Torna Maria De Filippi il sabato sera. Maria De Filippi è, per chi non la comprende, l’origine di tutti i mali, ma dovremmo iniziare ad accettare di avere di fronte il maestro Manzi della nostra epoca, al timone del programma di alfabetizzazione emotiva di pubblico e popolo sovrano. C’è poco da ragionare, C’è posta per te è l’unico vero programma socialmente utile della televisione italiana. Un programma basato su sorprese e riconciliazione. Chi si convince che ci sia, in quello studio, la pura e semplice spettacolarizzazione del dolore fine a se stesso, non vede quanto Maria De Filippi abbia da insegnare all’italiano standard, il cittadino più o meno formato e quindi più o meno compiuto, su cui Papà Stato non può più lavorare granché (in caso contrario sarebbe dittatura). Teniamoci e lodiamo questa “spinta gentile” verso i buoni sentimenti. In sostanza, grazie a una scaletta rodata, si alternano momenti di scuse a momenti di sorpresa per chi si ama, le ultime due cose da criticare nell’attuale panorama televisivo nazionale. Anzi, sono le uniche due cose da sostenere. Tra Amici, Uomini e donne e C’è posta per te, cosa rimproverare, umanamente, alla regina della tv? Pensiamoci. Non fa disinformazione, la grande piaga della nostra epoca secondo alcuni. Non ci sono nudi né mercificazione del corpo femminile. Non c’è truffa. Non è un programma di lotta di strada, non si ostenta ricchezza (un problema ricorrente agli occhi dei moralisti, quasi sempre vittime di invidia sociale), è l’occasione per fare la pace (termine sperperato per ogni conflitto, anche quello che capiamo di meno), se non c’è da fare pace per fare una sorpresa, al pari di portare chi ami a cena fuori, a un concerto, in una città.
Maria De Filippi entra in punta di piedi nella vita di chi decide liberamente di farla entrare e si propone come mediatrice o come agevolatrice affinché si rinsaldino legami personali. Dov’è il danno sociale? Cosa c’è di stupido in tutto questo? Basta guardare un’ora di un qualsiasi talkshow politico per trovare molti più argomenti per biasimare i nostri Floris, Gruber e Berlinguer del caso. Maria De Filippi no. La donna con un impero alle spalle usa il suo potere per dirci che le liti non sono per sempre, che l’amore ricuce, che le sorprese possono essere un modo di dire di grazie, che chiedere scusa non è da deboli. Sembrano banalità e lo sono. Se non fosse che l’orgoglio, vera arma di distrazione di massa (che ci fa concentrare sugli aspetti futili degli eventi), cancella tutto questo. La prima puntata vedrà ospiti Paolo Bonolis e il cast di Terra amara, la pessima fiction pomeridiana in onda su Canale 5. Abbiamo tutto ciò che è necessario per poter definire C’è posta per te non solo un programma da focolare domestico, ma una certezza. La certezza di vivere qualche ora in perfetta sintonia con la conduttrice e i personaggi, piangendo e ridendo senza troppi sforzi e sovrastrutture. In altre parole, tenendo fede al semplicissimo e lineare patto con lo spettatore, qualcosa che la tv nelle sue versioni più innovative e fallimentari ha completamente dimenticato. E visto che non ce li vedo, i critici di Maria De Filippi, a leggersi il sabato sera Spengler o Essere e tempo, possono anche provare, darsi una possibilità. Perché la stupidità a volte è necessaria e, per questo, non banale.