image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Signori, Severus Piton interpretato da un attore nero è woke washing, una saga protofascista da destino manifesto

  • di Nicola Eddy Nicola Eddy

6 dicembre 2024

Signori, Severus Piton interpretato da un attore nero è woke washing, una saga protofascista da destino manifesto
Pare che HBO abbia scelto Paapa Essiedu come nuovo Severus Piton nella serie di Harry Potter, così è scoppiato il solito casino: woke washing o inclusività? Il problema non è il colore della pelle, ma l’industria che maschera storie vecchie con un casting “progressista” per fare marketing. Intanto, il cinema resta elitario e chiuso ai privilegiati. Volete davvero cambiare le cose? Beh, qualcuno dovrà cominciare a lavorare col cervello

di Nicola Eddy Nicola Eddy

Gira sui social un rumor che sembra avere un certo fondamento: HBO avrebbe concluso il casting per la nuova serie di Harry Potter. Tra le scelte più discusse c’è quella di Paapa Essiedu, acclamato attore di colore, per interpretare Severus Piton. Ma è davvero un problema? Per me sì, ma non per le ragioni che avete in mente. E se state leggendo questo articolo sperando in uno starnazzare contro le principesse Disney di colore, potete anche chiedere e tornare su Instagram.

https://mowmag-store.myspreadshop.it/

Le starnazzanti paperelle dell’esercito anti-woke, per evitare accuse di razzismo, potrebbero appellarsi ai tecnicismi: "Eh, ma la Rowling descrive Piton come pallido e giallastro, quindi ovviamente caucasico!". Non è questo il punto. Sappiamo bene che il vero problema è un altro, anche perché, quando Hermione è stata interpretata dall’attrice di colore Noma Dumezweni in The Cursed Child, a teatro, le critiche non sono mancate nonostante il fatto che nei romanzi non venga mai descritta esplicitamente come bianca.

Sempre quelle starnazzanti paperelle parlano di tokenismo quando l’etnia o il genere di un personaggio viene cambiato in modo apparentemente arbitrario. Io preferisco chiamarlo woke washing: quella pratica per cui si cerca di mascherare storie vecchie e poco inclusive, come lo sono in buona parte, con una patina di modernità.

È una pratica del tutto inutile? No. Un attore come Essiedu, in un ruolo iconico come quello di Piton, può ispirare una nuova generazione di spettatori e attori di colore e, per quanto gli venga affidato un ruolo liminale, il magic negro da Hollywood, offre comunque un importante valore simbolico.

Paapa Essiedu Severus Piton
Paapa Essiedu, in trattativa con HBO per il ruolo di Severus Piton nella serie dedicata ad Harry Potter.

È anche una pratica dannosa però, perché perpetua storie vecchie, illudendoci che basti un casting "inclusivo" per rendere il problema meno grave, più accettabile o addirittura - che è la cosa peggiore - già risolto. È, in breve, una mascherata organizzata da un'industria in crisi che non sa più che pesci pigliare. È un po’ come il riciclo dei rifiuti domestici: utile, ma irrilevante se non si affronta il problema strutturale dell’inquinamento prodotto dalle grandi aziende. Cambiare il casting non basta a risolvere i problemi di un sistema cinematografico ancora elitario e poco rappresentativo.

Harry Potter è, in fondo, una favola escapista per bambini, non un saggio sulla società. Racconta di un ragazzo che, per privilegio di nascita, è destinato a salvare il mondo. Il mondo narrativo creato dalla Rowling è gerarchico e classista: una scuola d’élite per maghi in cui i talenti innati determinano il successo, lasciando indietro chi non è all’altezza. È una visione che riflette, forse inconsapevolmente, il mito della meritocrazia britannica o l’eccezionalismo americano della Guerra Fredda. Smetterò di ri-guardare i film? Certo che no. Impedirò a mia figlia di leggerne i libri? Assolutamente no. Però perché dovrei aspettarmi che la nuova serie TV diventi improvvisamente più inclusiva di quello che è il materiale originale?

https://mowmag.com/?nl=1

Il vero problema è che continuiamo a dipendere da mondi narrativi nati in un’epoca in cui l’inclusività non era nemmeno un’idea. Li perpetuiamo all’infinito, adattandoli superficialmente al presente con un casting "inclusivo", senza affrontare i problemi strutturali che li caratterizzano o i sistemi di potere che li hanno prodotti. La verità è che probabilmente HBO non ha scelto Essiedu per il bene delle generazioni future, ma per una strategia di marketing che risponde a tre bisogni primari: allontanare la Rowling dall’immagine transfobica che si è creata negli ultimi anni, distanziare il nuovo Piton dall'amatissima interpretazione del defunto Alan Rickman senza offenderne la memoria e… Beh, pubblicità gratis.

Mentre discutiamo del casting di Piton o del colore della pelle di Biancaneve, perdiamo di vista un problema più grande: il sistema produttivo del cinema. Le scuole di cinema sono sempre più costose ed elitarie, gli stipendi nel settore sempre più bassi e precari e, di conseguenza, è permesso di emergere per lo più solo ai figli dei privilegiati. Persone che, per quanto talentuose, spesso non hanno gli strumenti per raccontare storie nuove e autentiche, perché non conoscono la diversità che vogliono rappresentare.

La rappresentazione è importante, ma non può fermarsi al casting. Se vogliamo un cinema davvero inclusivo, dobbiamo abbattere le barriere economiche e culturali che limitano chi può lavorare e raccontare storie in questo settore. Non basta ridipingere vecchi mondi: dobbiamo crearne di nuovi. Altrimenti, continueremo a lamentarci di aver dimenticato l’ombrello mentre ci pisciano in testa.

More

È morta Maggie Smith, con lei se ne va anche la nostra adolescenza tra Harry Potter e Downton Abbey. E sulla sua campagna Loewe…

di Ilaria Ferretti e Benedetta Minoliti

tra cinema e moda

È morta Maggie Smith, con lei se ne va anche la nostra adolescenza tra Harry Potter e Downton Abbey. E sulla sua campagna Loewe…

Jaguar Type 00, l’auto elettrica rosa e il paradosso della woke culture: ora il marchio è accusato di appropriazione culturale per il modello Lgbtq+ friendly...

di Alberto Capra Alberto Capra

CAR

Jaguar Type 00, l’auto elettrica rosa e il paradosso della woke culture: ora il marchio è accusato di appropriazione culturale per il modello Lgbtq+ friendly...

Giuseppe Maggio debutta a teatro: “Vi racconto cosa ho capito dell’amore”. Sul cinema italiano e la generazione dei trentenni di oggi: “Sogno storie di vite normali”. Intervista esclusiva

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

Un nuovo esordio

Giuseppe Maggio debutta a teatro: “Vi racconto cosa ho capito dell’amore”. Sul cinema italiano e la generazione dei trentenni di oggi: “Sogno storie di vite normali”. Intervista esclusiva

Tag

  • Cinema
  • Harry Potter

Top Stories

  • Ma davvero Mario Sechi ha sostituito Alessandro Barbero a Rai Storia? La notizia circola, Gli stati generali attacca (ma cancella), è in trend su Google ma tutto è riesploso da un post su Facebook...

    di Beniamino Carini

    Ma davvero Mario Sechi ha sostituito Alessandro Barbero a Rai Storia? La notizia circola, Gli stati generali attacca (ma cancella), è in trend su Google ma tutto è riesploso da un post su Facebook...
  • Concerto Blackpink a Milano, ma perché la girl band K-pop fa impazzire i giovanissimi (in particolare le ragazzine) Blink, che fanno pagare oltre 100 euro ai genitori per vedere Lisa, Jennie, Rosé and Jisoo da lontano all'Ippodromo Snai La Maura?

    di Beniamino Carini

    Concerto Blackpink a Milano, ma perché la girl band K-pop fa impazzire i giovanissimi (in particolare le ragazzine) Blink, che fanno pagare oltre 100 euro ai genitori per vedere Lisa, Jennie, Rosé and Jisoo da lontano all'Ippodromo Snai La Maura?
  • Non rompete il caz*o a Ultimo per le vacanze a Taormina: yacht da 50 milioni? “Tutto pagato dal clan dei tristoni”. Solo preso a noleggio, niente ostentazione. E sulla presunta crisi con Jacqueline…

    di Giulia Ciriaci

    Non rompete il caz*o a Ultimo per le vacanze a Taormina: yacht da 50 milioni? “Tutto pagato dal clan dei tristoni”. Solo preso a noleggio, niente ostentazione. E sulla presunta crisi con Jacqueline…
  • "APRIMI IL CU*O" è il tormentone dell'estate 2025? Tutto quello che sappiamo sulla canzone virale sui social (TikTok) e su Vera Luna, artista (vera o fake?) che stuzzica la sonnacchiosa estate pop

    di Emiliano Raffo

    "APRIMI IL CU*O" è il tormentone dell'estate 2025? Tutto quello che sappiamo sulla canzone virale sui social (TikTok) e su Vera Luna, artista (vera o fake?) che stuzzica la sonnacchiosa estate pop
  • E CHE SI FA? Temptation Island, l'intervista impossibile ad Alessio Loparco: “Sto cercando lavoro, questa storia ha prodotto solo cose negative. La tv una parentesi da chiudere”. Ma davvero si sposa con Sonia Mattalia? E poi...

    di Jacopo Tona

    E CHE SI FA? Temptation Island, l'intervista impossibile ad Alessio Loparco: “Sto cercando lavoro, questa storia ha prodotto solo cose negative. La tv una parentesi da chiudere”. Ma davvero si sposa con Sonia Mattalia? E poi...
  • LA TV FA SCHIFO: basta Pippo Baudo da morto in prima serata per capirlo. Papaveri e Papere, replica del 1995 su Rai 1, è più vivo di Zona Bianca su Rete 4?

    di Irene Natali

    LA TV FA SCHIFO: basta Pippo Baudo da morto in prima serata per capirlo. Papaveri e Papere, replica del 1995 su Rai 1, è più vivo di Zona Bianca su Rete 4?

di Nicola Eddy Nicola Eddy

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Chi compra un biglietto a Più Libri più Liberi sa di finanziare un fondo arabo? Ecco chi c'è dietro Vivaticket e perché Chiara Valerio dovrebbe considerarli “nemici delle donne”. Altro che Giulia Cecchettin, Leonardo Caffo e Michela Murgia…

di Gian Paolo Serino

Chi compra un biglietto a Più Libri più Liberi sa di finanziare un fondo arabo? Ecco chi c'è dietro Vivaticket e perché Chiara Valerio dovrebbe considerarli “nemici delle donne”. Altro che Giulia Cecchettin, Leonardo Caffo e Michela Murgia…
Next Next

Chi compra un biglietto a Più Libri più Liberi sa di finanziare...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy