L’articolo di Selvaggia Lucarelli sul processo contro Morgan per stalking a seguito della denuncia di Angelica Schiatti, di cui vi abbiamo già parlato (e che i legali della cantante sembrano non aver gradito), ha portato in una sola giornata all’annullamento del contratto discografico di Marco Castoldi con la Warner Music e alla fine di qualsiasi progetto con la Rai. Dopo un post pubblico di Schiatti e le parole del fidanzato, Calcutta, anche altre artiste sono intervenute chiedendo di non silenziare quanto accaduto, tra cui Levante. Nessuno, nell’arco di queste ore, ha difeso Morgan. Nessuno tranne uno: Vittorio Sgarbi. Il critico d’arte, che ha appena pubblicato un libro su arte e fascismo per la Nave di Teseo, ha difeso il cantante dando un’interpretazione estrema dei messaggi e delle chat, considerate dalla maggioranza intimidatorie e minacciosa: “Accuse ridicole, per messaggi paradossali e mai minacciosi. Morgan vive in letteratura, e basta leggere Catullo su Lesbia per capire la cifra letteraria delle sue imprecazioni, anche, come in Catullo, a sfondo sessuale”.
Può sembra un’iperbole ma Sgarbi continua e allude a chi ha attivato il codice rosso per i primi messaggi di Castoldi a Schiatti: “Tutta la letteratura, incomprensibile per l’addetta alle pulizie della gendarmeria che selvaggiamente incrimina Morgan con un “codice rosso” che metterebbe sul banco degli accusati, con Catullo, Petronio, Pietro Aretino, Baudelaire, Lautréamont, Whitman, Henry Miller, Bukowski. Le invettive, gli insulti, le provocazioni sono parole di un animo appassionato ed esacerbato”. E dopo aver commentato la risposta mediatica a un processo di cui fino a ieri si era parlato pochissimo, il critico d’arte ha commentato anche la causa in corso, iniziata a ottobre 2023 e che proseguirà a settembre: “Non va fatto e non si farà il processo contro Morgan. Né Morgan dovrà querelare nessuno. Ignorare. La fine di quella stagione angosciosa è la condanna alla inesistenza attuale dell’origine del male. E i suoi sono, letteralmente e letterariamente, fiori del male. Il suo”.