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Nuova Scena, vince Kid Lost su Jelecrois (e Geolier gode per Napoli), ma la finale è una delusione: il rap è quello di El Matador

  • di Emiliano Raffo Emiliano Raffo

5 marzo 2024

Nuova Scena, vince Kid Lost su Jelecrois (e Geolier gode per Napoli), ma la finale è una delusione: il rap è quello di El Matador
Al Fabrique di Milano, l’epilogo di “Nuova scena - Rhythm + flow”, il rap talent in onda su Netflix. In finale derby partenopeo fra Kid Lost e Jelecrois, con il giudice Geolier che gongola soddisfatto per essere riuscito a ribadire il ruolo di Napoli (di nuovo “centrale”) nello scacchiere pop del 2024. I centomila euro vanno quindi a Kid Lost, tecnicamente inattaccabile ma figlio di un rap superpop buono soprattutto per lo streaming del “qui e ora”. Ma non si era alla ricerca del rapper della next generation? Perché se era quello il vero obiettivo, l’unico vincitore poteva essere El Matador. Se invece lo scopo era…

di Emiliano Raffo Emiliano Raffo

Capitolo finale per “Nuova scena - Rhythm + flow”, il rap talent in onda su Netflix. Al Fabrique di Milano ha vinto Kid Lost, che ha superato, nel derby conclusivo, Jelecrois. Una sfida tutta partenopea che ha incoronato anche Geolier, a tratti il giudice più sornione e impalpabile ma anche quello più connesso con l’onda lunga napoletana che da circa tre anni sta inebriando la nuova Italia della Gen Z. Tutto forse prevedibile, perché la nuova Napoli scudettata, figlia di “Mare fuori” o Geolier medesimo, pare una scommessa al momento solo vincente. E così, a guardarla dall’angolazione del rap – perché non dimentichiamoci cosa prometteva di essere “Nuova scena”: una ribalta per la next generation rap – i centomila euro finali vanno a un ragazzo tecnicamente bravo che, dentro di sé, ha il rap come stile espressivo e un’inclinazione alla neomelodia che presto temiamo ce lo mostrerà, ahimè, per ciò che rischia di essere: un’altra bella faccia pop. Spender, pop, non lo era affatto (ma era molto rap) e infatti in finale non ci è arrivato. Segno dei tempi. Come segno dei tempi è stato che la performance di El Matador, il nostro preferito, autore di un banger pazzesco, non ha fatto sì che né il saggio Fabri Fibra (per sette puntate un autentico faro) e la fascinosa Rose Villain lottassero per la sua affermazione finale, quasi non credessero che oggi, nel 2024, un’offerta così ortodossa possa fare breccia nel gusto popolare. Se però il discorso era quello, si cercava davvero il rapper della next gen o solo un nuovo volto pop (iniettato di rap) che accarezzi le cifre sempre record dello streaming? La domanda, ovviamente, suona retorica perché in buona parte lo è. Nitro, ospite di passaggio, in questa finale, non crediamo abbia potuto essere granché efficace con i suoi consigli, visto come lui intende il rap e come invece lo intendono Kid Lost e Jelecrois.

Kid Lost
Geolier: ha portato in finale due napoletani. Vincitore aggiunto
https://mowmag.com/?nl=1

Le pagelle della finale

Jelecrois prodotta da Poison e Dat Boi Dee, “Partenope”: spinge sulle coreografie, mescola melodia, rap, echi etnici. Ci convince poco, suona come la versione rap di Angelina Mango versione Sanremo ‘24, e il tutto risulta più forzato che naturale nonostante i contenuti autobiografici provino a tenerla ben radicata nella terra che sceglie di raccontare. Mah, molto sbattimento per qualcosa di poco memorabile. Jelecrois è brava, ma il pezzo è una mezza delusione. Tra i giudici Geolier gongola, già artisticamente innamorato; più cauto Fibra. Anche Rose generosa. Voto: 6.

Kid Lost prodotto da Marz e Zef, “Criatura”: pezzo personale, col quale cerca di aprirsi. E due! Dopo Jelecrois, che si è sentita di “farlo strano”, arriva Kid Lost che rappa bene ma non rinuncia a un ritornello “oh oh oh” davvero da latte ai gomiti. Altra mezza delusione. La sensazione, alla seconda esibizione della serata, è che questi ragazzi abbiano una concezione sì contemporanea del rap (non potrebbe essere altrimenti), ma davvero troppo slegata dalle idee fondative del rap medesimo e troppo incline – quasi fosse una questione di dna generazionale – a cercare a tutti i costi la hit pop. Ora, nessuno si aspettava di vedere Inoki al Fabrique, però diamine… Doveva essere un talent hip hop, no? Lodato dai giudici soprattutto per il testo, Kid Lost ci convince fino a lì per le stesse ragioni di Jelecrois. Tecnicamente interessante, si mette al servizio di un pezzo molto “meh”. Voto: 6.

Jelecrois
Jelecrois, a destra: perde la finale per un soffio

El Matador prodotto da Sixpm, “El Matador”: stavolta più conscious e “profondo”. Mette da parte la sua parte cialtrona, spingendo sui contenuti e intitolando il pezzo a sé stesso come i Sabbath e i Maiden. Romano in mezzo a due napoletani, non si definisce “brutto”, bensì “diversamente bello”. Poi, nei pressi del ritornello, spacca davvero tutto. Per noi il vincitore a mani basse, perché ci ha provato sul serio a fare un rap diretto, a tratti ‘gnurante, altre volte ruvido, ironico, spiazzante. Saremo un po’ boomer, ma siamo convinti che alla hit tutta levigata e metallizzata ci devi arrivare dopo che hai incendiato qualche locale con dentro cento anime grondanti di sudore e ormoni. El Matador ha fatto questo. Voto: 8.

El Matador
El Matador

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