C’era una volta MikeShowSha, youtuber amato per il suo sarcasmo e per le sue reaction. Poi, un giorno del 2025, ha deciso di pubblicare un video dal titolo innocuo: “SONO DIVENTATO UN MEME… DI NUOVO!! (ora basta!)”. Fin qui, nulla di strano: si ride, si scherza, si commentano immagini a caso. Ma tra un meme e l’altro, ecco il colpo di scena: arrivano i meme su di lui con le battute di Totò, e Mike parte all’attacco. Secondo lui, quelle battute non fanno ridere. Nemmeno all’epoca. Anzi: roba da Striscia la Notizia. E poi la stoccata finale: “Non ho mai visto un film di Totò” e “non c’è motivo di vederli”. Un’uscita così, detta davanti a più di 3 milioni di follower, è come dichiarare in diretta che la pizza è sopravvalutata: il web si è messo in posizione d’assedio. Sotto al video, è partita la rivolta popolare. “Mike questa è la prima volta che la fai fuori dal vaso”, scrive un fan storico, ricordandogli che Totò è “mostro sacro, intoccabile e re della commedia”. Qualcuno prova a dargli una dritta: “Ti prego, leggiti almeno la sua pagina Wikipedia e renditi conto di chi stai parlando”. C’è chi la prende più filosoficamente: “Non conoscere Totò è come quei ragazzini di oggi che non conoscono i Queen” (detto da un 24enne, non da un nostalgico degli anni ‘50). Altri vanno giù duro: “Nemmeno i critici dell’epoca raggiunsero una bassezza simile. Criticare senza conoscere è ignoranza pura. Mike, hai fatto uno scivolone gigantesco”. Poi ci sono i paragoni culinari: “È come dire ‘non mi piace la mortadella’ senza averla mai assaggiata” e le lezioni di storia della comicità: “Il cinema muto fa ancora ridere oggi, Buster Keaton e Chaplin insegnano. Non è che se una cosa è vecchia non vale la pena guardarla”. E infine, le stoccate finali: “Grande Mike, sei il perfetto specchio del degrado culturale dei nostri tempi” e “Aspettiamo il video approfondimento su Totò, perché a volte il contenuto deve andare oltre le reaction ai TikTok”.
Mike forse voleva solo dire che quel tipo di battuta non gli fa ridere. E magari è davvero convinto che la comicità di 70 anni fa non possa reggere oggi. Il problema? Quando a dirlo è uno degli youtuber italiani più seguiti, senza aver mai visto neanche un film del “Principe De Curtis”, l’effetto è come lanciare un petardo in una stanza piena di benzina: tutti in fiamme. Perché Totò, che piaccia o no, non è “una battutina alla Striscia”, ma un pezzo di storia del cinema e del teatro. Uno che ha lavorato con i più grandi, scritto poesie, canzoni e sceneggiature, e che viene studiato nelle scuole. E quando lo si liquida con un “non serve guardarlo”, la rete reagisce. Forte. Giustamente e, c'è da dirlo, anche fortunatamente. Perché vuol dire che alla gente piace intrattenersi guardando video leggeri, come reazioni ai meme e altre chiacchiere da bar, ma senza mai perdere l'interesse verso il patrimonio intellettuale, e senza mai chiudere gli occhi dinanzi a una mancanza di rispetto o un'inesattezza culturale. La vicenda ci ricorda due cose: primo, che in Italia criticare Totò è come gridare "Forza Juve" allo stadio del Napoli. Secondo, che Internet ha la memoria lunga e la passione breve…ma quando si tocca un’icona, la tastiera diventa una spada. Ora la domanda è: Mike accetterà la sfida e si guarderà almeno un paio di film? Oppure resterà il primo youtuber ad aver acceso la miccia di una “guerra culturale” 70 anni dopo Guardie e Ladri? Stay tuned, e ricordate: “Ma mi faccia il piacere…”.
