Con una media del 29,9% di share e 3.853.000 telespettatori, l’edizione 2025 di Temptation Island, prodotta da Fascino e condotta da Filippo Bisciglia, si è conclusa come la più seguita nella storia del programma. La finale, andata in onda il 31 luglio su Canale 5, ha totalizzato 4.601.000 spettatori e il 32,9% di share, con picchi del 51,11% nella fascia d’età 15-34 anni. Numeri che certificano il successo ormai consolidato del format estivo Mediaset, nato come esperimento nel 2005 e oggi punta di diamante di un’azienda che non aveva proprio avuto grande successo con gli altri contenitori (vedi il flop della Blasi o quello della Leotta). Eppure, Temptation Island si conferma un appuntamento fisso della stagione, con milioni di interazioni tra meme, commenti e reaction. E con una sola e unica grande certezza: Maria De Filippi, piaccia o meno, è il nuovo “prodotto” da studiare, e con lei il suo staff. Perché riesce a rendere virale ogni programma da lei ideato, senza il bisogno di alimentare le proprie idee e i propri contenuti con interviste, apparizioni o straordinarie promozioni. Anzi, Maria è la donna dotata del dono dell'invisibilità pur essendo presente nelle nostre case ogni giorno. Però non mancano le critiche, anche radicali.

A farlo è stata Roberta Bruzzone. La nota criminologa ha scritto su Facebook una riflessione durissima: “Non è solo intrattenimento trash. È un grido d’allarme evolutivo”, ha scritto, riferendosi ai comportamenti e alle dinamiche messe in scena dalle coppie protagoniste. “Se alcuni soggetti che vediamo sfilare tra falò e pianti posticci hanno il diritto legale di riprodursi, allora siamo veramente a un passo dall’estinzione per cause imbarazzanti”. Secondo Bruzzone, la questione non è più solo televisiva ma culturale. “La vera tragedia è far crescere una nuova generazione educata da chi pensa che l’amore si misuri in quanti like riceve il tuo pianto farlocco a favore di telecamera”. E arriva perfino a proporre l’introduzione di una “patente genitoriale obbligatoria”. Ha poi criticato il comportamento delle coppie protagoniste: “Coppie che confondono il concetto di relazione stabile con una sessione continua di reality show emotivo, individui che alla domanda ‘Cos’è per te il rispetto?’ rispondono con: ‘Boh, cioè, tipo non guardare altre… ma se capita, dai, è normale’ e genitori potenziali che si esprimono con la profondità emotiva di una pozzanghera”.