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In musica l'intelligenza artificiale è elettronica? No, e Morgan ci spiega perché

  • di Morgan Morgan

6 giugno 2024

In musica l'intelligenza artificiale è elettronica? No, e Morgan ci spiega perché
Il suo avvento in tutti i campi pone diverse domande e di difficile soluzione. In musica, uno dei settori dove l’intelligenza artificiale rischia di sconvolgere tutto, l’argomento è sempre più dibattuto, così Morgan, cantautore che ha da sempre avuto una particolare predilezione anche per la tecnologia, ci ha spiegato perché l’IA non va confusa con l’elettronica…

di Morgan Morgan

La domanda è: in musica l'intelligenza artificiale è elettronica? La mia risposta è no. Parto dalla fine del ragionamento e lo riavvolgo, così riuscirò a motivare più chiaramente perché oggi il prodotto di ciò che in musica si realizza con IA non ha a che fare con quello che si definisce “musica elettronica”. È nello spettro della musica elettronica l’utilizzo del computer, sin dagli esordi del calcolatore commerciale, che è stato applicato nella musica sotto forma di campionatore, di sequencer, di protocollo di connessione (MIDI) e di software di programmazione (sequencer). Siamo nella metà degli anni Ottanta del '900 e quello che è il personal computer viene impiegato massivamente in ogni zona della produzione della musica e in ogni genere di musica. Fino ad allora l’elettronicità della musica era un fatto esclusivamente timbrico e non riguardava il linguaggio compositivo sul piano logico/grammaticale, perché si trattava di strumenti elettronici, quindi la sintesi del suono, impiegato entro un unico sistema che includeva anche le sonorità generate acusticamente. Dal sequencer in poi avviene una biforcazione e il timbro elettronico va con la musica programmata e il timbro acustico resta con la musica suonata. Ovviamente avviene anche la circostanza di sovrapposizione e/o di assetto incrociato. Si concepiscono due grandi emisferi che hanno regole teorie mercati e funzioni proprie ed autosufficienti, due padiglioni paralleli e interconnessi: la musica elettronica e la musica acustica. Questa categorizzazione trascende la dicotomia musica colta/musica pop perché coinvolge entrambi gli universi nei quali si forma la biforcazione dando origine alla musica elettronica colta (si intendano le forme inserite nei programmi accademici: aleatoria/minimalismo/live electronics/ concreta/sound design/soundtrack) e alla musica elettronica pop (si intendano tutte le forme di elettronica non accolte dalla accademia: ambient/new wave/eleftro/techno/house/industrial/synthpop/psichedelia/hip hop/dub/discomusic/no wave).

Marco Castoldi in arte Morgan
Marco Castoldi in arte Morgan

Con l’avvento dell’era digitale e dell’hard disk recording le forme di elettronica pop sono traghettate in maniera naturale e rapida nell’universo digitale e hanno iniziato a tracciare una nuova dicotomia che ne ha creato anche l’aspetto storicistico, nasce così la distinzione di analogico/digitale, dove l’analogico indica la traccia storica del pop elettronico e digitale allude allo standard della contemporaneità. In questo caso si può anche vedere come distinzione tra concetto di software contrapposto a hardware laddove ciò che è hardware generalmente appartiene per sommi capi all’universo analogico. Nel versante accademico l’adattamento all’era digitale è stata più faticosa e meno capace di invenzione e ancora sta cercando di trovare una sua identità compiuta e linguisticamente autonoma eccezione fatta per l’uso sperimentale scientifico il cui risultato produce non opere d’arte ma teorie e ricerche.

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