Si sa, Amadeus ha dato parecchio filo da torcere con le sue scelte controcorrente spiazzando tutte le penne di carta e web, e quindi se anche con cautela ci si approccia al toto-nomi (da Jovanotti ad Angelina Mango), tenendo conto che gli artisti pronti a mettersi in gioco, visto il successo dei suoi Sanremo, sono anche più dello scorso anno, a un mese dal fatidico annuncio è ormai data per certa la presenza de Il Volo in gara. Un'indiscrezione che girava da almeno un paio di mesi, e confermata dal giornalista e critico musicale Paolo Giordano nel corso del podcast ’Pezzi - Dentro la musica’ che conduce insieme ai colleghi Andrea Laffranchi e Luca Dondoni, e supportata dalle parole degli stessi Gianluca, Ignazio e Piero, ai microfoni di Rtl prima e le colonne di Oggi poi. “Non ci spaventa affatto l’idea di andare in gara, ma se avremo una canzone valida - le loro parole allusive - Per noi Sanremo, ma anche fare gli eventi in tv, rappresenta un'ottima vetrina di promozione, dal momento che in giro c’è molto snobismo nei nostri confronti dalle radio (che non passano i nostri pezzi nemmeno con la pistola alla tempia) a certa stampa (soprattutto agli inizi della nostra carriera)... Stiamo comunque lavorando ad un disco d’inediti, con la speranza che le radio ci supporteranno...”.
Una ghiotta occasione per i Tre Tenorini che si sono trovati spesso a chiarire di non essere Tre Tenorini, semmai Due Tenorini e un Baritonino, nati televisivamente grazie alla Clerici e ora in tour europeo per i 15 anni di carriera, seppure poco considerati da certa critica che li ha sempre definiti alla stregua di una boy band lirica. Quasi si trattasse di gente che ha perso una scommessa e non che riempie i teatri in giro per il mondo e che colleziona un feat di prestigio dietro l'altro. Intanto, che piaccia o meno, sono insieme ai Måneskin i nostri gruppi d'esportazione. Chissà che dopo il terzo posto del 2019 e la bagarre in sala stampa supportata dallo sfogo di Ultimo dopo la vittoria del “ragazzo” Mahmood (che è storia del Festival) – La gente paga per votare e la classifica viene ribaltata dai giornalisti che dicono ‘merde’ a Il Volo e mi chiamano ‘stronzetto’ o ‘coglione’- non facciano pace col palco che li ha consacrati. Di carne al fuoco ce n’è già parecchia.