Sono settimane che su MOW vi parliamo del teatro San Carlo. Ci siamo posti domande scomode, abbiamo contattato i diretti interessati senza ricevere risposte, ma ora qualcuno a quegli interrogativi dovrà rispondere: arriva infatti la Commissione Trasparenza, Presieduta da Iris Savastano capogruppo e segretario cittadino di Forza Italia a Napoli, convocata per il giorno 19 Giugno 2025 dalle ore 15:00. Sono chiamati a rispondere della gestione e programmazione delle attività della Fondazione il Presidente, nonché Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e il Direttore Generale del Teatro San Carlo, Emmanuela Spedaliere. In quella sede, sarà possibile affrontare, finalmente in maniera pubblica, i principali punti “oscuri” di questa vicenda. Sono almeno quattro, e riguardano le figure centrali dell’intera governance della Fondazione. ECCO QUALI SONO.

Emmanuela Spedaliere: nominata durante il Covid
Emmanuela Spedaliere oggi è Direttrice Generale del Teatro San Carlo. Il punto è che quel ruolo, formalmente, non esisteva prima della sua nomina. Non è previsto dallo Statuto. Fu Stéphane Lissner, il 1° aprile 2020, in pieno lockdown, a istituirlo senza passaggi nel Consiglio di Indirizzo. Nello stesso momento in cui 320 dipendenti venivano mandati in cassa integrazione. Spedaliere, con quella nomina, passò da uno stipendio da 80mila euro a 150mila. Nessuna indagine, nessuna verifica. Tutto archiviato. Ma oggi, con una possibile nomina della stessa Spedaliere a Sovrintendente, il tema torna centrale oltre alla necessità di chiarire per quale motivo un simile ruolo affidato proprio a lei (con ricadute possibili sul futuro del figlio).

Mangini
Michele Sorrentino Mangini, appunto, è il figlio di Emmanuela Spedaliere, e oggi è Direttore Artistico delle Officine San Carlo. È stato nominato senza concorso, a chiamata diretta, nel 2023 sempre da Stéphane Lissner. Ma il vero punto critico arriva dopo: il 30 luglio 2024, Lissner proroga il contratto di Mangini fino al 2027, quando il proprio mandato sarebbe già scaduto. Una decisione difficile da giustificare. Anche perché tra i nomi in corsa per succedere a Lissner figura proprio la madre di Mangini, la Direttrice Generale Spedaliere. Se fosse lei a diventare Sovrintendente, si troverebbe a gestire un contratto firmato dal suo predecessore per suo figlio. Tutto lecito?

I permessi delle Officine: si può fare teatro in un capannone industriale?
Le Officine San Carlo, dove Mangini è direttore artistico, sorgono su un complesso immobiliare concesso per 30 anni dal demanio nel 2009. L’atto prevede che gli spazi vengano utilizzati solo come laboratori, falegnameria, sala prove, uffici. Nulla che giustifichi l’attività teatrale aperta al pubblico. Il problema è che oggi lì si fanno spettacoli, mostre, performance. Ma la destinazione d’uso catastale è D/7: locali industriali non convertibili senza modifiche strutturali. La Commissione Trasparenza chiederà se il Comune ha rilasciato permessi speciali? Se è stato avviato un cambio di destinazione? Se quelle strutture rispettano i requisiti di sicurezza per ospitare il pubblico? Perché ad oggi non è chiaro se sia tutto a norma.

Maria Pia Gaeta: può chi dirige le Risorse Umane vigilare su sé stessa?
Ultima, ma non per importanza, la questione legata a Maria Pia Gaeta. Attualmente è Responsabile per la trasparenza e la prevenzione della corruzione, ma anche capo delle Risorse Umane. Due ruoli potenzialmente in conflitto. L’Anac sconsiglia espressamente che l’Rtpc sia anche dirigente di un’area considerata “a rischio”. E le Risorse Umane lo sono. Anche la sua nomina risale al 1° aprile 2020, lo stesso giorno di quella della Spedaliere, sempre senza bando, sempre durante la crisi pandemica. 83mila euro lordi all’anno, mentre la Fondazione riceveva fondi pubblici per gestire la cassa integrazione. La Commissione chiederà se siano state verificate le competenze di Gaeta in materia di anticorruzione? Se ci fossero figure con titoli giuridici o tecnici più adeguati? Se davvero una fondazione pubblica non avesse alternative?