Tornano le pagelle di Michele e Lucia Monina. I nostri critici hanno seguito la seconda serata di Sanremo (quest’anno un po’ più breve del solito) e hanno giudicato i cantanti in gara: voce, canzone, performance. E i conduttori? Pure. Ecco com’è andata la prima serata, la tragedia delle co-conduttrici, Miriam Leone, Katia Follesa e Elettra Lamborghini e… Ecco tutti i migliori e i peggiori.
![Carlo Conti, Miriam Leone, Katia Follesa e Elettra Lamborghini](https://crm-img.stcrm.it/images/42461605/2000x/20250214-081227956-7425.jpg)
![https://mowmag.com/?nl=1](https://crm-img.stcrm.it/images/42421087/2000x/20250209-180151802-3563.jpg)
Le pagelle di Michele Monina
Carlo Conti 7
Conti torna a quando faceva radio. Quindi va veloce, senza spazi vuoti, dritto come un fuso. La musica al centro, e lui a ritagliare pochi spazi per il resto. Il programma funziona assai più che con Amadeus, lo dicono i numeri, lo dico anche io. Pur facendomi orrore certa televisione, lui sa come farla bene.
Miriam Leone, Katia Follesa e Elettra Lamborghini 4
L’inutilità di queste tre co-conduttrici. La prima bella, almeno quella, la seconda mai in grado di strappare non dico una risata, ma anche solo un sorriso, la terza a farti dire che avere il cognome giusto aiuta, altro che. In confronto a ieri davvero una cosa indegna.
Clara 7
So che a ripetersi non ci si guadagna niente, ma forse neanche si sprecano energie inutili, ma di fatto continuo a pensare che Febbre sia una canzone che ci dice esattamente quanto Clara sia di talento e cosa Clara sia per la pop music oggi, pari-0lo della pop musica italiana, una conferma della sua brattitudine, quindi, e al tempo stesso la prova che il talento a volte se ben coccolato tira fuori qualcosa di buono.
Brunori SaS 9
Brunoni è un uomo d’altri tempi, uno che quando si commuove non vuole approfittarne, piagnucolando sul palco come una Francesca Michielin qualsiasi, ma preferisce uscire di scena senza neanche beccarsi tutti i tanti applausi arrivati. E dire che sono tutti meritati, con un brano poetico e originale che trova qualcosa di nuovo da dire su un tema forse abusato come l’arrivo di una figlia.
Sarah Toscano 6,5
Venuta da noi al Villaggio del Festival, Sarah Toscano ha dichiarato di ispirarsi per questa canzone, che non a caso si intitola Amarcord, ai suoni del passato. Io ho pensato, legittimamente, agli anni Ottanta, ma lei mi ha freddato con un “mi sono rifatta agli anni duemila”. Ora, nonostante la devastazione emotiva di pensare che esita gente che canta all’Ariston che pensa agli anni duemila come al passato, va detto che per quanto giovane, classe 2006, Sarah ha talento e stoffa, e la canzone, non eccelsa, la mette comunque in risalto.
![Clara](https://crm-img.stcrm.it/images/42461606/2000x/20250214-081256976-3190.jpg)
Massimo Ranieri 7
Massimo Ranieri sale sul palco con un piccolo problema di salute, ma è un artista di talento e classe, e non retrocede di un passo. Anzi, rifiuta gli aiuti e tira fuori quella grinta che gli si riconosce da sempre, grinta che va di passo con l’amore per il bel canto, qui facilitato da una canzone costruita tutta intorno alla sua voce.
Joan Thiele 7
Purtroppo Joan Thiele non uscirà da questo Festival con la riconoscibilità che merita. Perché ci sono altri top player nella sua nicchia, il cantautorato, e perché ci sono troppi galli nel pollaio. Peccato, perché lei è brava e ha scritto una canzone fuori dal tempo che guarda al passato puntando dritto verso il futuro.
Shablo feat Guè, Tormento e Joshua 7
A Shablo di fare l’occhiolino al mainstream, quello stesso mainstream che ha sdoganato per finta il rap, costringendolo però a farsi pop bello e buono. Infatti porta sul palco un brano che punta dritto dritto all’hip-hop, portando sul palco due pesi massimi del genere come Guè e Tormento, oltre che Joshua e un coro gospel a fare il resto. Primo producer a salire su quel palco come concorrente, gli va riconosciuto quindi un primato tanto quanto un merito.
Olly 6
Olly arriva al Festival come candidato alla vittoria finale, nonostante Giorgia. Olly ha la canzone giusta, la faccia giusta, e l’aura di quello che è lì per vincere. La gente abbocca e fa standing ovation, manco fosse, appunto, Giorgia. Incomprensibile, seppur bravo, ma non eccezionale.
Coma_Cose 8
Io amo i Coma_Cose, vedere California così cool è qualcosa che appaga gli occhi, sentire la loro Cuoricini, invece, appaga il cuore, il culo e la mente. Bravi, ragazzi, ci avete preso anche stavolta.
Modà 8
Kekko e i suoi soci non vuole sentire ragioni, nonostante gli infortuni eccoli li a cantare a pieni polmoni, ultimi rappresentanti della melodia e del bel canto in un Sanremo molto contemporaneo, dove per contemporaneo non sempre si intende bello. I Modà, anche qui mi ripeto, hanno la loro cifra e la portano avanti con ostinazione, buon per loro e buon per noi.
Tony Effe 2
Si fosse presentato coi patch per le occhiaie, le ciabatte e l’accappatoio, che è come è andato a fare il giro delle radio, miracolosamente per altro non preso a calci nel culo da nessuno speaker, ecco, fosse arrivato sul palco così, probabilmente mi sarei distratto e non avrei sentito quanto Tony Effe canti di merda. Invece era vestito da tamarro come ai tempi di Sesso e samba, petto nudo e tatuaggi ben in vista, e non solo ho provato orrore a guardarlo ma ho sentito tutto, purtroppo. Uomo d’onore, Dio santo, ma proprio non ce la fai a non dire qualcosa di detestabile, eh.
Noemi 7
Noemi è una donna, e in quanto donna decide di affrontare tutte le complessità della sua voce, oltre che della sua anima, andando a interpretare un brano difficile, storto, la firma di Mahmood che si intreccia con quella di Blanco, Michelangelo anche a dirigere l’orchestra. Una delle canzoni più spesse di questo Festival, per una delle voci più riconoscibili.
Irama 7
Irama ha annunciato un San Siro, e ovviamente lo riempirà alternando ballad e reggaeton. I primi ci piacciono e Lentamente è da quelle parti, le seconde meno, ma chi se ne frega.
Francesco Gabbani 8
Gabbani, si sapeva, a ogni passaggio riscalda sempre più i motori. E convince un po’ di più. Il che, partendo già da molto in alto, è tantissima roba. Si sa, a Sanremo Gabbani non sbaglia mai. Anche qui, buon per noi.
Gaia 6,5
Gaia vuole farci ballare, e per scatenarci comincia dicendoci che ama stare nuda, o una cosa del genere. Sarà la stanchezza di questa settimana, ma la cosa non gli riesce del tutto, nel senso che arriva il ritmo, il ritornello tormentone, un po’ meno la sensualità.
![Tony Effe](https://crm-img.stcrm.it/images/42461607/2000x/20250214-081346704-7367.jpg)
Le pagelle di Lucia Monina
Carlo Conti 7
La critica che viene mossa maggiormente a Carlo Conti è la fretta, la mia domanda è se questa gente effettivamente la mattina dopo lavora, perché se no non si spiega. Il festival finisce comunque dopo l’una, quindi presto non è, ma forse la gente non lavora, è l’unica spiegazione. Ecco, oltre a questo, Carlo, a differenza di Amadeus, sa scegliere i co-conduttori adatti, simpatici, energici, che non ci fanno addormentare davanti alla televisione, e degli ospiti definibili tali, tipo i Duran Duran, e non John Travolta che balla il ballo del qua qua con delle papere dietro o Chiara Ferragni che ci piange per quanto è dura la vita da ricchi. Detto questo io continuerò a criticargli i modi da democristiano e certe uscite, questo è chiaro, ma almeno oggi non abbiamo omaggiato Israele e non abbiamo portato il papa.
Clara 7
Clara è simpatica, auto ironica, consapevole di sé stessa e di una bellezza disarmante, vedere come viene attaccata da ogni fronte dalla stampa mi fa davvero imbarazzare, soprattutto quando si parla poco di musica per criticare e più di altro. Il pezzo è buono, a mio avviso meglio di quello dell'anno scorso, e di questo si dovrebbe parlare, stop.
Brunori 9
La prima sera l'ho ascoltata da spettatrice, oggi ho provato ad ascoltarla mettendomi nei panni di Fiammetta, sua figlia, e questa canzone mi ha commesso. È riuscito a raccontare l'amore che tutti provano, chi da padre, cui da figlio, un amore complesso e semplicissimo allo stesso tempo, e lo ha fatto senza risultare inutilmente melenso o banale. Questa canzone è a tutti gli effetti una poesia, con un testo speciale e un'interpretazione emozionante. Chi non la apprezza probabilmente è sordo. Oggi ho pianto, voi piangete per Cristicchi, io piango per Brunori.
Sarah Toscano 6+
Il pezzo non è prettamente nelle mie corde, ma probabilmente anche perché non sono in target, però non si può non notare quanto lei sia sciolta e sicura di sé di un palco, che non conosce bene, e che ha solo 18 anni, al suo esordio. Il pezzo è adatto a una ragazza che si sta facendo conoscere e lei lo canta bene e direi che la sufficienza se la merita.
Massimo Ranieri 7-
Massimo, da grande professionista quale è, ha cantato impeccabilmente nonostante la condizione all’occhio destro, senza un accenno di vergogna, imbarazzo o altro. Oggi tra l’altro, rispetto a martedì, l’ho trovato anche più sciolto e con un timbro più rilassato, prendendo delle note in maniera perfetta, da vero professionista, appunto.
Joan Thiele 8,5
Una delle mie preferite e delle vere scoperte di questo festival, insieme a Lucio, ovviamente. Oltre alla sua bravura e al suo personaggio che è d’impatto e rimane impresso, la sua canzone è oggettivamente bella, si distingue dalle altre e ha una voce diversa dalle altre concorrenti in gara, che sembra cullarti. Forse tra le più sottovalutate, temo in una posizione bassa in classifica, ma a mio avviso una delle più brave.
Shablo ft. Gue, Tormento e Joshua 9
O io sono impazzita, o sono diventata una tamarrona incredibile, ma io questo pezzo non solo lo adoro, ma lo metto anche nella mia personalissima top 5. Shablo è uno dei producer più forti d’Italia e questo brano ne è la diostrazione. La produzione più figa in gara.
Noemi 7,5
La sua voce con questo brano si sposa alla perfezione, cucito apposta per lei e per il suo timbro particolarissimo che la contraddistingue. A me il pezzo piace, la fa tornare la vecchia Noemi che da un po’ si era persa. Il problema? L’anno, probabilmente se l’avesse portata in un altro Sanremo l’avrebbe vinto, senza troppa difficoltà, quest’anno, tra Giorgia, Achille, tutte le nuove proposte, Brunori, Cristicchi, si va un po’ a perdersi, ed è un vero peccato.
Olly 7-
Standing ovation non del tutto spiegata, a mio avviso. Il pezzo è figo, funziona, lui non è male (anche se ammetto che la r moscia a me disturba), ma il vero problema è forse Olly è più bravo a scriverle le hit. Se pensiamo che Amore Disperato, di Achille Lauro, l’ha scritta lui, e ha rapito il cuore di tutti, forse in quello riesce meglio. Questo pezzo è buono, ma non ai livelli, motivo per il quale la vittoria è più contesa tra Achille e Giorgia e non con lui, che da essere il papabile vincitore, non è rientrato neppure tra i primi 5 della stampa.
![Olly](https://crm-img.stcrm.it/images/42461609/2000x/20250214-081734870-9055.jpg)
Coma_Cose 8,5
Come previsto la prima sera questo brano è il più utilizzato su Tik Tok, già andato virale, perché è un brano perfetto a prestarsi a questo, una vera Hit.
Quest’anno i The Kolors si contendono il premio di Hit di Sanremo con qualcun altro, e potrebbero anche perdere la sfida contro i Coma Cose.
Che dire, anche sta sera iconici, come sempre, con i look più belli di tutti, dei veri artisti.
Modà 8
Anche sta sera bravi, più rilassati della prima sera, probabilmente anche per i dolori che Kekko ha provato e prova tutt’ora e che dimostra, come detto per l’occhio di Ranieri, che i professionisti si vedono in questo, non si fanno scalfire da nulla. Ne ho lette tante in giro sui Modà e sul brano, dirò la verità, un po’ come con Clara non capisco bene il perché, ma probabilmente bisogna trovare un capo espiatorio, come sempre, e fa più comodo colpire loro, che chi davvero sta facendo disastri sul palco, portando brani indecenti e stonando come pochi.
Tony Effe 3
La vera indecenza del festival. A dimostrazione del fatto che la gente per il successo snaturerebbe sé stesso ai massimi livelli, ecco signori: Tony Effe che la prima sera se ne esce sul palco tutto ripulito, carino, docile, fingendo di portare un brano non violento, diverso dai suoi soliti, citando però le mutande di tezenis, autodefinendosi uomo d’onore, perché la mafia fa figo, si sa, insomma una vera presa in giro per tutti noi. Infatti oggi compare tamarro, come al solito, petti di fuori e completo in pelle, a dimostrazione che tutta questa era solo una messa in scena. Oltre tutto non sa neppure cantare, peggio di così non si può dunque.
Irama 7
Questa canzone è una di quelle che probabilmente va sentite più volte per essere apprezzate del tutto, perché il potenziale ce l’ha e Irama ha una bella voce, che sa utilizzare. Al primo ascolto mi era piaciuta ma non mi aveva convinto del tutto, a questo giro già ci ho visto qualcosina in più, probabilmente al quinto la starò a cantare, è uno di quei brani che ti prendono piano piano, non che questo sia necessariamente un difetto.
Francesco Gabbani 8+
Francesco mettetelo sempre alla fine della puntata, un po’ come i The Kolors, almeno ci ravvivano e ci mostrano cosa significa avere energia a qualsiasi ora. Il pezzo è stupendo, ma il tutto lo fa Gabbani, che ha una carica che manda a casa tantissimi che fanno questo lavoro pure da più tempo di lui. Non ne sbaglia una.
Gaia 6-
La mia grande delusione di quest’anno. Pezzo, simile a quello della Michielin per quanto riguarda la sua utilità all’interno del festival, ed è un peccato dato che Gaia è brava e ne ha fatti di pezzi belli, in cui è risultata il triplo meglio di come risalta qui. Un pezzo che non è né carne né pesce, detto la prima sera e riconfermo questa.
![Gaia](https://crm-img.stcrm.it/images/42461621/2000x/20250214-081838865-7807.png)
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