La ginnastica fa bene solo se è ben fatta, il concetto è questo. Il resto è marketing, apparenza, visibilità. Federica Accio la pensa così, ed è per questo che ha inventato quella che lei chiama la “ginnastichina”, un metodo personalizzato in cui l’idea principale è che se non riesci a fare un esercizio non significa che non sei brava: devi semplicemente cambiare allenamento, e puoi farlo rimanendo comodamente a casa. Il contrario di ciò che viene venduto e proposto soprattutto online, ma anche nelle palestre, tanto che Federica, @informaconfede su Instagram e sul suo sito web, si definisce un anti-personal trainer, e chiama i suoi percorsi anti-allenamenti. Ci ha parlato dei fuffa guru del fitness, delle accuse che le sono state rivolte dai sostenitori del no-pain, no-gain, delle diete e degli allenamenti dei vip, da Fedez a Gianmarco Tamberi. Ecco perché non esistono donne a pera nè donne a mela, e perché dovremmo diffidare di chi confonde il benessere con la performance.
Ci racconti la tua “ginnastichina”?
A vent'anni volevo diventare insegnante di educazione fisica, così mi sono iscritta all'ISEF, l'Istituto Superiore di Educazione Fisica, quello che oggi conosciamo come Scienze Motorie. Ho lavorato nel mondo delle palestre per vent'anni, dove ho avuto modo di scontrarmi con la mentalità del “no pain, no gain”. L'idea diffusa era che se non ti alleni con fatica, dolore e sudore, non otterrai risultati. Se non senti le gambe bruciare, allora vuol dire che non ti sei allenata bene.C'è anche una certa immagine che si richiede a chi tiene i corsi di fitness: abbigliamento sgambato, oliato, abbronzato, con tatuaggi... insomma, una sorta di "look da personal trainer". Io, invece, ero all'esatto opposto: comodi tutoni larghi, magari colorati, e t-shirt ampie. Non era perché non mi sentissi all'altezza, anzi. Volevo dimostrare che ciò che conta davvero è la sostanza, non l'apparenza. La ginnastichina è nata nel 2018, dopo vent'anni di esperienza in palestre, poliambulatori e centri di riabilitazione fisica. In quegli anni ho imparato moltissimo, soprattutto sull'importanza di un approccio equilibrato al movimento.
I tuoi allenamenti sono definiti "contro". Quali sono i problemi principali delle palestre e dei personal trainer?
Quando ho lavorato nei poliambulatori, collaborando con i fisioterapisti, ho capito che il corpo umano deve essere rispettato e tutelato. Va messo in movimento, ma con il giusto equilibrio tra attività cardio, rinforzo muscolare e stretching. L'idea che dolore e sofferenza siano garanzia di risultati è sbagliata. Anzi, allontana molte persone dall'attività fisica. Nei miei allenamenti, ognuno è libero di fare ciò che si sente, senza pressioni o sensi di colpa. Non esiste il "devi soffrire per ottenere risultati". Io mi considero un’anti-personal trainer: mentre molti dicono "tieni il plank per almeno 30 secondi", io no. Non voglio far sentire le persone inadeguate se non riescono a farlo.
Qual è l’approccio che proponi?
Voglio avvicinare al movimento anche quelle persone che si sentono distanti dal mondo del fitness, senza farle sentire giudicate o non all'altezza. Ho dimostrato che non è necessario soffrire per ottenere risultati estetici. Anzi, moderazione e costanza sono la chiave. Questo approccio ha reso il movimento accessibile anche a chi odia la palestra, e nel tempo porta benefici sia per la salute che per l'aspetto fisico.
Chi sono i "fuffa guru" dell'allenamento e perché non dovremmo seguirli?
I "fuffa guru" sono quelle persone che si autoproclamano esperti di allenamento dopo aver seguito corsi superficiali e brevi. Possono diventare "personal trainer", istruttori di yoga, pilates, posturale, bodybuilding, allenamento funzionale e chi più ne ha, più ne metta. Con pochissimo impegno, si presentano come professionisti pronti a guadagnare sfruttando chi non conosce a fondo il mondo del fitness. Il problema è che questi "guru" spesso propongono allenamenti antiscientifici basati su caratteristiche fisiche superficiali, come la forma del corpo. Sei una donna con la forma a pera? Ecco il programma per te. Sei una donna con la forma a mela? Ecco il tuo allenamento.
Hai voglia di fare qualche nome?
Preferisco non fare i nomi, però ci possiamo mettere tutti quelli che propongono ciò di cui parlavo poco fa: allenamento posturale, metabolico, funzionale, ormonale e somatico, donna pera, donna mela e così via. Sono tutte cose senza alcun senso, è una moda. Sono definizioni che acchiappano, ma sono soltanto dei trend, anche perché ogni tipo di movimento migliora la postura, accelera il metabolismo ed è funzionale a un miglioramento della vita, del quotidiano, anche una semplice camminata veloce con delle ottime scarpe da ginnastica.
Cosa si intende per donne a pera e donne a mela?
La "donna a pera" è quella in cui il grasso si accumula principalmente dai fianchi in giù, come cosce e glutei. La "donna a mela", invece, è quella con una maggiore circonferenza addominale rispetto al resto del corpo. Tuttavia, un vero professionista non si ferma a queste categorizzazioni superficiali, che servono solo ai fuffaguru per vendere. Un professionista serio ha una solida formazione, preferibilmente con una laurea in scienze motorie, e anni di esperienza sul campo.
Qual è la differenza principale tra un fuffa guru e un professionista serio?
Il professionista serio personalizza gli allenamenti non in base alla forma del corpo, ma in base a caratteristiche molto più specifiche e rilevanti per la salute e le capacità fisiche della persona. Ogni individuo è unico, e anche due donne con una forma simile, ad esempio entrambe a pera, possono avere esigenze completamente diverse. Una potrebbe aver partorito da poco, mentre l’altra potrebbe essere una giovane di 20 anni con una condizione fisica perfetta. Ognuna di loro richiederà un approccio diverso per raggiungere i propri obiettivi in modo sicuro ed efficace. Sono veramente tante le variabili, ma poi diventa tutta una questione di marketing, perché sei molto più propensa ad acquistare se ti riconosci in una particolare caratteristica. Quindi tutte le donne pera, di getto, acquisteranno determinate proposte video online senza pensarci troppo. I fuffa guru del fitness fanno un sacco di soldi, molto più della sottoscritta che si fa un cu*o a panettone perché cerca di dare una certa assistenza alla cliente, all'allieva che si approccia alla ginnastichina, educandola al movimento, ad ascoltare il proprio corpo e a personalizzare l'esercizio. Il 90% delle proposte fitness, almeno in ambito online, sono fuffa che prende per i fondelli la massa. L’allenamento ideale è quello personalizzato che prescinde dalla forma del corpo.
Dove finisce il benessere e dove inizia il culto della performance?
I valori nello sport sono sempre stati legati alla forza, alla prestanza atletica e alla bellezza, fin dagli anni '30. Questo approccio esclude il vero benessere psicofisico. È chiaro che se fai sport due ore al giorno, segui una dieta rigorosa, corri e sollevi pesi, il tuo corpo risponderà esteticamente, perché fisiologicamente reagisce a queste sollecitazioni esterne finalizzate alla ricomposizione corporea. Ma quel tipo di allenamento, spesso impegnativo e faticoso sia fisicamente che mentalmente, è finalizzato alla performance, alla gloria, magari per vincere una medaglia. Va bene, è una scelta consapevole. Invece, l'esercizio fisico che propongo io, che è anche quello raccomandato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, è adattato alla persona e moderato. Si trova un equilibrio tra il non fare nulla e il fare troppo. Questo approccio ti permette di ottenere sia risultati estetici che di prevenzione, senza stressare il corpo. Perché la fatica e il dolore sono fattori stressogeni che, inevitabilmente, accelerano i processi di invecchiamento.
Anche la dieta deve diventare una gabbia?
Se mangi perfettamente e ti alleni ad alta intensità, otterrai sicuramente risultati estetici notevoli, ma a scapito della salute psicofisica. Un corpo sotto pressione, sia psicologica che fisica, si deteriora e invecchia più velocemente. Certo, per gli atleti professionisti è diverso, perché hanno un team di esperti che li supporta a livello nutrizionale e fisioterapico. Per loro, lo sport diventa un lavoro, e la salute psicofisica passa in secondo piano, perché l'obiettivo è la performance e il denaro. Per quanto riguarda l'alimentazione, a differenza di molti personal trainer, io non do consigli alimentari. Non è il mio campo di competenza e non voglio abusare del mio ruolo. Collaboro con nutrizionisti qualificati, che sono gli unici a poter elaborare un programma alimentare adeguato e personalizzato. La dieta non dovrebbe essere una gabbia, ma un percorso di educazione alimentare, proprio come io cerco di educare al movimento. Purtroppo, siamo ancora molto lontani da una cultura diffusa sia del movimento che dell'alimentazione consapevole.
Hai ricevuto critiche dai "talebani del fitness"? Cosa ti hanno detto? Vuoi rispondere una volta per tutte?
Da quando ho iniziato la mia piccola rivoluzione nel mondo del fitness online, ho ricevuto parecchie critiche. Alcune persone mi dicevano: "Con quel fisico dove vuoi andare?". Si aspettavano che fossi iperdefinita, iperasciutta, muscolosa, come il classico personal trainer ideale. Ma io non sono mai stata così, perché mi piace mangiare bene, sono una "buona forchetta". Lavorando per ore in palestra, avevo bisogno di reintrodurre le calorie e le energie che avevo consumato. Il lavoro in palestra è molto pro-infiammatorio, e se non segui una dieta rigida, il corpo accumula infiammazione e ritenzione idrica, che è quello che mi capitava. Poi, nel 2022, ho iniziato a mangiare meglio e a mettere in pratica il metodo della ginnastichina. Ho perso 8 chili, principalmente di ritenzione idrica, e ho mantenuto la mia massa muscolare. Ma appena sono dimagrita, sono arrivate le critiche opposte: "Sei troppo magra, non ti riconosciamo più!". Insomma, non si può piacere a tutti. L'importante è fare del bene a se stessi, a prescindere dalle opinioni degli altri.
Mi viene in mente Tamberi, con la sua alimentazione controllata, allenamenti massacranti, crioterapia e yoga. Ha senso prendere esempio da un atleta professionista?
Tamberi è un grandissimo atleta, ma è anche vittima dell'ambizione e della performance a tutti i costi. Nel suo caso, è comprensibile, perché è pagato per essere il migliore nel salto in alto. Il problema è quando una persona normale, come un commercialista, si mette in testa di sollevare 150 kg in panca piana. I personal trainer dovrebbero spiegare che puoi essere in forma, migliorare la tua muscolatura e vivere bene senza dover fare eccessi del genere, senza maratone alle 5 del mattino. Tamberi usa tutti i mezzi possibili per vincere le Olimpiadi, e va bene così. Ma le persone comuni non devono seguire quel modello estremo.
E i vip che mostrano i loro allenamenti sui social, come Fedez e la boxe? Fanno bene o fanno male?
Siamo tutti vittime dell'algoritmo, e anche Fedez non fa eccezione. Siamo spinti a creare contenuti che attirino l'attenzione, che facciano sensazione, per ottenere più like e visibilità, il che poi si traduce in guadagni. Io mi rifiuto categoricamente di seguire questa logica, e purtroppo ne pago le conseguenze in termini di crescita del mio profilo. Chi mi segue lo fa perché ha provato la ginnastichina e ne ha capito il valore, ma fatico a crescere come altri profili più "sensazionali". Fedez segue il trend, e fa bene per quello che gli serve. Io, invece, resto fedele ai miei principi e cerco di educare le persone al movimento semplice e accessibile, perché alla lunga è la costanza che paga, non le prove atletiche estreme.
Palestra a parte, cosa o chi odi?
Detesto chi prende in giro le persone e si approfitta della loro ignoranza. Mi irrita profondamente l'ingiustizia e la superficialità. Sono alla ricerca di una vita tranquilla che rispetti il benessere degli altri. Se vedo professionisti, o presunti tali, che sfruttano la mancanza di conoscenze della gente, mi fa davvero arrabbiare.
Hai mai fatto fare ginnastichina a qualche vip o politico?
Sì, ho lavorato con alcuni vip e politici, ma questo non fa di me una professionista migliore. Mi considero il personal trainer del popolo. Sto cercando di fare una rivoluzione gentile, che spinga tutte le persone a muoversi, indipendentemente dalla loro forma fisica, età o status sociale. Quindi, chi se ne frega dei vip. Ma sì, ho lavorato con qualcuno, anche se non posso fare nomi.