“Voyeurismo televisivo”, “gossip sguaiato”: secondo Maurizio Gasparri e Roberto Rosso, sarebbe questo quello che è andato in onda a Report durante la puntata dell'8 dicembre 2024. Entrambi in Commissione di Vigilanza Rai, i due senatori di Forza Italia hanno dichiarato all' Adnkronos che Sigfrido Ranucci e Luca Bertazzoni di Report sono indagati dalla Procura di Roma per aver trasmesso un audio tra l'allora Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e la moglie Federica Corsini. Il conduttore di Report intanto, ha subito controbattuto via Facebook: non è stato ancora notificato alcun avviso di garanzia, si tratta di un audio di interesse pubblico.
Ma andiamo con ordine, perché si tratta soltanto dell'ultimo capitolo del conflitto tra la Rai e Report. Il rapporto tra Sigfrido Ranucci e l'azienda infatti, è ormai un continuo scontro combattuto a suon di esternazioni pubbliche. E intanto, lo aveva ascritto Dagospia, Urbano Cairo sarebbe felicissimo di avere Ranucci e la sua squadra su La7.

Lo scorso 8 dicembre 2024, Report ha trasmesso un servizio contenente un audio di qualche secondo in cui si capiva che la Corsini avesse stoppato la nomina di Maria Rosaria Boccia a consulente del Ministero, dopo aver scoperto della relazione segreta col marito. Se dunque si veniva a scoprire del tradimento, si veniva soprattutto a conoscenza del fatto che l'incarico venisse da motivazioni private, anziché motivazioni di tipo tecnico o politico. Dopo la diffusione dell'audio, Federica Corsini e Gennaro Sangiuliano avevano presentato due distinti esposti in cui i legali chiedevano di accertare da dove provenissero le registrazioni, se fossero state ottenute illecitamente e se, quindi, si configurasse l'ipotesi di reato per interferenze illecite nella vita privata.
L'audio in questione venne poi tolto dal sito della Rai, ma svelò una volta per tutte il reale motivo che aveva portato alle dimissioni di Sangiuliano, ora al Tg1 come giornalista, e alla sua sostituzione con Alessandro Giuli come nuovo Ministro della Cultura.
Ora invece, sarebbe direttamente la Procura di Roma ad indagare: il reato contestato è il 615 bis del codice penale, che configura proprio interferenze illecite nella vita privata. e che prevede da sei mesi a quattro anni di reclusione. “Una scelta di voyeurismo televisivo, inutile, a fatti conclusi, che già criticai aspramente come commissario della vigilanza”, ha dichiarato Maurizio Gasparri all'Adnkronos: “Non è una querela per diffamazione ma una grave ipotesi di reato. Fatte salve le garanzie costituzionali che noi riconosciamo agli indagati fino a sentenza passata in giudicato, occorre notare, come Ranucci sempre solerte sugli altri, si sia guardato bene dal giustificare il suo comportamento". L'attacco prosegue, in quanto per Gasparri si porrebbe “un problema a carico della Rai sui comportamenti dei suoi dipendenti e collaboratori”, perché “la tutela della dignità delle persone è un confine che nessuno potrà travalicare. Nessuno gode di impunità e anche Ranucci deve rispettare le leggi”. Gli fa seguito Roberto Rosso: “Quanto accaduto non può che indurre delle riflessioni sul tipo di servizio pubblico che si vuole proporre ai cittadini. La Rai non può diventare strumento di un gossip sguaiato. È perciò chiaro che l'azienda dovrà valutare le azioni di chi ne rappresenta il volto in tv".

Il conduttore di Report, a cui già è stata tolta la possibilità di firma su trasferte e contratti dei collaboratori, ha risposto subito dal suo profilo Facebook: “Premesso che il "garantista" Rosso parla di avviso di garanzia quando a noi non è stato ancora notificato, vale la pena ricordare alcuni fatti. Si tratta di un audio di pochi secondi estrapolato da ore di conversazioni, quelle sì gossip, che riporta l'essenzialità di una notizia di grande interesse pubblico che ha portato a uno scandalo internazionale e alle dimissioni di un ministro”. “L'audio che ha trasmesso Report della telefonata tra l'allora ministro Sangiuliano e la consorte -spiega Ranucci- era stato registrato da Maria Rosaria Boccia con la consapevolezza dello stesso ministro, come detto dal suo stesso avvocato. In quell'audio di pochi secondi c'è la prova che Sangiuliano ha stoppato il contratto a Maria Rosaria Boccia perché chiesto perentoriamente dalla moglie, e non per presunti conflitti come dichiarato in un'intervista al tg1. Infatti subito dopo quella telefonata Sangiuliano invia un sms al suo capo di Gabinetto nel quale chiede di sospendere l'ter. Inoltre su questa vicenda il consiglio di disciplina dell'ordine dei giornalisti ha già archiviato la mia posizione”. Poi, in un secondo post: “Ricordo che il filmato con audio era stato visionato dal direttore di Genere e che non era gossip ma la prova del reale motivo per cui un ministro si è dimesso, e che la qualità di un programma è stabilito dal pubblico e dal sondaggio che la Rai compie su un vasto campione di pubblico: il Qualitel che ha decretato che Report da 15 anni è la trasmissione d'informazione con maggiore qualità percepita tra quelle che incarnano servizio pubblico. Report in onda la domenica alle ore 21”. Un modo per dire che invece, il pubblico di Report non pensa si tratti di gossip: svelare retroscena e tenere d'occhio il potere del resto, sono cose che i giornalisti fanno. O che almeno dovrebbero fare.
