La storia impressa in uno scatto. Una fotografia “semplice” che racconta l’arrivo di Lewis Hamilton in Ferrari. Sullo sfondo la vecchia casa di Enzo Ferrari, a Maranello, e al fianco del pilota una Ferrari F40. Lui guarda dritto in camera, la penetra con lo sguardo, vestito con un doppiopetto scuro e un lungo soprabito sulle spalle. Uno scatto che è già entrato nella storia, realizzato da Andre D. Wagner. Ma chi è il fotografo e qual è la sua storia?
Andre D. Wagner non è solo un fotografo. È un narratore silenzioso che cattura l’anima di Brooklyn, utilizzando il bianco e nero, restituendoci un racconto poetico della vita quotidiana degli afroamericani, ma non solo. Perché Wagner, oltre a Lewis Hamilton (che ha già ritratto in passato), ha fotografato grandi artisti afroamericani, da Kendrick Lamar ad Andre 3000, fino a Beyoncé. Nato nel 1986 a Omaha, Nebraska, Andre D. Wagner ha seguito un percorso tutt’altro che scontato. Laureato in “Servizi Sociali” alla Buena Vista University, nel 2011 ha scelto di trasferirsi a Bushwick, Brooklyn, per continuare gli studi e seguire la sua vera passione: la fotografia. La macchina fotografica per lui non è un semplice strumento, ma una penna che scrive storie urbane, catturando l’essenza di ogni momento con la stessa precisione di uno scrittore che sa sempre scegliere le parole giuste. Il suo stile fotografico è stato definito dalla critica Leah Ollman un “umanesimo lirico e silenzioso”, che affonda le radici nella grande tradizione della street photography del XX secolo. Wagner non cerca l’immagine spettacolare, ma l’istante di verità: una donna che aspetta la metro, un gruppo di ragazzi per strada, un momento di intimità collettiva. Wagner rappresenta una generazione di artisti che vedono la fotografia come un linguaggio di resistenza e narrazione. Ogni suo scatto è un piccolo manifesto sociale, dove la realtà non solo viene documentata, ma ricostruita dandole profondità e complessità. E con lo scatto di Lewis Hamilton, che non è certo un racconto di “vita urbana”, Andre D. Wagner ha comunque scritto un pezzo di storia. Della fotografia, ma anche di Lewis Hamilton e della Ferrari.