Il regista teatrale Pino Strabioli (che avevamo intervistato due anni fa) conduce dal 2020 Il Caffè su Rai 1, una trasmissione legata al mondo della cultura. Libri, teatro, sapere. Tante le iniziative culturali dell'esperto, i progetti, lunga la sua carriera. Purtroppo però non ci sarà nessuna prossima edizione per la sua trasmissione, perlomeno così pare. Lo stesso Strabioli, stando a Open, avrebbe detto di aver ricevuto sui social, “commenti inqualificabili: scrivono che mi hanno fatto fuori perché, dicono, 'sono di sinistra e omosessuale'”. In tutta questa storia, Morgan ha un'idea ben precisa. Il cantautore, attraverso un lungo post sui social, ha preso posizione con determinazione. Per lui l'esclusione del programma di Pino Strabioli rappresenterebbe un grave errore strategico e culturale. “Desidero rivolgere un messaggio sia al pubblico, sia ai dirigenti che hanno preso questa decisione”, scrive Morgan sotto la foto che riporta la notizia. Sempre nel suo commento via Instagram, continua: “Vorrei che ripensaste all'elisione di Pino Strabioli perché invece a mio avviso è una risorsa da custodire con cura, per una molteplicità di ragioni”. Morgan non usa mezzi termini nel definire l'importanza di Strabioli: “Pino è un portatore di valori positivi e anche di risultati concreti, è un traghettatore di senso, e rimuoverlo è, in definitiva, farsi del male”. Cancellare il nome di Strabioli dai palinsesti significherebbe privare il pubblico di una figura fondamentale per chi vuole conoscere e approfondire il mondo della cultura. Morgan procede con la sua lunga riflessione con alcune considerazioni che definisce 'tecniche, specifiche, documentabili': “Se si impiegano parametri corretti, il risultato è altro: l'eliminazione di Strabioli è perdita sia per chi lo rimuove che per chi gli dà asilo nell'esilio. Perdita finanziaria, per il valore che apporta in termini di sostenibilità, perdita culturale e contenutistica. Quindi, politica”. L’artista mette in guardia contro quella che considera una strategia sbagliata: “Sconsiglio fortemente di proseguire con la logica del ricambio forzato: è una politica miope, ad alto costo, fondata sull'indebitamento simbolico e reale”. Ma niente polemica, solo lunghe considerazioni.
Entrando nel merito della questione, Morgan richiama il suo incontro professionale con Strabioli, sottolineando di avere “dati concreti che mi permettono di affermare che si tratta di uno dei più validi professionisti: per affidabilità, competenza, duttilità, versatilità, preparazione culturale ed efficacia. In una parola: merito”. La critica dell'artista si estende alle modalità decisionali: “Non condivido la scelta di chi assume la guida di una struttura complessa e consolidata e, senza analisi approfondita, decide di escludere proprio coloro che il merito lo rappresentano. Restare indifferenti sarebbe disonestà intellettuale”. Per questo Morgan non è affatto indifferente, lui parla chiaro. Pensa, analizza e rispetta il lavoro di un grande conoscitore come Strabioli. E conclude il suo intervento con parole dure e mirate proprio al ruolo del servizio pubblico: “Pino Strabioli, definendosi vicino all'opposizione, è un'occasione per chi desideri dimostrare concretamente amore per il servizio pubblico e per la cultura popolare italiana, che non ha - e non deve - avere nulla a che fare con le logiche dei partiti”. Il messaggio finale è diretto e incisivo: “Eliminando dai palinsesti Strabioli vi siete tolti una medaglia che, invece, stava bene appesa alla vostra giacca e, rilucendo, vi faceva molto eleganti”.
