Avere diciannove anni e tutto il mondo davanti, con la musica come alleata per sconfiggere le incertezze e innamorarsi delle cose. Da Amici di Maria De Filippi a Sanremo, fino al palco dell’Ariston: Sarah Toscano sta vivendo un percorso incredibile. Vincitrice dell’ultima edizione del talent di Maria De Filippi, Sarah ha le idee chiare: la musica non è solo voce, è performance, presenza, un modo di vivere. Con lei abbiamo parlato di tutto: dai suoi punti di riferimento italiani e internazionali al perché Dua Lipa e Chiara Galiazzo le piacciano così tanto, fino agli Ofenbach e a quello che la muove davvero quando sale su un palco. Ecco cosa ci ha raccontato.
Sarah Toscano. Alla tua età hai vinto Amici e sei tra i concorrenti di Sanremo. Che effetto fa?
Beh, sono onorata di essere su quel palco. Ho appena finito la scuola di Amici, ho vissuto un'estate piena di radio e di date, e poi ho ricevuto la notizia di essere stata scelta per l'Ariston. Sono emozionatissima, ho tanta ansia, ma allo stesso tempo sono molto gasata perché ho lavorato e studiato tanto. Non vedo l’ora di portare la mia musica su quel palco, accanto ad altri artisti. In gara ci sono 29 persone, anche se poi alla fine il numero effettivo è maggiore. Portare la mia musica accompagnata dalla loro è un onore ed è anche incredibile.
Come hanno reagito i tuoi genitori alla notizia della tua partecipazione a Sanremo?
Diciamo che anche loro erano coinvolti già dall’estate, quando stavo pensando di partecipare. Io dicevo sempre che sarebbe stato un sogno andare a Sanremo, ma solo con il pezzo giusto. Quando ho scritto Amarcord sono tornata da loro, gliel’ho fatto ascoltare e ho detto: “Questo è il pezzo giusto”. Erano contentissimi! Non sempre i miei genitori amano tutte le mie canzoni, ma questa è piaciuta subito. Abbiamo dovuto aspettare la conferma ufficiale e, quando abbiamo sentito il mio nome al Tg durante un pranzo in famiglia, abbiamo urlato tutti insieme dalla gioia.
Cosa ascoltavi di Sanremo da piccola? C’è un artista in particolare a cui sei affezionata?
Un’artista a cui sono legata fin da piccola è Chiara Galiazzo. Straordinario è un pezzo che mi è rimasto impresso da bambina e che mi sono portata dietro nel tempo. Da giovani i gusti musicali cambiano spesso, ma quella canzone è stata una costante per me. Poi l’ho anche conosciuta ed è stato incredibile vederla dal vivo, dopo averla ascoltata per così tanto tempo.
Hai nominato Chiara Galiazzo. Penso anche ad altre artiste come Annalisa. Rose Villain, lo scorso anno a Sanremo, ha detto che le donne si stanno riappropriando del pop. Sei d'accordo?
Assolutamente. In particolare, nell’ultimo anno la voce femminile si è fatta sentire tantissimo. Basta pensare a Taylor Swift e Beyoncé, che ci sono da anni ma hanno raggiunto un pubblico sempre più vasto. Artiste come Dua Lipa, Olivia Rodrigo, Ariana Grande sono sempre più influenti, e anche in Italia le voci femminili stanno emergendo sempre di più: Rose Villain, Annalisa, Elodie, Emma… Ce ne sono tante. È bello vedere che le donne hanno un ruolo fondamentale nella musica. E anche il pubblico si sta ampliando.
In un'intervista a Billboard, hai detto di ammirare molto Dua Lipa e che guardi spesso i suoi video su TikTok. Quanto è importante per te il concetto di performance a 360 gradi, non solo il canto ma anche il ballo?
Per me è uno degli obiettivi chiave nella mia carriera. Voglio arrivare a fare concerti con vere performance, dove il pubblico rimanga affascinato.
Dua Lipa, vedendola nei suoi live (anche se solo in video, perché non sono ancora riuscita a vederla dal vivo), è incredibile. Lo stesso vale per Tate McRae. Vedere come si relazionano con il pubblico, con i ballerini, come creano show a 360 gradi, fa capire la differenza tra una canzone registrata e un'esibizione dal vivo. Su TikTok, ad esempio, certi video live diventano virali, creando veri e propri trend. È un valore aggiunto, ma quello che conta davvero è l’impatto della performance dal vivo. Non è una cosa che tutti possono fare, perché non tutti hanno quel tipo di attitudine. Ma nel mondo di Dua Lipa o Tate McRae, vederle dal vivo è qualcosa di straordinario.
A proposito di performance, ci racconti qualcosa sul tuo duetto a Sanremo?
La mia idea era quella di creare un collegamento con Amarcord che è un pezzo ritmato, in cui si balla. Volevo mantenere quell'energia e aggiungere un tocco internazionale, che è qualcosa che mi affascina molto. Il fatto di poter essere sul palco con gli Ofenbach con artisti di calibro internazionale come loro e portare Overdrive è bellissimo. Un pezzo davvero forte e intenso. Abbiamo lavorato tanto sulla cover, sarà un'esibizione intensa e curata nei minimi dettagli.
Se potessi scegliere una pop star a cui aprire un concerto, chi sceglieresti e perché?
Dua Lipa. Dua Lipa, senza dubbio. Amo la sua voce, il suo approccio, e mi piace il fatto che spazi tra generi diversi. Non si limita a un solo stile musicale e questo, per me, è un tratto distintivo degli artisti che ammiro.
Facciamo un passo indietro. Che rapporto avevi con Maria De Filippi durante Amici?
Maria era un po’ come una mamma che ci guardava dall’alto, ci controllava e ci aiutava. È sempre stata un punto di riferimento. Ti parla, ti dice le cose in modo diretto, senza filtri, e non puoi fare a meno di ascoltarla perché sai che ha ragione. Anche ora, fuori dal programma, la sento spesso. È una figura a cui tengo molto e a cui chiedo consigli. Persino per Sanremo, le ho fatto vedere tutti gli outfit che indosserò per avere la sua approvazione.
Alla tua età, molte persone non sanno ancora cosa vogliono fare nella vita. Cosa consiglieresti a un tuo coetaneo che ha la passione per la musica ma è indeciso?
In realtà, neanche io so esattamente dove voglio arrivare! (ride) Però penso che, se una persona ha davvero la passione per la musica, lo capirà col tempo. Io da piccola non ne ero del tutto consapevole, ma crescendo e cantando ho capito che era ciò che mi faceva stare bene. Se qualcuno sente questa passione, continuerà a cantare, a suonare, a creare. E sarà proprio questo a fargli capire se è davvero la strada giusta per lui.
I social possono aiutare in questo percorso? Che rapporto hai con i social?
Oggi i social sono fondamentali. Molti artisti sono nati e cresciuti grazie ai social, diventando virali su TikTok o facendo conoscere la propria musica online.
Sono un'ottima vetrina, ma dietro deve esserci anche altro: talento, impegno e tanta passione.