I Pasticceri (voto 7.5)

Per la prima volta in quest'edizione di Pechino Express, Damiano Carrara ha sfruttato la sua cazzimma non per rompere i c*glioni a Massimiliano (e a noi tutti da casa), quanto per fare un discorso serio e onesto ad Antonella di Italia Argentina per il suo comportamento da fake leonessa. Ecco, nonostante questa per Damiano non sia stata una tappa che ha visto lui e il suo compagno di squadra brillare, ci sentiamo di premiarlo per l'onestà intellettuale che ha dimostrato.

I Caressa (voto 4)

Spiace per Eleonora, ma Fabio Caressa è davvero troppo irruento. Sembra stia affrontando questo percorso completamente da solo, se ne frega di compromettere rapporti con le altre coppie (tra cui Le Amiche, I Giganti e I Pasticceri) e va dritto come un treno solo per provare il brio di sentirsi un comandante. Quando, in realtà, senza la sua "Leo" non avrebbe superato nemmeno la prima puntata, figuriamoci arrivare alla quarta...

I Giganti (voto 4.5)

La parola d'ordine per gli sportivi sarebbe: collaborazione. E allora perché Francesca Piccinini e Kristian Ghedina non riescono a collaborare? Perché continuano imperterriti a finire a rischio eliminazione, senza mai lasciare davvero il programma? Questa coppia, in particolar modo durante la quarta puntata, ci ha regalato una grande consapevolezza: non sempre uno sportivo è un lottatore. Alcune volte, quando le cose si fanno difficili (che poi, nel loro caso, neanche così tanto), anche uno sportivo molla.

Le Ballerine (voto 6)

Megan Ria e Maddalena Svevi sono due principessine (ancora) in cerca di Queen Mary. Entrano in gioco, promettono faville, poi guadagnano l'immunità e spariscono dalla circolazione, come se il loro fosse stato solo un sogno bellissimo. E per noi da casa tutta un'immensa illusione. Un peccato, perché alla fine potrebbero essere le uniche davvero in grado di ribaltare la coppia Italia Argentina, eppure...

Le Amiche (voto 8)

Maddalena Corvaglia e Barbara Petrillo hanno tirato fuori le pa*le (finalmente). Prima della quarta puntata erano come un miraggio: lontane, bellissime, eteree. Adesso, che hanno sfiorato l'iperuranio e sono state rispedite brutalmente con i piedi per terra, hanno riconquistato una certa consapevolezza del tempo e dello spazio, dove il tempo è poco e lo spazio d'azione è troppo ampio per essere percorso all'acqua di rose.

Italia Argentina (voto 7)

In questa tappa Antonella Fiordelisi ed Estefania Bernal hanno dimostrato un fuoco niente male (riacceso grazie all'ingresso in extremis de Le Ballerine). La verità è che Antonella, alias Miss Pechino, non accetta di essere seconda a nessuno. Deve addirittura primeggiare sulla sua compagna di squadra, figuriamoci come può accendersi quando si tratta di altre balde signorine che potrebbero (abbiamo messo il condizionale, Antonè, non ti arrabbiare) primeggiare su di lei. Mai sia detto. Fiordelisi ha spirito competitivo solo quando si tratta di difendere il suo primato femminile.

I Fratm (voto 6)

Artem e Antonio Orefice non mollano mai: questo, senza dubbio, è il loro pregio più grande. Eppure, senza una certa preparazione, anche il più determinato "degli studenti" toppa all'interrogazione. Non riescono mai a brillare del tutto e, se all'inizio facevano una grande tenerezza per tutto l'impegno profuso nell'impresa (mastodontica, rispetto alle loro effettive potenzialità), ora lasciano un po' l'amaro in bocca. Perché già sappiamo che l'eliminazione è imminente. Eppure, ogni puntata, soffriamo sempre un po' con loro.

I Brillanti (voto 4)

Nancy Brilli e Pierluigi Iorio sono (s)caduti troppo presto: l'Italia li ha richiamati a sè e neanche la busta nera è stata così clemente da farli restare in gara. Hanno superato tre tappe senza che nessuno abbia capito a pieno la loro strategia, si sono scapicollati tra le altre coppie (riuscendo anche a brillare, alle volte), ma tutto questo non è bastato, perché il richiamo della loro terra natìa è stato troppo forte. Come Ulisse, sembra che questa coppia sia stata 10 anni lontano da casa, per come è entrata e per come è uscita. Una sconfitta più che dignitosa, ma anche giusta (almeno a questo punto della gara).