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La serie “I Leoni di Sicilia” di Genovese su Disney Plus. Miriam Leone: “Finalmente una storia siciliana senza mafia”

  • di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

24 ottobre 2023

La serie “I Leoni di Sicilia” di Genovese su Disney Plus. Miriam Leone: “Finalmente una storia siciliana senza mafia”
Alla Festa del Cinema di Roma è stata presentata in anteprima la serie tv con Michele Riondino, Vinicio Marchioni, Paolo Briguglia, Ester Pantano, Miriam Leone, (e molti altri) diretta da Paolo Genovese che sarà disponibile su Disney Plus dal 25 ottobre con i primi quattro episodi (mentre i restanti quattro saranno disponibili a partire dal 1° novembre). La serie tratta dal romanzo omonimo di Stefania Auci, racconta la storia di una famiglia, i Florio, che ha segnato la rivoluzione della Sicilia. Spoiler, la mafia non c’è. Ecco di cosa parla…

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

Abbiamo visto in anteprima al Rome Film Fest I Leoni di Sicilia di Paolo Genovese che sarà disponibile con i primi quattro episodi dal 25 ottobre su Disney Plus. È una storia di contrasti sentimentali, politici e sociali in una regione, la Sicilia, presa dai moti rivoluzionari, dai Borboni, dall’annessione al futuro regno d’Italia, in cui la borghesia cresce mentre la nobiltà decade e non ha più una lira. E nemmeno dignità. È questa la (ahinoi dimenticata) Sicilia di Genovese, dove si sono fatti strada i Florio, una famiglia di origini calabresi arrivata nell’isola in cerca di fortuna secoli fa, un luogo in cui l'ardore per il proprio paese e per la carne si fa sentire. Questa serie racconta più “Leoni di Sicilia”. A partire dal capostipite della famiglia Florio, Paolo, interpretato da Vinicio Marchioni, un uomo affamato di soldi e di sogni, che fa convergere nel suo personaggio tutte le caratteristiche dei figli maschi partoriti da quella società angusta del lontano 1799, è il pater familias che lascia la sua Calabria terremotata per andare ad inseguire un sogno in una città nuova, Palermo, regina degli scambi economici e culturali, trascinando con sè suo fratello Ignazio, sua moglie Giuseppina (Ester Pantano) e suo figlio, l'erede, Vincenzo. In conferenza stampa Marchioni ha detto: “Se oggi siamo ancora una nazione fondata su un certo tipo di patriarcato questo ruolo mi sembrava proprio una specie di summa di tutti i padri padroni molto testardi e cocciuti in una epoca in cui i maschietti non si preoccupavano dei sentimenti”. Del resto, Donna Giuseppina, sua moglie, ha sempre preferito suo fratello Ignazio, un perfetto Paolo Briguglia, generoso d'amore e attenzioni per lei. Nella Sicilia del XIX secolo c'è spazio pure per parlare di aborto, di un figlio non voluto, di amori difficili che si posseggono con forza solo guardandosi, si rincorrono, come quello fra donna Giulia (Miriam Leone) e Vincenzo (Michele Riondino). Come scriveva Italo Calvino: “Mi accorgo che correndo verso Y ciò che desidero non è trovare Y al termine della mia corsa: voglio che sia Y a correre verso di me, è questa la risposta di cui ho bisogno, cioè ho bisogno che lei sappia che io sto correndo verso di lei ma nello stesso tempo ho bisogno di sapere che lei sta correndo verso di me” (Italo Calvino, Gli amori difficili). E la mafia?

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Miriam Leone nei panni di Donna Giulia nel film

Ne I Leoni di Sicilia: “Finalmente c'è una storia siciliana che parla di cose belle (e magari pure di lotte di classe) e non di mafia”. Parola di Miriam Leone, l'attrice e modella catanese che si dice contenta non solo per aver interpretato Donna Giulia, una femmina che ha il coraggio di porsi delle domande e di reagire con i fatti alle imposizioni di una famiglia monolitica che la vorrebbe rinchiudere in una campana di vetro così che possa fare a vita la cameriera e la badante. Giulia nella serie prende coraggio, si spoglia, toglie il grembiule e accetta la proposta di Vincenzo Florio di seguirlo e di vivere in una casa tutta per lei, di amarsi in segreto, per un po'...Staremo a vedere quello che succederà nelle puntate successive de I Leoni di Sicilia, intanto, per quello che abbiamo visto finora, tutto sembra andare per il verso giusto, sarà mica che l'Italia vuole puntare sulle serie tv di qualità?

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