“Ti ho paragonato a Borsellino nel tema della maturità”. A Paolo Borsellino? Sì, lo dice un ragazzo che ha scelto la Tipologia C1 per la prima prova di maturità. Ha scritto personale, in direct, a Fabrizio Corona, per fargli sapere che aveva scritto di lui. La traccia faceva riferimento a un passo tratto da I giovani, la mia speranza del giudice, pubblicato su Epoca nel 1992: “Sono nato a Palermo e qui ho svolto la mia attività di magistrato. Palermo è una città che a poco a poco negli anni, ha finito per perdere pressoché totalmente la propria identità, nel senso che gli abitanti di questa città, o la maggior parte di essi, hanno finito per non riconoscersi più come appartenenti a una comunità che ha esigenze e valori uguali per tutti”.

E la traccia continua: “Sono stato più volte portato a considerare quali sono gli interessi e ragionamenti dei miei tre figli, oggi tutti sui vent'anni, rispetto a quello che era il mio modo di pensare e di guardarmi intorno quando avevo quindici-sedici anni. A quell'età io vivevo nell'assoluta indifferenza del fenomeno mafioso, che allora era grave quanto oggi. Invece i ragazzi di oggi (per questo citavo i miei figli) sono perfettamente coscienti del gravissimo problema col quale noi conviviamo. E questa è la ragione per la quale, allorché mi si domanda qual è il mio atteggiamento, se cioè ci sono motivi di speranza nei confronti del futuro, io mi dichiaro sempre ottimista. E mi dichiaro ottimista nonostante gli esiti giudiziari tutto sommato non soddisfacenti del grosso lavoro che si è fatto. E mi dichiaro ottimista anche se so che oggi la mafia è estremamente potente, perché sono convinto che uno dei maggiori punti di forza dell'organizzazione mafiosa è il consenso. È il consenso che circonda queste organizzazioni che le contraddistingue da qualsiasi altra organizzazione criminale. Se i giovani oggi cominciano a crescere e a diventare adulti, non trovando naturale dare alla mafia questo consenso e ritenere che con essa si possa vivere, certo non vinceremo tra due-tre anni. Ma credo che, se questo atteggiamento del giovani viene alimentato e incoraggiato, non sarà possibile per le organizzazioni mafiose, quando saranno questi giovani a regolare la società, trovare quel consenso che purtroppo la mia generazione diede e dà in misura notevolissima. E questo mi fa essere ottimista."

Questo era il testo che ha ispirato qualcuno al punto da citare Fabrizio Corona. Un altro ragazzo dice: “Bro, ti ho messo nel tema dell’esame di maturità. Tipologia C1 dei giovani nella mafia e ho inserito la tua puntata di Falsissimo”. Un altro: “Ciao fabri sono un tuo fan volevo solo dirti che sei finito nella mia traccia di italiano alla prova scritta che sei un grande e che l'Italia ha bisogno di più gente come te nel mondo dell’informazion e della comunicazione”. E ancora un altro: “Ciao fabri tutto bene? scusa il disturbo, so che non te ne fregherà un cazzo ma volevo farti sapere che ti ho dedicato una pagina nel mio tema di maturità oggi, sei fonte d’ispirazione ahhahaha”. E così, in effetti, è stato. Tutto bellissimo.
