Cambiare vita è una frase che si pronuncia facilmente, ma che pochi riescono a coniugare davvero al presente. Perché cambiare non è mai solo un atto logistico — un volo di sola andata, un contratto chiuso, una nuova casa — ma è, prima di tutto, un movimento interno. Un ribaltamento silenzioso delle priorità. Una dichiarazione d’amore verso sé stessi. Francesca Rizzo lo ha fatto. Romana, classe 1977, dopo una carriera in Publitalia ha scelto di lasciare tutto. Non per un capriccio, ma per una visione. Perché aveva intuito che la libertà non è sempre dove ci insegnano a cercarla. E che la vita, se ti fa sentire stretta, a un certo punto va riallineata con quello che sei diventata. Senza chiedere permesso. Nel 2016, quando ancora il “quiet quitting” non esisteva nel dizionario del mondo aziendale, Francesca ha lasciato il suo lavoro sicuro per tentare una strada tutta sua: quella del flipping immobiliare. “Non è stata una fuga, è stato un atto di ribellione consapevole”, racconta oggi dalla sua casa balinese. Una scelta fatta insieme al compagno Michele Porinelli, con cui nel 2019 ha fondato un’accademia per formare altre persone nel settore. Il progetto era partito quasi per caso, raccontando le sue giornate su Facebook. Ma l’autenticità, quando è reale, chiama. E crea comunità. Il vero salto, però, è arrivato nel 2020. Con una bambina piccola, Viola, e una pandemia globale a fare da sfondo, Francesca ha scelto Bali. O, forse, ha scelto di ascoltarsi davvero per la prima volta. “Trasferirsi all’estero non è mai una fuga, è un atto di coraggio. C’è sempre un momento di strappo: non puoi cambiare restando comoda”, racconta.

Oggi è alla guida di Bali Holiday Properties, una società che costruisce e gestisce ville per affitti brevi. Trenta immobili realizzati, cento entro il 2028. Ma i numeri sono solo la parte più visibile della sua storia. Quello che non si vede — ma che pesa molto di più — è la fatica di dover dimostrare ogni giorno di valere, in un contesto che è ancora, fortemente, maschile. “Ho dovuto lavorare il doppio per farmi ascoltare. Ma non è un’esperienza che riguarda solo l’Indonesia. Anche in Italia mi sono scontrata spesso con lo stesso muro invisibile”. Ecco perché il successo, per una donna, è ancora una conquista doppia. E mai scontata. Nel suo podcast Bali Talks, Francesca dà voce a chi ha scelto strade alternative. Scrittori, viaggiatori, imprenditori che, come lei, hanno avuto il coraggio di uscire dalla traiettoria imposta. Perché cambiare, quando lo fai davvero, ti isola all’inizio. Ma poi crea un nuovo centro. E ti restituisce a te stessa. Il percorso non è stato semplice. Ci sono state lacrime, senso di inadeguatezza, nostalgia. Ma oggi, Francesca si guarda indietro con fierezza. Non solo per quello che ha costruito, ma per come sta crescendo sua figlia: libera, curiosa, senza paura del mondo. “Cerco ogni giorno di renderla fiera. E questo mi dà forza, più di ogni riconoscimento professionale”. Perché la bellezza del cambiamento non è nella perfezione della nuova vita. È nel processo. Nella scelta di restare quando tutto sembra difficile. Nell’imparare da una cultura diversa. E nel sentirsi, un giorno, finalmente a casa — anche dall’altra parte del mondo.
