C’era un tempo in cui Hollywood Party era soltanto un’idea abbozzata ma fortemente voluta da Aldo Grasso, allora direttore di Rai Radio, curata da Silvia Toso e felicemente accolta dai giovani Steve Della Casa, David Grieco, Alberto Barbera, Enrico Magrelli. “Ma chi avrebbe mai detto che nel 2024, dopo trent’anni ci saremo ritrovati a festeggiare il nostro programma?” Queste le parole di Steve Della Casa, critico cinematografico, direttore artistico del Torino Film Festival e regista, che in conferenza stampa ha ricordato l’inizio di Hollywood Party, di quando aveva ancora la forma evanescente di un sogno, dove sono arrivati oggi i suoi conduttori e quali saranno le prossime iniziative promosse da Rai Radio. Tra anticipazioni, dirette dai Festival di cinema più importanti d’Europa, interviste e quiz spassosissimi, Hollywood Party ha sempre portato, come suggerisce lo stesso motto del programma, “il cinema alla radio”, dando quasi l’impressione alla fidelizzata community di radiospettatori che un addetto ai lavori dovesse prima o poi incontrarsi nel bel mezzo del suo cammino con Hollywood Party, tanto è il punto di riferimento del cinema per il cinema in Italia. Basta pensare che a festeggiare Hollywood Party lo scorso 18 aprile durante la diretta dalle 19 alle 21 ci sono stati: Liliana Cavani, Paolo Sorrentino, Riccardo Milani e...
Oggi i conduttori di Hollywood Party sono: Steve Della Casa, Enrico Magrelli, Dario Zonta, Alberto Crespi, Alessandro Boschi, Stefania Ulivi e Roberto Silvestri. Alla curatela le bravissime Francesca Levi, Maddalena Gnisci e in redazione una menzione d'onore per Erika Favaro. Tutte persone vivaci, spigliate ma soprattutto amiche del cinema e dei ragazzi che, a partire dal manifesto del nuovo Hollywood, realizzato da Alec Trenta, giovanissimo autore di graphic novel, hanno espresso la volontà di stringere un legame ancora più profondo con i giovani appassionati alla settima arte. Così nasce un “nuovo" appuntamente del lunedì, Hollywood Party sarà trasformato in Hollywood Party Factory durante il quale, come sottolineato dal direttore di Rai Radio 3, Andrea Montanari, si darà spazio a uno stretto dialogo con le scuole e corsi di alta formazione di cinema, attraverso un Lab creativo in cui i giovani potranno confrontarsi con i grandi Maestri del settore.
Ma cosa ha permesso al programma di resistere e sopravvivere agli anni, alle tensioni, alle sfide del tempo? Il loro modo genuino e ironico di parlare dei film (e molto altro) dando sempre spazio ai pensieri degli altri, della propria community, facendo entrare costantemente l’intervistato nel cono di luce, e non viceversa. Tutto questo senza boriosi accademismi e senza attingere a un untuoso e pretestuoso lessico da nicchia e, tantomeno, senza trattare solo i grandi titoli che in sala accolgono il favore del pubblico, ponendo l'attenzione su ogni figlio di questo linguaggio audiovisivo (dai cortometraggi, alle opere prime di artisti emergenti fino ai film più apprezzati dagli spettatori). Alleluja! Del resto, se il cinema non è una esperienza collettiva, cos'è? Insomma, il programma radiofonico che da sempre scuote la nostra immaginazione e che riesce, grazie al suono delle voce - usando le parole di Aristotele - a creare immagini che superano quasi la potenza della resa filmica, ama il cinema e il cinema ama lui.