Sanremo è finito ormai da due settimane, ma continua a far parlare. Siamo stupiti? No. Quella del Festival è da sempre un’onda lunga, tra canzoni di successo, flop, video virali sui social e, ovviamente, anche gossip. Si è parlato di un presunto amore sbocciato a Sanremo tra Olly e Gaia, di artisti che fanno sesso nel backstage, di baci rubati. E ovviamente tra meme e un (pizzico) di serietà, anche del corpo delle artiste donne in gara. Sono diversi i video su TikTok che vedono protagonista Sarah Toscano, giovanissima vincitrice dell’ultima edizione di Amici, in gara a Sanremo con “Amarcord” con un ottimo posizionamento per essere la prima volta che partecipa al Festival. Benissimo, ma qual è il tenore di questi video? Si esaltano le sue doti canore o la si ridicolizza, sessualizzandola in modo volgare, trasformandola in un oggetto per il piacere personale?
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A parlare della tendenza del pubblico a concentrarsi sull'aspetto fisico delle artiste femminili, mettendo in secondo piano talento e performance musicali, sono stati in diversi, ma in particolare prendo ad esempio il post di Esse Magazine firmato da Antonio Dikele Distefano: “Dopo Sanremo si scrive e si parla molto di quanto sia bella Sarah Toscano. Non si dice esattamente così, ma è un modo per riassumere ed evitare di ripetere il meme”. Sì, lo stesso sarà anche successo l’anno scorso a Clara (e quest'anno è successo anche a Rose Villain ed Elodie, ancora una volta), come scrivere Dikele nel suo lungo post tutto giusto, dove non ci sarebbero errori. E quindi? Forse il direttore di Esse Magazine si è dimenticato del format/gioco “Smash or Pass”, pubblicato sui loro canali social, dove valuta se si vorrebbe avere un rapporto con una persona o rifiutarla, riducendo essenzialmente le artiste a oggetti di desiderio sessuale. “Abbiamo creato un sistema in cui il valore di un’artista femminile è spesso legato più alla percezione estetica che alla sua arte” ha scritto Dikele. Ed è giusto usare “abbiamo”, perché tutti in qualche modo contribuiamo ogni giorno a tutto questo. Forse, invece di tante belle parole, dovremmo cominciare a interrogarci su come evitare che i giovani (e meno giovani) trasformino un innocuo trend TikTok in una ridicolizzazione delle donne, artiste e non che siano.
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