Urbano Cairo lo aspetta a braccia aperte; intanto, Sigfrido Ranucci denuncia sul suo profilo Facebook che la Rai gli ha tolto "la responsabilità della firma per quello che riguarda presenze, contratti, trasferte, acquisti, questioni legali penali civili, rapporti con autority"; al suo posto invece, è stato designato il collega Luigi Pompili. Questo significa che il lavoro di Report potrebbe andare incontro a rallentamenti e ostacoli, dato che le autorizzazioni di natura amministrativa e non solo, saranno affidati a un'altra persona.
Finora il conduttore di Report infatti, poteva decidere a quale giornalista assegnare una determinata inchiesta e, ancora, poteva esprimersi in materia contrattuale. Ora invece, non avrà più questa possibilità. Naturalmente, la Rai ha risposto subito, sostenendo che si tratta di una scelta di natura amministrativa.
Sigfrido Ranucci ha denunciato sul suo profilo Facebook di non avere più, dopo dieci anni e "per motivi noti", questa responsabilità e che il nuovo responsabile della struttura sarà appunto Luigi Pompili, un collega in gamba e appassionato di Report. Poi passa a ringraziare la sua squadra "per la lealtà, la professionalità, la passione e la fedeltà che mi ha dimostrato garantendo qualità e virtuosismo nel rispettare il denaro pubblico, incarnando lo spirito del servizio pubblico". A conclusione del messaggio, il giornalista ribadisce che “dla punto editoriale continueremo a fare il nostro lavoro come solo noi riusciamo a fare: con coraggio, indipendenza e competenza”.
Non si è fatta attendere la replica della Rai: "In merito all’affermazione del vicedirettore Sigfrido Ranucci circa la cessione di responsabilità della firma su documenti di natura amministrativa, Rai specifica che si tratta del semplice allineamento alla normativa aziendale relativa alla segregazione di responsabilità a cui tutti gli programmi Rai sono sottoposti. La separazione delle funzioni non intacca in alcun modo - è bene ribadirlo – l’autonomia giornalistica di Report".

Questo scontro tra il conduttore di Report e la Rai è solo l'ultimo tassello; Ranucci aveva già lamentato una nota disciplinare per aver promosso il suo libro su La7, poi aveva preso parte allo sciopero dei giornalisti sotto la sede Rai di Napoli lo scorso 27 giugno, giornata in cui l'azienda presentava i palinsesti per la stagione 2025/2026. In quell'occasione infatti, il motivo era il taglio delle puntate di Report, di fatto (ancora) confermato ufficialmente solo fino al 30 giugno.
Infine, era arrivato Dagospia con la notizia: Sigfrido Ranucci sarebbe in trattativa con Urbano Cairo per un trasloco su La7 insieme alla sua squadra. A quel punto il programma non si chiamarebbe più Report, marchio registrato Rai, ma sarebbe comunque una trasmissione di inchieste in prima serata e una striscia in seconda serata, a cui si aggiungerebbe la possibilità di pubblicare degli instant book con le inchieste di Ranucci e colleghi. Sigfrido Ranucci è così mal sopportato in Rai, scriveva Dagospia, che il passaggio potrebbe avvenire anche molto presto.
