Ma in che senso Timothée Chalamet vuole fare Francesco Totti in un biopic? La dichiarazione della star di Hollywood sta letteralmente infiammando i social. Il giovane attore, che tutti conosciamo per Chiamami col tuo nome e Dune, ha svelato che gli piacerebbe interpretare il nostro amato Er Pupone in un film sulla sua vita. Timothée, pardon Timotiii, come l'ha chiamato Totti in un video di risposta, ci sta facendo sognare. È l'italiano medio. Perché chi non vorrebbe essere il calciatore più famoso della Roma? Come se non bastasse, Chalamet ha anche confessato, sempre durante la premiere di A Complete Unknown di James Mangold (sulla storia di Bob Dylan), di essere un tifoso sfegatato della squadra di calcio. Ok, ma, oggettivamente, incredubilità e fanclub a parte, chi lo vedrebbe bene nei panni del capitano giallorosso? Il problema è soltanto uno...
Una volta Pierfrancesco Favino aveva dichiarato di essere stufo di vedere star di Hollywood impersonare i miti e le leggende del nostro microcosmo. Gli Italiani fatti dagli americani? Anche no. E in effetti, per gli scettici, basta dare un'occhiata ai luoghi comuni e agli stereotipi abbozzati nei film Gucci o Ferrari. Ad ogni modo, tornando a Timothée, che negli anni ha dimostrato di essere un attore incredibilmente versatile, va detto che l'interprete è ben lontano dall'immaginario tottiano. Il problema più importante non è tanto la physique du rôle (l'idea di puntare su un'estetica completamente opposta a quella del Capitano potrebbe rivelarsi un'affascinante trovata per raccontare in forme diverse la vita di Totti), ma il romanesco. Francesco Totti senza romanesco è come Roma senza Er Colosseo. Come può un interprete inglese e mezzo francese sfoggiare il naturale dialetto della Capitale? Sfida ardua, senza poi considerare il popolino di italioti pronto a scannarsi davanti al grande schermo per qualsiasi scelta attuata in fase di scrittura. Timothée o non Timothée sia chiaro, perché Er Pupone è Er Pupone e chiunque proverà ad avvicinarsi e a entrare nella su aura di sublime fascinazione, specie per gli spettatori legati alla squadra giallorossa, sarà perduto. Indubbiamente giudicato. Tuttavia, la scelta di un attore richiestissimo e molto amato come Chalamet in un film sulla storia di un talento italiano attrarrebbe non pochi produttori e avrebbe un appeal decisamente molto internazionale.
In Speravo de morì prima, la miniserie su Totti, Er Pupone era stato interpretato da Pietro Castellitto. Anche in quel caso, si trattava di una scelta curiosa e non certo scontata. Ma per un fim, una grande produzione, capace di arrivare anche al pubblico americano, una buona alternativa potrebbe essere quella di puntare a un cast ben variegato. Un po' come era successo in Ripley con la selezione di talenti italiani e stranieri in dialogo sul piccolo schermo. Sarebbe bello vedere lo sguardo e la tenacia di Totti raccontati da giovani volti noti nel cinema italiano come Matteo Olivetti, Antonio Bannò (e tanti altri candidati possibili) recitare al fianco di attrici e attori internazionali. Che dire, noi le idee ce le abbiamo. Ci sono già dei registi e dei produttori che vogliono farsi avanti?