Il melonismo non paga più come prima. Vale per Mediaset, dove Pier Silvio Berlusconi starebbe cercando di allargare la platea, ma vale anche per Urbano Cairo, che vorrebbe portare il Corriere della Sera su posizioni meno governative e, in contemporanea, la squadra di Sigfrido Ranucci su La7. A scriverlo è Dagospia che, già qualche giorno fa, aveva raccontato come Pier Silvio Berlusconi stia progettando un lento riequilibrio per Mediaset, portando anche volti che non siano riconducibili al centrodestra.

Prima Bianca Berlinguer, poi Myrta Merlino e adesso, dalla prossima stagione televisiva, Tommaso Labate su Retequattro con RealPolitik: la firma del Corriere della Sera andrà in onda al mercoledì sera, spostando così Fuori dal Coro di Mario Giordano in fondo alla settimana, alla domenica. L'obiettivo è quello di attirare gli inserzionisti, ma serve pubblico: per farlo occore quindi allargare la platea televisiva. Discorso simile quello di Urbano Cairo per il Corriere della Sera. Lo storico quotidiano infatti, dal 1 gennaio 2026 potrebbe cambiare direttore e a quel punto, si terrà su posizioni più di centro-sinistra. A tal proposito, scrive Dagospia, circolano già i nomi di tre giovani giornalisti che Cairo vorrebbe per la testata: Valeria Pacelli e Giacomo Salvini del Fatto Quotidiano per la cronaca giudiziaria, Simone Canettieri del Foglio per la politica. Il motivo? La linea all'acqua di rose veros il governo, scrive Dagospia, non ha portato vantaggi in termini di vendite; del resto, per i meloniani ci sono già Libero, La Verità e Il Giornale.

La7 invece, che è già su posizioni antigovernative, potrebbe accogliere Sigfrido Ranucci e la sua squadra. Le trattative sono già in corso, Ranucci è stato spesso ospite su La7 e, soprattutto, in Rai ha vita difficile. Mentre Rai 3 attende il meloniano Tommaso Cerno, per Sigfrido Ranucci e Report sono tempi difficili: il taglio di quattro puntate (è stato riconfermato solo fino al 31 maggio), lo spostamento in palinsesto, la nomina di un capostruttura esterno per controllarne il lavoro, un provvedimento disciplinare per Ranucci dopo un'ospitata su La7. L'inizio della prossima stagione inoltre, sarà il prossimo 2 novembre. Tutte decisioni che, una dopo l'altra, mettono all'angolo Ranucci il quale, a sua volta, potrebbe volare su alti lidi televisivi. Il programma a quel punto non si chiamerà più Report, che è un marchio Rai, e andrebbe in onda il lunedì sera. Inoltre, scrive ancora Dagospia, l'arrivo di Ranucci sarebbe solo il primo tassello più ampio. Tanto per iniziare, dato che 100 Minuti è in bilico per le ruggini tra Corrado Formigli e Alberto Nerazzini, Ranucci troverebbe spazio anche in seconda serata, dove la sua squadra potrebbe realizzare delle inchieste affidate a giornalisti giovani. Inoltre, portare la galassia Report a La7, consentirebbe un risvolto anche editoriale: Cairo infatti, potrebbe pubblicare le inchieste di Ranucci con la Solferino Editore, portando in libreria una serie di instant book.
Se l’affare Ranucci-La7 dovesse andare in porto, conclude infine Dagospia, potrebbe realizzarsi anche da subito, “visto a che punto è arrivato il livello di insopportabilità (eufemismo) che gode Ranucci dalle parti di Palazzo Chigi.
