino, e dico me la immagino proprio perché amo stare in ciabatte e tuta da ginnastica, non gold a casa, figuriamoci se mi sposto fino a lì per vedere quel che succede. Immagino che potrebbe passare una estate intera a Formentera o Ibiza, riempiendo già solo col suo nome locali da svariate migliaia di persone. Credo già lo stia facendo da tempo, e il fatto che io lo creda e non lo sappia per certo tradisce come questo non sia il mio mondo, e io non intenda affatto farcelo diventare. Ora, non chiuderò dicendo qualcosa che suoni come “la musica però è altra cosa”, perché, è evidente, la musica è anche questa, siamo nel 2024, parliamo comunque di qualcosa che è stato formalizzato già diversi decenni fa, da gente che oggi potrebbe per anagrafe stare fuori dei cantieri, le braccia dietro la schiena, a spiegare al capomastro che no, non si tirano su così i palazzi. Però, pur trovando azzeccatissima la foto di copertina, le mutandine rosa lucido, azzeccatissimo il richiamo a Victoria’s Secret di quel Victoria’s Treat, azzeccatissimo averlo tirato fuori in coda alla Milano Fashion Week, con la moda da poco atterrata a Parigi, per l’omonima settimana della moda, credo che io e il link in questione non avremo altro modo di entrare in relazione. Bella Victoria e bello Victoria’s Treat, ma non ci vivrei (da sobrio).