image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

L’ideologia gender è una rivoluzione gentile? In “Song of myself” Fabio Geda racconta cosa ha visto in una clinica di Torino

  • di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

6 marzo 2024

L’ideologia gender è una rivoluzione gentile? In “Song of myself” Fabio Geda racconta cosa ha visto in una clinica di Torino
Fabio Geda è stato al Regina Margherita, l’ospedale torinese, per raccontare la devianza di genere e “la più importante rivoluzione culturale del millennio”. Ma davvero è tutto così semplice? Ecco perché anche questa ricerca sul campo rischia di essere solo metà storia, dando troppe cose per scontate

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

La ricerca sul campo fa sempre la differenza, ma pensare che si possa davvero essere al riparo da condizionamenti e pregiudizi rischia di rivelarsi un’illusione. Fabio Geda comunque ci prova e con Song of myself. Un viaggio nella varianza di genere (Feltrinelli, 2024) riesce, forse per la prima volta in Italia, a inquadrare il tema della devianza di genere a partire dalla vita reale, dalle esperienza. Il rischio di circolarità è editorialmente messo in evidenza proprio dal primo capitolo (magari scritto alla fine della ricerca?) in cui si dice quasi tutto ciò a cui dovrebbe portare leggere l’intero racconto: la cosiddetta ideologia gender è un feticcio creato dalla politica, mentre ciò che ci troviamo ad affrontare oggi con i discorsi di genere è una rivoluzione gentile, “la più importante rivoluzione culturale di questo millennio”, “una rivoluzione che cammina per le stesse strade dei movimenti per l’ambiente”. Si tratta di “una delicata transizione collettiva verso una certa idea di mondo: un mondo, per dirla con il filosofo Paul B. Preciado, che desidera affrancarsi dall’estetica patriarcale, coloniale e fossile”. 

Fabio Geda
Fabio Geda

È interessante, perché nulla di tutto questo è frutto della ricerca sul campo, del racconto presso l’ambulatorio dell’ospedale infantile torinese Regina Margherita. È interessante notare questa ricostruzione ideologica della storia e del presente, che mira in qualche modo a indicare una direzione perseguibile dalle masse sbronze di presente. Il problema? Non sempre una ricostruzione ideologica è anche una ricostruzione logica. I termini utilizzati sono, però, un buon indicatore per chi dovrà leggere il saggio. Patriarcato, colonialismo, fossilizzazione, ambiente, rivoluzione culturale. Presi insieme dicono molto del tema, un tema emerso e spesso compreso, spiegato e raccontato dal punto di vista degli intersezionalisti, degli anticolonialisti, dei transfemminismi. Come si può comprendere un fenomeno se, in fondo, è solo una parte a essere assorbita come foriera di letteratura autorevole? 

Song of myself di Fabio Geda
Song of myself di Fabio Geda

Purtroppo, dai casi della Gids e di altre cliniche fino al racconto di alcuni tra i più importanti intellettuali di oggi, come Douglas Murray (vedi La pazzia delle folle), il racconto non può mai essere solo un viaggio di scoperta, ma anche un viaggio di cautele metodologiche e culturali. E, per esempio, essere assorbiti dalle lusinghe progressiste della schwa, scegliere questo linguaggio, significa muoversi senza cautele in un mondo che andrebbe cambiato dov’è necessario cambiarlo. L’accortezza metodologica diventa anche un’accortezza estetica, una gentilezza: tutte quelle ‘ə’ hanno distrutto il flusso della lettura senza alcun reale motivo (si vedano i libri dei linguisti, non dei giornalisti). Fabio Geda ha fatto un grande lavoro, come tutti i grandi lavori è pieno di premesse sbagliate. Resta una testimonianza importante, necessaria in Italia per comprendere da vicino cosa sia la devianza di genere e perché sia importante accettare, capire, aiutare, sostenere. Comprensione che non può essere, però, l’omologazione di massa e l’eliminazione delle differenze di genere e sessuali (lo sport? Chiedetevi se sia giusto far gareggiare fisici maschili in competizioni femminili; guardate le statistiche).

https://mowmag.com/?nl=1

More

Ma davvero a due anni si può essere trans? Ruiu (Pro Vita): “Ideologia pericolosa e violenta. Via da scuole e bambini”. E su Zan, Melio e Fonte…

di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

Opposizioni sinistre

Ma davvero a due anni si può essere trans? Ruiu (Pro Vita): “Ideologia pericolosa e violenta. Via da scuole e bambini”. E su Zan, Melio e Fonte…

Chi ama Harry Potter odia i trans?

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Il "Silente" è d'oro

Chi ama Harry Potter odia i trans?

Tag

  • Cultura
  • Libri
  • Omosessualità

Top Stories

  • La strana storia dalla società delle pulizie del Teatro San Carlo che si fa pagare meno per vincere il bando, ma da mesi chiede migliaia di euro di straordinari

    di Riccardo Canaletti

    La strana storia dalla società delle pulizie del Teatro San Carlo che si fa pagare meno per vincere il bando, ma da mesi chiede migliaia di euro di straordinari
  • Al Lucca Comics ci vogliono 12mila euro per una stampa, ma la filosofia di Kenshiro è più nobile (e non può essere capita senza Nietzsche)

    di Stefano Scrima

    Al Lucca Comics ci vogliono 12mila euro per una stampa, ma la filosofia di Kenshiro è più nobile (e non può essere capita senza Nietzsche)
  • E visto che Beatrice Venezi non va bene al Teatro La Fenice vi lanciamo la candidatura di Elio con Fulvio Abbate

    di Fulvio Abbate

    E visto che Beatrice Venezi non va bene al Teatro La Fenice vi lanciamo la candidatura di Elio con Fulvio Abbate
  • Al Teatro San Carlo si indaga per peculato sulle nomine poco trasparenti che abbiamo tirato fuori nella nostra inchiesta. Ecco tutti i nomi che abbiamo fatto in questi mesi. E De Luca attacca Manfredi: “Coperto di vergogna”

    di Giulia Ciriaci

    Al Teatro San Carlo si indaga per peculato sulle nomine poco trasparenti che abbiamo tirato fuori nella nostra inchiesta. Ecco tutti i nomi che abbiamo fatto in questi mesi. E De Luca attacca Manfredi: “Coperto di vergogna”
  • Tutti parlano di Beatrice Venezi, ma nessuno del Teatro San Carlo, eppure la cosa è molto più pesante: nomine controverse, peculato, per ora un indagato e in Italia ne scriviamo solo noi

    di Riccardo Canaletti

    Tutti parlano di Beatrice Venezi, ma nessuno del Teatro San Carlo, eppure la cosa è molto più pesante: nomine controverse, peculato, per ora un indagato e in Italia ne scriviamo solo noi
  • Gli intellettualoni parlano di Beatrice Venezi per attaccare Giorgia Meloni, ma se a qualcuno fregasse davvero dell’opera ora farebbero le barricate per la nostra inchiesta sul San Carlo

    di Riccardo Canaletti

    Gli intellettualoni parlano di Beatrice Venezi per attaccare Giorgia Meloni, ma se a qualcuno fregasse davvero dell’opera ora farebbero le barricate per la nostra inchiesta sul San Carlo

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Chi prenderà il posto di Sangiovanni e (dopo il prossimo tour) di Mr Rain nel mercato discografico? Ecco chi sta festeggiando per il loro burnout

di Michele Monina

Chi prenderà il posto di Sangiovanni e (dopo il prossimo tour) di Mr Rain nel mercato discografico? Ecco chi sta festeggiando per il loro burnout
Next Next

Chi prenderà il posto di Sangiovanni e (dopo il prossimo tour)...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy