image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Per Rosella Postorino l’Europa “è una canzone di Cristina D’Avena”, ma che supercazzola è? Davvero gli scrittori italiani (tra premio Strega e Campiello) non sanno più parlare del mondo reale?

  • di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

2 aprile 2025

Per Rosella Postorino l’Europa “è una canzone di Cristina D’Avena”, ma che supercazzola è? Davvero gli scrittori italiani (tra premio Strega e Campiello) non sanno più parlare del mondo reale?
Che l’Europa debba essere difesa è chiaro, per questo bisognerebbe concentrarsi su chi la difende. Come siamo passati da Thomas Mann e André Gide a Rosella Postorino che per parlare di Ue, guerra, pace e confini tira fuori su “Sette” del Corriere dei pensierini da diario dell’adolescenza e non riesce a essere chiara, diretta, precisa e onesta con i lettori e rispetto al suo ruolo?

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Come si possa adorare (e curare edizioni di) Marguerite Duras, che alla parola ha dato tutto, il senso la storia e il loro contrario, in un’opera che non ha eguali nella letteratura recente – che in tanti, nella speranza di imitarne la profondità quasi teatrale, provano a imitare – e scrivere sul Corriere della Sera, anzi, nel periodico Sette, duemilaquattrocento battute circa di banalità, venderle alla carta stampata, che le compra…, e cederle all’irreversibilità dell’edicola e di Google – chi mai cancellerà questo articolo? – resta un mistero. Ma, come molti altri misteri, sussiste grazie alla penna di uno scrittore, in questo caso Rosella Postorino, che riesce a togliere significato alla realtà sociopolitica più significativa della storia postbellica dell’Occidente: l’Europa. Questo a voler essere gentili e a non far risalire il destino del Continente almeno al Medioevo, se non direttamente alla cultura greco-romana, come si dovrebbe, forse, da tradizione giuridica. Questo in un tentativo di impoverimento del soggetto tipico del nuovo establishment intellettuale. Nella lettura di Rosella Postorino l’Europa diventa “l’idea stessa di umanità”, quando, forse, l’Europa dovrebbe essere piuttosto la casa dell’umanesimo (da Thomas Mann a Jaques Maritain). L’Europa, un soggetto della maturità in quel viaggio dello Spirito che ha portato gli Stati-nazione a immaginare che sarebbe stato impossibile, dopo i grandi totalitarismi, sopravvivere isolati (lo ricorda un altro scrittore europeista, André Gide), è resa con infantilismo politico: “L’Europa è una cartina geografica colorata a pastelli su un quadernone, con quanto impegno mi sono concentrata sulle sfumature marroni delle Alpi, dei Carpazi, mentre mio padre – cassintegrato, emigrato – mi spiegava la Cee”.

Rosella Postorino nel 2018 vince il Campiello
Rosella Postorino

E ancora: “L’Europa è una canzone di Cristina D’Avena, sigla di un telefilm di cui lei è protagonista, va in onda di sera; è la copertina del Corriere dei Piccoli in cui Gorbaciov stringe la mano di Reagan, la macchia color sugo sulla sua testa – sulle nostre, di teste, un «muro di Berlino» alto tre, quattro centimetri, perché ormai siamo alle medie e il ciuffo va fissato con la lacca, senza lesinare. L’Europa è un ragazzo albanese sbarcato al porto di Bari e chissà come e perché arrivato fin qui, nella Riviera ligure. Occupa una casa abbandonata, è senza famiglia, il taglio di capelli lo fa somigliare a un Playmobil, per questo mi imbarazza che voglia uscire con me”. C’è poi il miniaturismo esistenziale, cioè la tendenza a rendere piccolo ciò che si vuole affrontare perché, in realtà, ciò che si cerca di comunicare è il proprio sé: “L’Europa è un’ansia di riscatto spesso meschina, la mia, è Il conte di Montecristo rubato da una scatola all’oratorio, tanto chi se ne accorge, sono i turisti con cui parlare in francese o in tedesco, tra un bacio e l’altro, nelle estati dell’adolescenza, prima di partire per l’università”. C’è la suggestione ventotenista, verso la fine: “L’Europa è un’isola di tufo che non si sgretola e non frana, percossa dal vento e bruciata dal sole, è una prigione a cielo aperto in cui sono confinati alcuni giovani antifascisti, che proprio nel momento più atroce della guerra riescono a credere che la democrazia possa trionfare; affinché accada sognano, anzi progettano, un’unione di Stati europei”, ma solo per ricadere, appunto, nell’ombelico di Postorino: “L’Europa è la mia vita intera, una fede che avevo dato per scontata, l’illusione di essere protetta, o l’ipocrisia di una pace fittizia, la guerra sempre a un passo, e una marea di esseri umani respinti, malgrado sia questa la sede in cui i diritti si dichiarano difesi. L’Europa è una paura, è un desiderio: riguarda non solo gli europei, ma l’idea stessa di umanità”. Che si desideri, invece, avere scrittori – che per questo hanno fatto grande l’Europa – che sappiamo parlare della realtà.  

https://mowmag.com/?nl=1

More

Aldo Grasso distrugge “Obbligo o verità” (Rai 2): “Alessia Marcuzzi? Conduttrice debolissima. Ringrazi la Gialappa’s”. E sul “parterre da Pro Loco”, Adriano Panatta e Paolo Bertolucci…

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Pugno duro

Aldo Grasso distrugge “Obbligo o verità” (Rai 2): “Alessia Marcuzzi? Conduttrice debolissima. Ringrazi la Gialappa’s”. E sul “parterre da Pro Loco”, Adriano Panatta e Paolo Bertolucci…

“Mi sento un po’ il John Connor degli autistici”, parla l’attore Yuri Tuci. “La società sta regredendo perché...”. E sul film La vita da grandi di Greta Scarano con Matilda De Angelis

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

numero 1

“Mi sento un po’ il John Connor degli autistici”, parla l’attore Yuri Tuci. “La società sta regredendo perché...”. E sul film La vita da grandi di Greta Scarano con Matilda De Angelis

Intervista bomba al critico Schira: Gintoneria di Lacerenza? "Lo sapevano tutti. E le prostitute in Hotel 5 stelle?”. Feltri e le “schifezze” del sud? “Infondato”. E sui prezzi di Massari e oltre a Masterchef: “Nessuno finanzia il Bocuse d’Or?”

di Angela Russo Angela Russo

parla come mangi

Intervista bomba al critico Schira: Gintoneria di Lacerenza? "Lo sapevano tutti. E le prostitute in Hotel 5 stelle?”. Feltri e le “schifezze” del sud? “Infondato”. E sui prezzi di Massari e oltre a Masterchef: “Nessuno finanzia il Bocuse d’Or?”

Tag

  • Attualità
  • Corriere della Sera
  • Cultura
  • Europa
  • Giornali
  • giornalismo
  • Opinioni
  • Politica

Top Stories

  • FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…

    di Riccardo Canaletti

    FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…
  • Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere

    di Riccardo Canaletti

    Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere
  • Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…

    di Aldo Nove

    Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…
  • ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...

    di Riccardo Canaletti

    ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...
  • Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."

    di Alberto Bertoli

    Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."
  • Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

    di Aldo Nove

    Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Aldo Grasso distrugge “Obbligo o verità” (Rai 2): “Alessia Marcuzzi? Conduttrice debolissima. Ringrazi la Gialappa’s”. E sul “parterre da Pro Loco”, Adriano Panatta e Paolo Bertolucci…

di Domenico Agrizzi

Aldo Grasso distrugge “Obbligo o verità” (Rai 2): “Alessia Marcuzzi? Conduttrice debolissima. Ringrazi la Gialappa’s”. E sul “parterre da Pro Loco”, Adriano Panatta e Paolo Bertolucci…
Next Next

Aldo Grasso distrugge “Obbligo o verità” (Rai 2): “Alessia...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy