Trecento giorni. Pochi, tantissimi, infiniti. È questo il numero che ha infiammato le bacheche dei fan di Ultimo, comparso ieri in un post pubblicato dalla sua etichetta indipendente, la Ultimo Records. “300 giorni alla favola per sempre”, si legge. Nessun mistero: il 4 luglio 2026, a Tor Vergata, andrà in scena il raduno degli Ultimi. Non un semplice concerto, ma l’evento più importante della carriera di Niccolò Moriconi. E forse uno dei più importanti della musica italiana di oggi. Diciamolo. Pioggia di like, condivisioni, commenti e cuori. Il post è diventato subito virale. Chi c’era, chi ci sarà, chi sogna da mesi quel giorno e che continuerà a sognarlo. Perché il raduno degli Ultimi è già storia: 250.000 biglietti venduti in tre ore. Record battuto. “Largo ai giovani”, ha scritto anche Vasco Rossi, congratulandosi con lui. Ma Ultimo non si misura con gli altri, non ne ha bisogno. Questo è il suo tempo. Questo è il suo pubblico. La location è già un simbolo, in quartiere della periferia di Roma rimasto per anni ai margini e che ora si sta per trasformare nel tempio della musica di chi si è sempre sentito fuori posto.

“Questo non sarà solo un concerto. Questo è il raduno degli ultimi. Questa è la favola per sempre”, aveva scritto lui stesso lo scorso luglio. Un manifesto, più che un annuncio. E non è solo marketing: è un patto. Un legame costruito canzone dopo canzone, concerto dopo concerto. Da San Basilio agli stadi, passando per quella coerenza rara che Ultimo ha sempre rivendicato. Niente filtri, niente sovrastrutture. Solo musica, e una comunità che si riconosce. Il countdown non è solo numerico. È emozione. Per i fan, è già cominciata una nuova attesa, fatta di playlist, foto, ricordi, cori, striscioni e lacrime trattenute. Manca meno di un anno, ma c’è già tutto: la voce, le parole, il senso. E quella promessa che suona più forte di qualsiasi hit in classifica: esserci. Perché chi si è sempre sentito ultimo, a Tor Vergata sarà primo.

