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Netflix cancella una scena di Orgoglio e pregiudizio: “Ha fatto eccitare milioni di donne, è oggettificazione dell’uomo”. Dopo Bridgerton, 365 giorni e Supersex il colosso dello streaming è diventato un convento di suore?

  • di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

14 luglio 2025

Netflix cancella una scena di Orgoglio e pregiudizio: “Ha fatto eccitare milioni di donne, è oggettificazione dell’uomo”. Dopo Bridgerton, 365 giorni e Supersex il colosso dello streaming è diventato un convento di suore?
Se fosse vero ci sarebbe da ridere. Non per la qualità della commedia romantica che stanno per lanciare, ispirata a “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen (di cui ricorrono i 250 anni dalla nascita), ma per la decisione di tagliare una scena, non presente nel romanzo ma nel film cult del 1995, perché troppo “eccitante”: quella di Colin Firth che esce dal lago in camicia (un costume di scena diventato talmente famoso da essere venduto a un museo per 25 mila sterline). Netflix vuole tornare vergine, ma dopo i successi delle sue serie per adulti davvero si fa problemi per una camicia bagnata?

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

A 250 anni dalla nascita di Jane Austen tutti provano a dividersi la loro fetta di torta di mele. Molti con poca eleganza, ma non nel modo simpatico (e quasi eroico) di Elizabeth Bennet. Anche Netflix ci prova, con un adattamento di Orgoglio e pregiudizio, il romanzo più popolare della scrittrice inglese. La commedia romantica, riporta il DailyMail sarà più attenta al modo in cui i personaggi (e gli attori verranno presentati). Mentre la vecchia versione del 1995 divenne popolarissima grazie alla scena di Colin Firth che esce da un lago con la camicia completamente bagnata addosso, la nuova versione sarà più pudica, più di quanto non fosse il film di fine millennio (che aggiunse questa scena, comunque, non presente nel romanzo). Il motivo, riporta il DailyMail, è che si vuole evitare “l’oggettificazione dell’uomo” e quella scena, ricordano, “ha fatto eccitare milioni di donne”. Purifichiamo questa decisione dal linguaggio orwelliano con cui è stata presentata: il motivo è non fare eccitare milioni di donne. Mentre evitare l’oggettificazione dell’uomo può sembrare un obiettivo sacrosanto, impedire alle donne di provare piacere per una scena di un film è un’intromissione indegna e puritana nel patto tra opera e spettatore.

La scena di Orgoglio e pregiudizio rifatta in Bridgerton come "citazione" del classico del 1995 con Colin Firth
La scena di "Orgoglio e pregiudizio" rifatta in "Bridgerton" come "citazione" del classico del 1995 con Colin Firth

La mossa potrebbe non pagare. La camicia del film è stata venduta all’asta nel 2024 per 25mila sterline al Bankfield Museum di Halifax (West Yorkshire). 30 anni dopo l’uscita, questa cifra record e un reperto da museo sono tutto ciò che ci resta del frame sensuale di Firth (questo e due citazioni, riportate sempre dal DailyMail: una in Bridgerton e una ne Il diario di Bridget Jones). In effetti non è chiaro perché Netflix abbia deciso di tagliare una scena da catechisti se confrontata con i prodotti più recenti del colosso dello streaming. Da 365 giorni a Supersex, davvero solo le camicie aderenti e umide in un remake di un romanzo ottocentesco a farci paura? Non è poi detto che all’uomo non piaccia essere “oggettificato”. Che, ancora una volta tradotto dal linguaggio al rovescio da distopia woke, significa semplicemente: esse considerato attraente. Colin Firth divenne un sex symbol e molti altri attori hanno goduto di questa fama (Brad Pitt, George Clooney, Henry Cavill, Leo DiCaprio…).

Una citazione ironica della scena di "Orgoglio e pregiudizio" ne "Il diario di Bridget Jones". Stavolta a cadere in acqua e Hugh Grant (che nel film è in competizione proprio con Colin Firth)
Una citazione ironica della scena di "Orgoglio e pregiudizio" ne "Il diario di Bridget Jones". Stavolta a cadere in acqua e Hugh Grant (che nel film è in competizione proprio con Colin Firth)

Se queste battaglie a favore delle donne sono sempre sembrate eccessive ma giuste, nei confronti degli uomini mostrano tutta la loro assurdità. E non perché gli uomini siano effettivamente più forti e “inviolabili”, né tantomeno perché rispetto alle donne siano necessariamente meno sensibili e più disposti a essere meri oggetti del desiderio sessuale. Semplicemente, queste battaglie sono nate come risposta a un modello (quello patriarcale; che in Occidente però non esiste) che privilegiava gli uomini e non le donne. Ora, con trent’anni di ritardo, ci stiamo convincendo che quello stesso modello abbia danneggiato anche degli uomini? Degli uomini che, per altro, hanno nel frattempo vinto Oscar, vissuto una vita agiata e fatto carriera invidiabile.

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