La prima serata dei Tim Music Awards 2024 è stata come un matrimonio senza sposi: tutti sul palco, ma con la voglia sotto i piedi. Una celebrazione della mediocrità, tra playback, stonature e performance talmente fiacche che la vera sfida è stata rimanere svegli. Se qualcuno si aspettava un'esplosione di energia, ha sicuramente sbagliato indirizzo. Il Volo ha avuto l’onore (o forse il fardello) di aprire le danze. Finalmente senza il classico look natalizio – via le sciarpe, via i cappelli – hanno tentato di risvegliare il pubblico. Tentato, appunto, perché la loro esibizione è stata noiosa come un documentario sui muschi e licheni. Premio per il miglior concerto di Natale estivo? Assolutamente.
Passimo a Gigi D’Alessio, che ha riproposto la sua “magica storia d’amore”, una fiaba che ormai conosciamo a memoria. E il pubblico? In visibilio, una rivincita del dialetto? E siamo ad Elodie, la regina della scena. Ma ieri sera? Il suo scettro lo ha dimenticato a casa. 1, 2, 3, alza la stonatura, così potremmo riassumere la sua performance. Problemi tecnici o no, il risultato è stato un disastro che ha messo a dura prova anche i fan più fedeli. Mahmood non ha certo risollevato le sorti della serata. E sì, non è solo Fedez a steccare quando l’audio non funziona. È il momento di Gianna Nannini, che ci ha provato con l'energia da leonessa del rock. Ma ahinoi, si è affidata al solito playback, dimostrando che la spontaneità è ormai un lontano ricordo.
Tocca a Geolier, il più premiato della serata, ma anche il più criticato, un po' per moda, un po' per sfizio. Su X si sprecano battutine acide tra i suoi fan e quelli di Angelina Mango (ancora?). Scommettiamo che un duetto potrebbe mettere fine a questa spaccatura (ridicola), cominciata a Sanremo, ma per ora è solo fantasia. Finalmente, una boccata d’aria fresca con Andrea Bocelli. La sua esibizione di Nessun Dorma ha risollevato una serata altrimenti soffocante di mediocrità, portando l’Arena di Verona a un livello che sembrava insperato. Bocelli ha dimostrato cosa significa cantare dal vivo senza trucchi, regalando un raro momento di benessere. Non sorprende che sarà ospite al G7 della Cultura a Pompei il 20 settembre.
Ma proprio quando il peggio sembrava alle spalle, ecco che arrivano Pio e Amedeo a distruggere quel poco di dignità rimasta. Il loro umorismo stantio ha abbassato ulteriormente il livello, con Carlo Conti e Vanessa Incontrada costretti a ridere per l’imbarazzo. E i premi? Regalati come caramelle. Oro, Platino, Multiplatino: bastava respirare per portarsi a casa qualcosa. Meritocrazia? Persa per strada. I premi Tim Music Awards si comprano a peso dai cinesi? Forse. Anche Riccardo Cocciante ha provato a dare una scossa all’Arena, ma l’energia era ormai evaporata. Gaia e Tony Effe, poi, con Sesso e Gnagna, hanno alzato qualche sopracciglio, mentre Rose Villain, con autotune in tilt, ha offerto un'altra performance dimenticabilissima. La serata si chiude col blocco San Vittore, vale a dire Simba La Rue e Baby Gang. La cosa peggiore? È solo l'inizio. Cosa ci riserverà il secondo round? Se il livello è questo, la seconda parte (in onda stasera) sarà altrettanto soporifera, tra playback, stonature e premi distribuiti a caso. La vera sorpresa? Sarebbe sentire qualcuno cantare bene dal vivo, ma forse, a questo punto, è più realistico vedere Carlo Conti con un tatuaggio.