La domanda è: in musica l'intelligenza artificiale è elettronica? La mia risposta è no. Parto dalla fine del ragionamento e lo riavvolgo, così riuscirò a motivare più chiaramente perché oggi il prodotto di ciò che in musica si realizza con IA non ha a che fare con quello che si definisce “musica elettronica”. È nello spettro della musica elettronica l’utilizzo del computer, sin dagli esordi del calcolatore commerciale, che è stato applicato nella musica sotto forma di campionatore, di sequencer, di protocollo di connessione (MIDI) e di software di programmazione (sequencer). Siamo nella metà degli anni Ottanta del '900 e quello che è il personal computer viene impiegato massivamente in ogni zona della produzione della musica e in ogni genere di musica. Fino ad allora l’elettronicità della musica era un fatto esclusivamente timbrico e non riguardava il linguaggio compositivo sul piano logico/grammaticale, perché si trattava di strumenti elettronici, quindi la sintesi del suono, impiegato entro un unico sistema che includeva anche le sonorità generate acusticamente. Dal sequencer in poi avviene una biforcazione e il timbro elettronico va con la musica programmata e il timbro acustico resta con la musica suonata. Ovviamente avviene anche la circostanza di sovrapposizione e/o di assetto incrociato. Si concepiscono due grandi emisferi che hanno regole teorie mercati e funzioni proprie ed autosufficienti, due padiglioni paralleli e interconnessi: la musica elettronica e la musica acustica. Questa categorizzazione trascende la dicotomia musica colta/musica pop perché coinvolge entrambi gli universi nei quali si forma la biforcazione dando origine alla musica elettronica colta (si intendano le forme inserite nei programmi accademici: aleatoria/minimalismo/live electronics/ concreta/sound design/soundtrack) e alla musica elettronica pop (si intendano tutte le forme di elettronica non accolte dalla accademia: ambient/new wave/eleftro/techno/house/industrial/synthpop/psichedelia/hip hop/dub/discomusic/no wave).
Con l’avvento dell’era digitale e dell’hard disk recording le forme di elettronica pop sono traghettate in maniera naturale e rapida nell’universo digitale e hanno iniziato a tracciare una nuova dicotomia che ne ha creato anche l’aspetto storicistico, nasce così la distinzione di analogico/digitale, dove l’analogico indica la traccia storica del pop elettronico e digitale allude allo standard della contemporaneità. In questo caso si può anche vedere come distinzione tra concetto di software contrapposto a hardware laddove ciò che è hardware generalmente appartiene per sommi capi all’universo analogico. Nel versante accademico l’adattamento all’era digitale è stata più faticosa e meno capace di invenzione e ancora sta cercando di trovare una sua identità compiuta e linguisticamente autonoma eccezione fatta per l’uso sperimentale scientifico il cui risultato produce non opere d’arte ma teorie e ricerche.