No, Rino Gaetano non è solo Gianna o Ma il cielo è sempre più blu. E questo, per chi già non lo sapesse, è il momento di prenderne coscienza. Facciamo un salto indietro nel luglio del 1974, quando Rino pubblica “Ingresso libero”, il suo primo 33 giri. Il primo disco pubblicato con il suo nome, decidendo quindi di lasciarsi alle spalle lo pseudonimo di Kammamuri's, scelto in omaggio ad un personaggio dei Pirati della Malesia, con cui aveva pubblicato il 45 giri precedente "I Love You Maryanna / Jacqueline”. Chi scrive ammette subito di giocare in casa, non solo perché Rino Gaetano è la colonna sonora della sua vita, ma perché proprio “Ingresso libero” è il disco del cantautore crotonese che ama di più, nonché l'unico dei suoi album a non prendere il titolo da nessuna delle nove tracce che contiene. Un disco d’esordio sì, ma che è anche la quintessenza di tutto ciò che sarebbe diventata la sua produzione artistica: c'è già qui il Rino che con quel timbro rauco avrebbe conquistato tanti ascoltatori italiani. Un disco storico che, a 50 anni dalla sua uscita, torna da oggi con una ristampa esclusiva, per rendere omaggio al suo talento fuori dal tempo, e che offre un’esperienza unica a tutti i fan e ai collezionisti. “Ingresso libero”, è disponibile nei formati: vinile 180gr Black Remastered in 192 Khz con copertina originale apribile che riporta internamente un breve racconto scritto da Rino Gaetano e i testi delle canzoni, anche in edizione limitata numerata con in più due fotografie inedite, in grado di offrire una nuova chiave di lettura ad uno dei capolavori della storia della musica italiana (presenti anche le foto di Piero Togni, il fotografo che scattò il servizio fotografico dell’album); Picture Vinyl con stampata la copertina dell’album. Non solo, uscirà anche in 45 giri trasparente il singolo “Tu, forse non essenzialmente tu / I tuoi occhi sono pieni di sale”, una vera e propria rarità, dal momento che le copie originali del 1974 sono andate distrutte.
La ristampa di “Ingresso libero” è l’occasione per conoscere quelle canzoni di Rino che purtroppo continuano a rimanere nell’ombra, ma che non hanno nulla da invidiare al resto del suo repertorio. Ne è il chiaro esempio “Supponiamo un amore”, sicuramente il brano allo stesso tempo più dolce e triste che abbia composto: “Amore, amore. Supponiamo dei giorni a creare ricordi. Amore, amore. Supponiamo un amore una volta soltanto. Un amore, che vuoi tu”. Oppure “Ad esempio a me piace il sud”, inizialmente incisa da Nicola Di Bari che la portò a Canzonissima. La versione cantata da Rino contiene però delle differenze nel testo, e una strofa che da oggi nessuno potrà più dire di non conoscere: “Se mai qualcuno capirà, sarà senz’altro un altro come me”. Questa è l’eredità che ci ha lasciato Rino: testi su cui riflettere, vere e proprie poesie trasformate in canzoni, che l’hanno reso immortale. La verità è che l’Italia degli anni 70 non era pronta per accoglierlo e comprenderlo. Nei suoi testi, che magari all’apparenza potrebbero sembrare disimpegnati, si cela un parlare quotidiano, realistico e simbolico che purtroppo ha fatto si che venisse subito etichettato come il cantautore del nonsense. Ma la verità non potrebbe essere più lontana. Rino, molto più che toni scanzonati: "Cerco di scrivere canzoni ispirandomi ai discorsi che si possono fare sui tram, in mezzo alla gente, dove ti rendi subito conto dell'andazzo sociale. Non voglio dare insegnamenti, voglio soltanto fare il cronista". E ci è riuscito. Nessuna paura di scontrarsi con il potere e che, ancora oggi, continua a farsi strada tra le nuove generazioni (chi scrive ha quasi trent’anni). Una ristampa che esce a ridosso del consueto "Rino Gaetano Day" (2 giugno a Testaccio Estate - Città dell’Altra Economia di Roma), il tradizionale concerto, giunto alla sua quattordicesima edizione, organizzato da Anna e Alessandro Gaetano, sorella e nipote del cantautore, per ricordarlo e omaggiarlo nel giorno dell’anniversario della sua scomparsa. Alcuni artisti non muoiono mai: Rino Gaetano, semplice e geniale, ci ha lasciato 43 anni fa, ma la sua musica continua a vivere e suonare sotto un cielo che sarà sempre più blu. È più è più blu…