Nuova puntata della rubrica curata da Roberto Alessi, giornalista e direttore del settimanale Novella 2000, che analizza per MOW le notizie e le indiscrezioni UP and DOWN che più stanno facendo discutere o che, con ogni probabilità, affolleranno siti e giornali di gossip nei prossimi giorni. Si comincia con un messaggio pieno d'affetto per il dolore di casa Rodriguez, Carlos Tavares e la crisi nel settore della vendita delle auto (e le pubblicità con le celebrity che non salvano il mercato), il Generale Vannacci e il successo dei suoi libri, Sabina Guzzanti e Oriana Fallaci e la dichiarazione d'amore di Colin Farrel per suo figlio… con “Torna a casa Alessi” il mondo dello spettacolo non ha segreti.
UP
Che ridere: Red Canzian furente contro Roberto Alessi
Che ridere! A momenti rischio di mettere a repentaglio un’amicizia che dura dagli anni Ottanta. Il titolo poteva essere questo: “Red Canzian furioso contro Roberto Alessi”. Il perché aveva una ragione: ho reso sua moglie Beatrix più vecchia di ben sette anni. La cosa non sarebbe grave se ne avesse 15 e gliene avessi dati 22, ma dopo i 30, sette anni in più cominciano a bruciare. Ovviamente sto scherzando, ma è successo che sull’ultimo numero di Novella 2000 ho scritto che la moglie di Canzian, Beatrix è nata nel 1950. Quindi avrebbe avuto quasi 75 anni. Il dato è scritto anche sulla Bibbia della musica Tv sorrisi e canzoni. Red mi ha chiesto che cosa si può fare per sottolineare che sua moglie invece è nata nel 1958. Ed eccomi qui sperando che chi ha scritto sul web questa “infamia crudele”, sto sempre scherzando, faccia una correzione. D’altra parte bastava poco per capire che Bea non potesse avere 75 anni, ma non ci ho ragionato: ho letto 1950 e ho fatto solo il conto, d’altra parte conosco 75enni che sono delle fighe spaziali. Bea, scusami, e scusami anche tu Red. Certo è che con questa rettifica potevamo anche esagerare e dire che siete tutti e due nati negli anni Settanta. Altro che settant’anni... E ora la data autentica: Bea è nata il 15 dicembre 1958! Chiaro?
DOWN
Carlos Tavares, le auto non si vendono più con i los famosos
Carlos Tavares avrebbe incassato cento milioni di liquidazione andando via da Stellantis, la società degli Elkann che hanno trasformato la Fiat che fu di Gianni Agnelli (in una società che ormai mi è difficile definire). Alla faccia del bicarbonato di sodio, come diceva Totò. Pare che la botta finale alla sua carriera gliel’abbia data l’attrice Sophie Marceau che lui aveva deciso di prendere come testimonial per lanciare un’automobile in Cina. Ma nemmeno la star de Il tempo delle mele è riuscita a muovere il mercato e la campagna è stata un flop. E qui ho scoperto che gli attori non funzionano più nella pubblicità, perlomeno in quella delle automobili: l’elenco è lungo, si va dai nomi storici come Sean Connery (che allora però funzionava) a quelli più recenti. Hanno fatto pubblicità ad automobili Ariana Grande, Brad Pitt, Beckham, Nicholas Cage e tanti altri ancora. Ma di fronte alla crisi delle auto...
UP
Roberto Vannacci, se un milione di euro vi sembra poco…
Ho incontrato un esperto che crea libri per sé e per altri e poi li carica in digitale su Amazon. Lui la sa lunga nel settore e mi ha spiegato che con questo sistema non ci sono costi di produzione (il libro verrebbe prodotto direttamente da Amazon quando riceve le richieste) e poi la quota che si ha in diritti d’autore viene data da Amazon, una sicurezza, pare. A questo punto gli ho chiesto quanto si guadagna e lui mi ha risposto così: “Molto, molto bene“. E mi ha spiegato che il generale Roberto Vannacci nel primo anno, parlo del 2023, con il suo libro Il mondo al contrario ha guadagnato 850.000 euro cui si aggiungono almeno altri 200.000 euro guadagnati nel 2024. Tradotto: il generale Vannacci si è portato a casa almeno 1 milione di diritti d’autore e senza aver rischiato un centesimo. Inutile dire che sto già pensando di pubblicare con Amazon il mio prossimo libro.
DOWN
Gustavo Rodriguez, Belen non lascia suo papà in ospedale
In queste righe vogliamo esprimere tutta la nostra solitaria vicinanza a Belen Rodriguez: suo papà Gustavo, come avrete letto dalle cronache e sentito anche dai telegiornali, è stato vittima di un incidente mentre stava lavorando in un suo magazzino di Gallarate (vicino a Milano) ed è rimasto ustionato al volto e alle braccia. Al di là dei particolari della vicenda, possiamo immaginare la paura e l’ansia di Belen e dei fratelli Cecilia e Geremia. In passato il papà di Belen ha avuto anche dei problemi nei suoi rapporti con la moglie Veronica, ma comunque i Rodriguez sono sempre rimasti una famiglia molto unita. Speriamo che al più presto Gustavo si riprenda. Per qualsiasi cosa, Belen, Cecilia e Geremia potranno contare su noi di Novella 2000.
DOWN
La Villa Grande di Berlusconi e i tentativo di furto: ladri delinquenti sì ma pure cretini
Come potevano pensare i ladri di farla franca e di riuscire a concludere un furto in una casa che era appartenuta a Silvio Berlusconi, oggi della sua famiglia? Da una casa vicina, scavalcando probabilmente un muro di cinta, si sono introdotti nella villa che un tempo era di Franco Zeffirelli, il grande regista osannato in America per il quale hanno lavorato attori e attrici del calibro di Liz Taylor, e dove Silvio Berlusconi ha portato il suo quartiere generale romano nei suoi ultimi anni di vita. Ovviamente, appena entrati i ladri, sono scattati gli allarmi e i guardiani hanno immediatamente individuato due persone incappucciate, che avvisate le forze dell’ordine sono fuggite senza aver rubato nulla. Ladri arroganti e totalmente incapaci. Gli è già andata bene che non li abbiano arrestati.
DOWN
Sabina Guzzanti: “Non ho mai augurato il cancro a Oriana Fallaci”
“Liberidì Liberidà”, si intitola così il nuovo spettacolo di Sabina Guzzanti, che ha debuttato il 9 dicembre al Teatro Duse di Bologna per poi continuare in una lunga tournèe. Sabina Guzzanti mi è sempre piaciuta e mi ha molto divertito fin dai tempi della tv delle ragazze. Andrò a vedere questo suo nuovo spettacolo, lei lo definisce una stand up comedy, che cosa vuol dire non lo so, ma mi fido sulla parola. In passato, l’unica cosa che non mi è mai piaciuta di lei è il fatto che si dicesse che aveva augurato il cancro a Oriana Fallaci. Ma ora in un’intervista Sabina ha assicurato che non era assolutamente vero e non vuole tornare più sull’argomento. Io invece sull’argomento ci tornerei, perché è una delle cose più terrificanti che si possa augurare, e anche solo il fatto che qualcuno possa pensare che lei l’abbia fatto davvero già merita una smentita particolareggiata. In passato mi è successo che una soubrette, molto popolare e dalla vita sentimentale turbolenta, nonostante la sua origine sudamericana, che per molti presuppone un carattere più che gioioso, mi augurò il cancro per aver pubblicato una sua foto da struccata mentre usciva da un istituto di bellezza. Da allora non le ho più parlato (purtroppo io dimentico, ma non perdono), anche se penso che lei nemmeno se ne ricordi (soffriva di una rinite cronica). Non mi ha mai chiesto scusa. Ma è stato grave (purtroppo come ogni famiglia anche la mia ha pagato un tributo a questa malattia bastarda). Per questo mi rende particolarmente felice il fatto che Sabina Guzzanti abbia smentito quella voce che le avevano attribuito a proposito di Oriana Fallaci, che ho conosciuto ed era di un’antipatia travolgente, ma sicuramente è stata una delle più grandi giornaliste che l’Italia abbia mai avuto.
UP
Colin Farrell, il cuore grande di un papà con un figlio fragile
È inutile negare che i social sono un’ottima fonte di informazione, e io per Novella 2000 li utilizzo sia per divulgare le notizie che arrivano al nostro settimanale (tante per fortuna) sia per essere informato a mia volta su quello che avviene nel mondo. È proprio guardando un video sull’account Instagram di Colin Farrell, un attore che mi sembra molto apprezzato, ho scoperto che ha un figlio di vent’anni, Jones, che è affetto dalla sindrome di Angelman, un disturbo neurogenetico che causa ritardi intellettivi e nello sviluppo, con convulsioni e difficoltà di movimento. E sono rimasto colpito dalle parole di infinito amore che Colin ha per Jones, che ha avuto dall’ex compagna Kim Bordenave. “Mi domando sempre quello che succederà quando io non ci sarò più, cosa avverrà tra venti, trent’anni, quando non potrò proteggerlo, quando non potrò portarlo in piscina, o portarlo al cinema. È un pensiero che mi distrugge”. Colin ha ragione. Per questo in Italia tempo fa è stata fatta una legge detta “dopo di noi“, che promuove una sinergia tra famiglie, ente pubblico e il terzo settore, proprio con quest’idea, il “dopo di noi“. Perché è giusto non lasciare sole persone che sole non possono rimanere, così come è giusto che chi vuole bene a queste persone abbia il diritto di morire sapendo che il loro caro non sarà abbandonato, ma vivrà con la dignità con cui è sempre vissuto e che merita.